PISTOIA. Nel pomeriggio del 22 maggio non ho potuto fare a meno di scattare questa foto alla vettura Copit 186 con la targa posteriore quasi completamente illeggibile anche da vicino.
Mi chiedo come sia possibile far circolare in strada un mezzo con una targa così deteriorata quando noi cittadini privati veniamo fermati dalle forze dell’ordine e multati, con relativo fermo del veicolo fino a che la motorizzazione non espleta le pratiche di reimmatricolazione, per avere una targa non perfettamente riflettente.
Gli autobus sono revisionati ogni anno dalla motorizzazione alla presenza di un funzionario, questo autobus potrà essere revisionato fra quattro, sei mesi, non lo so, è chiaro con una targa in questo stato non passerà mai la revisione.
In attesa della prossima revisione è possibile dotare il mezzo di una nuova targa? Noi privati in questo periodo siamo costretti a cambiare targhe anche per un minimo difetto, cosa che in altre province non si è mai visto a questi livelli: questa storia puzza e anche parecchio.
Noi proprietari di auto dobbiamo farci rendere riconoscibili dal numero di targa anche da lontano, è giusto che anche il Copit lo faccia.
Per una reimmatricolazione per targa deteriorata viene fatto tutto in una mattinata in motorizzazione, il Copit ce l’ha a 200 metri dal deposito.
Dopotutto basta fermare l’autobus per una mattina…
Turbo
One thought on “«PERCHÉ A NOI NO E AL COPIT SÌ?»”
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