PISTOIA. Paradossale il Consiglio Provinciale di oggi (29 maggio – n.d.r.). Il Presidente f.f. Vanni apre il Consiglio dando subito dopo la parola alla dirigente Baldi che ci illustra la delibera, cominciando col dire, che lei in un primo momento non era favorevole alla scelta ma che poi ha cambiato parere.
E l’ha cambiato per non dare adito a strumentalizzazioni che potrebbero essere addotte in futuro, davanti alle gravi ricadute dovute alla situazione. Strumentalizzazioni da parte di chi? Probabilmente da chi questa legge l’ha fatta, votata, ed emanata?
Non ci saranno infatti i soldi per pagare riscaldamento, manutenzione ascensori, insomma la Provincia non potrà che chiudere le strade, le aule, le palestre ecc… i trasferimenti dovuti in base alle competenze non ci sono e non ci saranno.
Allora per non correre il rischio di venire strumentalizzati, per il fatto di non poter avere l’equilibrio di bilancio, davanti ad una possibile decisione del governo di cui si legge sui giornali, in base al fatto, il parere diventa favorevole.
Non vogliamo essere accusati di non aver colto la possibilità, che il governo, forse, darà nei prossimi giorni, di rinegoziare nuovamente i mutui.
L’illustrazione puntuale e precisa della dirigente Baldi, ci illumina sul fatto che la scelta di deliberare non inciderà minimamente sull’equilibrio di bilancio della Provincia, che ha visto in questi ultimi giorni un ulteriore taglio di 123.00 euro, ma allungherà di 10 anni il saldo dei debiti rinegoziati.
Un solo vantaggio, se di vantaggio si può parlare, non pagheremo la rata dei mutui rinegoziati nel 2015, in quanto verrà spostata a gennaio 2016.
Ma questo ente di secondo livello, in liquidazione di fatto, con quale senso può allungare di dieci anni la scadenza dei mutui?
Che importanza ha la strumentalizzazione, davanti al taglio di trasferimenti, nonostante rimangano competenze e personale ? Chi può strumentalizzare davanti a scelte politiche demagogiche, che hanno portato a questa situazione?
Chi è la parte politica che decide se fare o non fare, in questa situazione?
Per quel che mi riguarda, non credo che le delibere si debbano fare in base al timore di essere strumentalizzati, o criticati dal capo, ma se si è convinti dell’utilità della scelta, cercando di guardare oltre il naso, e ipotizzando le ricadute su di un ente che, pur avendo competenze, è di fatto in via di liquidazione, insieme ai servizi ai cittadini.
La nave affonda ma il capitano è via per altri lidi. La politica delle responsabilità muore in un mare di chiacchiere.
Rosalia Billero
Consigliere Provinciale