MONTECATINI. In questo viaggio tra luoghi e celebri edifici dimenticati non possiamo non parlare dell’Hotel Paradiso a Montecatini Alto. Una colata di cemento e vernice rossa, disposta su ben cinque piani, fa da contraltare alla vicina insegna sulla strada riportante una celebre frase del compositore Giuseppe Verdi, dedicata alla bellezza del panorama circostante sicuramente tra i più belli della Valdinievole e della provincia di Pistoia.
Qualche anno fa il valore dell’immobile era stato stimato oltre sei milioni di euro, posto sotto sequestro nel 1995-1996 e confiscato nel 2001. Dopo vent’anni l’edificio è pressoché dimenticato, con finestre infrante e porte danneggiate, teatro di furti più volte menzionati sulla stampa locale con sottrazione di arredi, sanitari, infissi di finestre, rame, tubature, ringhiere di terrazzi, soggetto ad atti di vandalismo e rifugio occasionale di ignoti per la notte.
Da qui una lettera aperta della Pro Loco di Montecatini Alto nel luglio 2013 rivolta al sindaco di Montecatini Terme Giuseppe Bellandi, in cui si sottolineava la mancata manutenzione da parte dei detentori del bene confiscato e conseguentemente la richiesta di contatti con l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, sollecitando un’adeguata vigilanza nella zona in collaborazione con le forse dell’ordine, l’installazione di telecamere e la manutenzione del relativo parco.
Eppure solo l’anno prima, nel 2012, in occasione di un seminario sui beni confiscati tenutosi a Monsummano Terme si era parlato di uno sblocco della situazione dell’Hotel Paradiso. Cooperative ed associazioni avevano mostrato disponibilità a prendere in carico la struttura, si era ipotizzato anche l’abbattimento stimato in circa 700 mila euro, cifra largamente inferiore a quella necessaria per ristrutturarlo viste le dimensioni.
Dove sta il problema vero in questa storia? Su un giornale locale si era parlato di ipoteche gravanti sull’edificio difficili da sbloccare. Attendiamo nuove notizie in merito. Unica nota positiva in tale triste vicenda la collocazione un po’ di tempo fa, quando per un certo periodo si era riaccesa la speranza del recupero dell’immobile, di pannelli realizzati da artisti a ridosso del complesso, per abbellirlo un minimo, dandogli un minimo di “colore”, facendo così in modo che le belle parole di Giuseppe Verdi dedicate al panorama circostante non stridessero troppo con l’Hotel Paradiso.
Nel frattempo continuiamo a stupirci che una struttura di questa conformazione possa esser stata realizzata a Montecatini Alto, una delle realtà più caratteristiche e suggestive della Toscana.
Probabilmente se ogni soggetto istituzionale competente in materia facesse la sua parte in sincronia con le altre, nell’ottica del recupero del complesso o comunque di una decisione definitiva in merito, non si sarebbe perso tutto questo tempo, un’occasione per dimostrare che l’ormai celebre frase “recuperare l’esistente per evitare il consumo di nuovo suolo” è un valore in cui effettivamente si crede oltre che uno spot elettorale vincente. Sicuramente in primis deve interessare al territorio locale l’eventuale recupero dell’Hotel Paradiso, con la spinta ad una svolta in questa ventennale situazione.