PISTOIA. Nel sito della Rete Donne 13 Febbraio, nell’intestazione della lettera indirizzata alla Presidente Fratoni, c’è un immagine con la seguente scritta: “Alcune persone sono Gay, Lesbiche, Bisex, Trans. Fattene una ragione”.
Io una ragione me la sono fatta, ma mi sembra che siano loro a non farsi una ragione che ci sono donne e uomini semplicemente e normalmente “uomini e donne”.
La normalità non è un’eccezione, è la regola.
Detto questo è giusto ribadire che la provincia, su mia formale richiesta, in qualità di capogruppo, ha concesso l’uso dei locali, come ribadito nel regolamento che con tanto zelo la Rete cita. Al punto 2 si legge: “2. tutte sono a disposizione dei gruppi consiliari del Consiglio provinciale per iniziative pubbliche”.
Personalmente ho ritenuto fare questa richiesta per dare voce e spazio a chi voce e spazio non ha per esprimere le proprie idee. Non si tratta di una operazione per politicizzare questi argomenti, né mettere il cappello su questa o quella associazione, ma semplicemente la pensiamo allo stesso modo.
Leggo nella lettera come si voglia mettere in evidenza la contraddizione della concessione degli spazi provinciali per il convegno “A scuola di Gender. L’educazione all’affettività mettendo da parte la famiglia” rispetto all’Osservatorio provinciale in favore delle vittime della discriminazione. Non vedo il nesso.
Esprimere le proprie idee, permettere a chi non la pensa come te di esprimerle, iniziare un percorso di informazione non crea nessun tipo di contrasto. Anzi è nel voler impedire il confronto di tesi, anche opposte, che si crea discriminazione.
I progetti introdotti in alcune scuole non sono solo progetti contro la discriminazione, ma veri e propri progetti per destabilizzare il bambino su quelli che sono i suoi istinti naturali di essere un domani un uomo o una donna. Ritengo offensiva, oltre che falsa, l’affermazione in cui si dice che l’associazione Le Manif Pour Tous nasce per combattere i diritti delle persone omosessuali. A mio avviso nasce per difendere il ruolo fondamentale della famiglia, intesa come famiglia formata da un uomo e da una donna, come nucleo portante della nostra società.
Ritengo che ci sia un errore di fondo, che ritrovo anche nella lettera, quando nel finale si dice “bambini e bambine che hanno diritto a veder narrata e rappresentata la propria famiglia, qualunque essa sia”.
Mi domando quanto tutto questo serva a giustificare invece l’egoismo di una coppia omosessuale nel voler adottare o crescere un bambino, senza invece pensare al diritto del bambino nell’avere un padre ed una madre e non nell’avere un genitore 1 o genitore 2.
Sono un uomo di destra, orgogliosamente di destra, ma questo non vuol dire che io sia razzista nei confronti di chi è diverso da me. Rispetto la libertà di scelta di ognuno, fino a che la sfera della sua libertà non confligge con la mia, e vorrei che anche gli altri rispettassero la mia sfera di libertà di pensiero e di opinione.
Patrizio La Pietra
Fdi-Alleanza Nazionale
Condivido appieno la testimonianza di La Pietra.
C’è una massima popolare che ironizza sull’altruismo di certi “progressisti” e che conclude: “…quel che è mio è mio, e quel che è tuo, è …mio”! Così la pensano a sinistra, dove il rigore morale è loro, e solo loro. Nessuno si è indignato e ha espresso proteste per la ricomparsa dell’ex governatore della Regione Lazio, Marrazzo, a fare il Solone sulla Rai. E lui, insegna a vivere, agli ascoltatori con alte riflessioni “morali”. Nessuna acredine, comprensione e perdono cristiano per chi ha sbagliato, ma che almeno non salga in cattedra. È la solita storia, il moralismo è loro, e lo vogliono insegnare. Questa tua precisazione è una perfetta testimonianza della distorsione epistemologica introdotta delle associazioni GLTB e affini: a forza di scrivere e parlare di una argomento – ammantandolo di moralità ed etica – lo si rende “digeribile” e si ipnotizzano i più. La menzogna, diviene “verità”. Quindi complimenti per la testimonianza che riprendo e rilancio, facendola anche mia, con permesso e soddisfazione!
Alessandro Romiti