PESCIA. A distanza di pochi giorni dall’intervento chirurgico è già in grado di camminare. Non sarebbe una notizia se non fosse che la paziente ha 102 anni e, dopo essere stata operata al femore dall’équipe chirurgica aziendale di ortopedia diretta dal professor Giuseppe Maffei ha ripreso a camminare, grazie alla riabilitazione precoce e a quattro giorni dall’intervento.
La paziente, che al momento è ancora ricoverata nel reparto chirurgico del presidio ospedaliero SS Cosma e Damiano di Pescia, ed è in buona salute, fra qualche giorno potrà tornare a casa dove proseguirà il suo percorso riabilitativo prescritto dai fisiatri e dai fisioterapisti. Ormai non sono più tanto infrequenti i casi di questo tipo: nei reparti di ortopedia degli ospedali di Pistoia e Pescia, negli ultimi tempi sono diversi i pazienti che hanno superato il secolo di vita ad aver ricevuto lo stesso trattamento.
Oggi il miglioramento delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche insieme al percorso riabilitativo permettono anche agli ultracentenari un buon recupero della mobilità, dopo un evento traumatico come la frattura del femore che l’allungamento della vita media ha reso sempre frequente nei grandi anziani, cioè oltre gli 85 anni. Nel caso specifico la paziente, che era priva di comorbilità (assenza cioè di pluripatologie) e lucida, è stata operata entro le 48 ore dalla caduta accidentale; la riabilitazione è iniziata il giorno successivo all’intervento e, a distanza di circa una settimana, l’anziana paziente riusciva a camminare appoggiandosi ad un deambulatore che, in futuro, proseguendo la riabilitazione potrà essere sostituito dall’uso di un bastone.
Il direttore del dipartimento di riabilitazione dottor Franco Giuntoli spiega che i fisioterapisti iniziano precocemente il trattamento riabilitativo, già a letto del paziente, adattandolo alle capacità del singolo caso. In particolare negli interventi ortopedici, se le condizioni cliniche generali sono buone, nei primi giorni i fisioterapisti intervengono per evitare, soprattutto nei pazienti più anziani, che insorgano altre complicanze come edemi, flebiti o piaghe da decubito. Gli esercizi per tornare camminare sono quotidiani, progressivi e per tutta la durata del ricovero.
[ponticelli – usl 3]
Dopo questo “autosbrodolio” aziendale, cosa dovremmo mai dire?
Auguri alla signora ultracentenaria che non conosce i rischi che l’ASL 3 regala ai suoi pazienti.
Eguale fortuna non ha avuto il signore di Montagna ( deceduto) dopo due giorni dalle dimissioni, nè la signora sballotata fra San Marcello – Pistoie – Pescia- San Marcello, nè il malato ai testicoli di cui abbiamo letto, con appuntamento al 2016.
La domanda sorge spontanea:l’ufficio stampa e propaganda dell’ASL3, chi crede di prendere in giro? Lo sta facendo con i nostri soldi e la cosa è ancora più irritante.
E’ vero che il pane talvolta è salato, ma la dignità è incorporea e non ha bisogno di panìco.
La colpa è nostra… Siamo stati istruiti a non dubitare di ciò che viene detto da chi “comanda”, da chi rappresenta un’autorità, un’ente e dubitare di chi invece con prove alla mano cerca di far vedere la realtà da un punto di vista più ampio, più sincero…
Cosa ci vogliamo aspettare da un “Albergo/Spa – centro commerciale – CafCgil – Arena da concerti “? Che ci siano eccellenze nella qualità dei servizi?
Su, cari concittadini…apriamo i nostri occhi. E’ importante per loro far vedere che tutto funziona al meglio per non danneggiare l’immagine “dell’Azienda”. Si azienda, perchè cosi la credono i vertici di Regione e Asl, una propria creatura, bella, sicura, rispondente ai bisogni del territorio… la fantasia ai toscani non è mai mancata…
Peccato, ancora una volta un’occasione persa per essere leali con i cittadini.
Infatti a fronte di 2-3 notizie come questa della nonnina 102enne all’anno, a lei i miei più sinceri auguri di pronta guarigione, in contro partita ci sono sempre attese da mezze giornate al pronto soccorso, esami superficiali per i quali i cittadini si presentano nuovamente entro i 30 giorni successivi, posti letto insufficienti, attese quasi biennali per alcuni esami e di mesi anche se dichiarati urgenti..
Quanto sarebbe bello un giorno leggere un comunicato cosi:
“Siamo spiacenti di fare attendere i nostri concittadini a rischio della loro pelle per molti esami, di incappare più in errori che in soluzioni ma le risorse scarseggiano, l’intensità di cura cosi com’è mette in crisi il sistema e il personale e ancora non è strutturata l’assistenza territoriale a garantire il supporto alla salute dei cittadini sul territorio, in particolare, quello montano. Stiamo facendo il possibile, tra scelte politiche, omertà e volontà di fare, il personale è insufficiente e quello in carica si prodiga nel dare la propria disponibilità a turni massacranti per garantirvi almeno i servizi essenziali. Ci scusiamo ancora con voi e ci impegneremo affinchè la sanità pubblica possa tornare a sostegno della cittadinanza tutta.”
Non lo vedrete mai…almeno scritto cosi. Troppo umano. Troppo sincero.
E con la Asl in macro area, Pistoia sarà ancora più ghettizzata.
Un po’ di informazione SERIA E SINCERA, in particolare in questo frangente di trasformazione, non guasterebbe. Cara ASL3, perchè invece di auto-celebrarti sul niente non ti impegni nel promuovere un serio sondaggio sulla soddisfazione dei cittadini rispetto ai servizi che dai? Fai una bella scheda con domande ai cittadini sui servizi che hanno ricevuto ed il loro indice di gradimento da 1 a 10, consegnatela al loro accesso al P.s.o/ricovero e ditegli di restituirla in uscita. Magari è meglio scegliere un soggetto terzo per la raccolta dei sondaggi per fugare ogni malevolo dubbio che potesse sussistere in alcuni “malpensanti” come me.. Diamoci un tempo di 3 mesi per la consultazione e poi vediamo che ne viene fuori. Dopo, un bel comunicato stampa.