UNIONI CIVILI: UNA PARITÀ PREVIDENZIALMENTE INDISPENSABILE

Monica Cirinnà, Flavio Romani, Claudio D'Antonio
Monica Cirinnà, Flavio Romani, Claudio D’Antonio

PISTOIA. Al di là degli aspetti squisitamente morali, storici, civili, non riconoscere le unioni civili è, contributivamente, un oltraggio previdenziale. Si è concentrata sulla questione Inps, Monica Cirinnà, senatrice del Pd invitata oggi pomeriggio, alla libreria Lo Spazio di via dell’Ospizio, a Pistoia, I love equality, l’incontro promosso dall’Arcigay per sensibilizzare, soprattutto gli eterosessuali, sull’indispensabilità di rendere tutti gli uomini e le donne, di fronte alla legge e all’accantonamento contributivo, uguali, qualsiasi siano le loro tendenze sessuali.

Con la senatrice, ex consigliera comunale romana quando sullo scranno capitolino sedevano Massimo Rutelli prima e Walter Veltroni dopo, anche Flavio Romani, Presidente nazionale dell’Arcigay e Claudio D’Antonio, responsabile della formazione Arcigay Pistoia. Samuele Bertinelli invece, impegnato con i bilanci comunali, ha dovuto declinare l’invito, delegando la sua vice, Daniela Belliti, a rappresentare il Comune: fino alle 18:30, però, un’ora dopo l’orario prestabilito dell’incontro, anche la numero due di Palazzo di Giano, non era ancora arrivata.

La sala durante la conferenza
La sala durante la conferenza

“Sono un’eterosessuale, sposata e madre di quattro figli – ha sottolineato Monica Cirinnà –. Condurre questa battaglia è un dovere civile, non personale e credo fortemente che tutelare i diritti di tutti sia una questione politicamente predominante. Riconoscere le unioni civili vuol dire, ad esempio – e continuo a restare negli ambiti previdenziali –, assicurare ai superstiti i benefici legati alla reversibilità: se questo paese (la p minuscola abbiamo deciso di metterla noi, non l’ha espressamente chiesto la senatrice), a dispetto di buona parte degli altri che fanno parte della Comunità Europea, si ostina a non mettere sullo stesso piano contributivo una coppia eterosessuale con un’altra omosessuale, che abbia almeno il buon senso, con quella a suo parere, diversa, di ridurre le trattenute fiscali”.

L’incontro di oggi nella libreria pistoiese, comunque, non voleva essere un appuntamento squisitamente tecnico. L’omofobia, che sembrava essere pagina di inciviltà dimenticata, sta tornando prepotentemente alla carica e i fatti di cronaca, dalla semplice intolleranza verbale a quella violenta e cruenta delle aggressioni, meritano una riflessione approfondita, che forse è il caso di iniziare a valutare partendo da considerazioni semplicemente di diritto.

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2 thoughts on “UNIONI CIVILI: UNA PARITÀ PREVIDENZIALMENTE INDISPENSABILE

  1. Brava senatrice, una questione morale e civile ridotta a puro “problema previdenziale”, cioè economico. Nel più organico spirito razionalista e modernista. D’altronde siamo nella Unione Europea che ci dice che possiamo fare il vino senza uva ed il formaggio senza latte.
    Consderato che parla una senatrice ( o senatora) del PD, porti al suo capo un po’ di burro senza latte; anzi, gli porti il c.d. del famoso film con M.Brando, Ultimo tango a Parigi. Lui comprenderà.

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