LA MONTAGNA CHE FRANA

La casa in località La Lima (PT) evacuata dai pompieri
La casa in località La Lima (PT) evacuata dai pompieri

CUTIGLIANO-MONTAGNA. La natura anche quest’anno ha presentato il conto e un conto salato. Solo sulla Statale 12 dell’Abetone e del Brennero, nell’arco di poco più di un mese, sono cadute in un raggio di 10 km ben 3 frane, portando sovente alla chiusura della più importante arteria di collegamento con l’alta Montagna Pistoiese.

Giovedì 30 gennaio, poco dopo l’innesto della Sr 66 sulla Statale 12 salendo in direzione dell’Abetone, all’altezza della piccola centrale idroelettrica, dal fianco del monte posto sulla sinistra, si è staccata, una frana di notevoli dimensioni che ha ostruito completamente la carreggiata. Il movimento franoso si fermato a ridosso della casa posta a valle della strada, ostruendone l’ingresso e arrivando in altezza al primo piano. Per far evacuare la famiglia che vi abita sono dovuti intervenire i vigli del fuoco del distaccamento di Limestre. La frana si è verificata intorno alle 19.30, orario in cui la strada è ancora frequentata creando di conseguanza una situazione di grave pericolo per  la circolazione veicolare e per l’incolumità delle persone.

Frana de La Lima
Il Fianco della montagna franato

Un fronte largo 20 metri, di terra, detriti e soprattutto alberi, ostruisce completamente la carreggiata. I lavori di rimozione sono iniziati prontamente, con squadre di operai impegnati ad abbattere alberi e ripulire il fianco del monte. Notevoli, ovviamente, le difficoltà per raggiungere le località poste a nord della frana. Per chi proviene da Pistoia, poco dopo l’abitato di San Marcello Pistoiese sono posizionati dei cartelli di deviazione che indicano, come percorso alternativo, la tortuosa e stretta Strada Provinciale 18, meglio conosciuta come Lizzanese. I cartelli di deviazione posizionati causa la frana de La Lima, avvertono comunque l’automobilista che anche sulla strada alternativa incontreranno una frana e il transito è a senso unico alternato.

Riaperta nel pomeriggio di ieri, 31 gennaio, la strada de Le Torri di Popiglio, altra alternativa per raggiungere i Comuni di Abetone e Cutigliano, tratto rimasto chiuso per circa un mese per lavori di messa in sicurezza effettuati dalla Provincia un tratto di strada interessato da un altro movimento franoso.

Frana de La Lima
La Strada Statale 12 chiusa al traffico

Tornando alla Statale 12 vanno ricordati gli eventi del 18 gennaio scorso, vedi post Quarrata/news Alto Appennino In Tilt: Per Scendere A Pistoia Occorre Passare Dal Modenese?, in cui la strada venne invasa da uno smottamento e la Montagna rimase isolata per mezza giornata data l’impraticabilità per le stesse cause  della Sp 20 Torri di Popiglio. Da ricordare anche la frana verificatasi tre giorni prima, in località Astracaccio, con conseguente blocco della circolazione in direzione Bagni di Lucca.

Non quindi un problema sporadico, ma cronico che si ripresenta puntualmente tutti gli anni nelle stesse forme e negli stessi luoghi; una sorta di ritornello, un già visto e sopportato, una triste e purtroppo a volte drammatica costante. Basti ricordare che non più di un anno fa, a gennaio 2013, a neanche un km di distanza, da dove si è verificata  quest’anno la frana della Lima, in direzione Abetone all’altezza del ponte di Lizzano che attraversa il torrente, il tratto fu interessato da un analogo movimento franoso e tenne chiusa la statale per lavori più di una settimana.

Le cause, viene detto e scritto ancora come ieri su La Nazione e Il Tirreno, sono imputabili semplicemente alle piogge torrenziali. Si tira in ballo il fato e alla natura matrigna portatrice di sventure, nessuno che indichi però neanche velatamente le responsabilità umane e amministrative di una montagna lasciata colpevolmente alla deriva senza nocchiero, nella totale mancanza di una benché minima programmazione e cura del territorio e in questo caso, del bosco. Acacie alte 20 e più metri ricoperte totalmente da edere rampicanti, molte deelle quali pendono vistosamente, costeggiano la Statale 12 con serio pericolo per il traffico sottostante, vengono lasciate a se stesse, nessuno che ordini il loro taglio, salvo poi, in emergenza, effettuare la ripulitura dei fianchi delle montagna che sovrastano la strada. Basta osservare le foto della frana per rendersi conto, sì della sua vastità, ma anche del fatto che l’evento è avvenuto in superficie per una profondità di neanche un metro di terreno. Le acacie note per le radici poco profonde, lasciate crescere a dismisura hanno fatto leva sul terreno e sono franate portandosi dietro terreno e detriti di superficie. Le prime squadre intervenute, stanno infatti ripulendo e tagliando gli alberi per mettere in sicurezza il terreno circostante interessato dalla frana: poi verrà ripulita la carreggiata.

Frana de La Lima
Detriti, fango e alberi sulla Strada Statale dell’Abetone e del Brennero

Nei prossimi giorni, se non già da stamani, si assisterà a stucchevoli rimpalli di responsabilità tra Comuni, Provincia, Regione e Anas, imperniati su pastoie burocratiche. Qualche amministratore, inizierà a fare la voce grossa, si lamenterà delle scarse presenze turistiche, proprio ora che c’è la neve, e dei  mancati introiti; arriveranno poi i consueti finanziamenti a pioggia, ma non un progetto sarà elaborato ed uno spicciolo sarà destinato alla manutenzione delle strade.

I politici di professione imbastiranno il solito teatrino di proclami con finti interessamenti: il consigliere regionale Venturi, come l’anno scorso, prenderà carta, penna e calamaio e scriverà a Rossi belle parole (vedi qui il comunicato del 24 gennaio 2013).

La domanda che sorge spontanea, si direbbe: ma se per coprire il famigerato e non dimenticato buco della Asl di Massa di oltre – scriviamolo con tutti gli zeri – 420.000.000,00 (milioni!) di euro e in lirozze oltre 800.000.000.000 – si legge 800 miliardi di lire – Venturi raccontò in pubbliche assemblee che bastava accendere un mutuo per spalmarlo in più anni, non si potrebbe accendere un piccolo finanziamento per commissionare lavori di manutenzione ordinaria sulla statale 12? L’economia montana ne trarrebbe solo beneficio.

Ma è necessaria un’altra constatazione: ma se fosse ancora attivo l’ente preposto al territorio, cioè la Comunità Montana…, già, proprio la Comunità Montana… lasciamo perdere… Domandiamoci solo: ma perché gli amministratori non si sono ancora costituiti, come Comune, parte civile nel processo che da qui a poco inizierà a Pistoia contro il reo confesso S.G.? Forse pensano che le comunità che amministrano non hanno subìto un danno?  I mancati investimenti sul territorio che si sarebbero potuti fare con una amministrazione dell’ente montano meno disattenta, non rappresentano forse un danno per l’intera collettività, le cui cause sono le attuali frane?

Qui un video caricato su You Tube del sopralluogo di ieri mattina 31 gennaio a La Lima

http://youtu.be/Vd09o1CcMo8

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