PRACCHIA. Dopo l’assemblea molto movimentata di domenica scorsa a Pracchia sul tema dell’interruzione della Porrettana (vedi), il Presidente di «Viva la porrettana Viva» ha diffuso oggi il seguente comunicato-stampa:
UNO SPETTACOLO INDECOROSO
Gli esponenti politici da noi invitati a Pracchia, nonostante avessimo spiegato che l’interruzione della Ferrovia Porrettana a tempo indeterminato distrugge ogni speranza di rilancio della stessa e di tutta l’area dell’Appennino Tosco Emiliano, si sono comportati come sempre nel corso di questi tre anni: parole e promesse fumose.
Tre sono i fatti certi ed evidenti:
- Rfi e Trenitalia si comportano da veri padroni della ferrovia e ci vogliono far credere che per ripristinare uno smottamento di poco conto ci voglia un anno o più.
- La politica e in particolare il Governatore Rossi o è complice di questa situazione oppure non ha strumenti per affrontarla.
- Più si allungano i tempi di ripristino e più Regione, Rfi e Trenitalia risparmiano: e si tratta di milioni di euro che vengono sottratti ai cittadini di un territorio già allo stremo.
Per queste ragioni siamo esasperati e disperati, e se non ci saranno date rassicurazioni certe, ci attiveremo, richiedendo al Governo Centrale di incontrare una delegazione del Comitato, con i cittadini e gli amministratori locali che vorranno unirsi a noi. Per fare una richiesta ufficiale di intervento anche attraverso il commissariamento, su questa situazione che si configura come un vero e proprio reato di “interruzione di pubblico servizio” e per far sì che finalmente la Ferrovia venga valorizzata come merita.
Il Presidente
Paolo Brunetti
Bravo Paolo.
Come sai, c’ero anch’io a Pracchia e confermo quanto effimeri, insulsi ed anche ipocriti siano apparsi gli interventi dei politici toscani venuti solo adesso per la prima volta a fare passerella, e quanto, ancora una volta si sia toccata con mano la differenza di spessore con gli interventi provenienti dal versante emiliano, indipendentemente da discorsi sull’appartenenza politica, che in questo caso non c’entra nulla.
Ottima l’idea di intraprendere, se sarà necessario, la strada della denuncia per interruzione di pubblico servizio.
Piero