È stato anche presidente provinciale dell’Arci e autore di libri e pubblicazioni per bambini e adulti. Il ricordo di alcuni amici
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PISTOIA. [a.b.] Lutto a Pistoia per la scomparsa nella giornata di ieri, a 73 anni, del professore Fiorenzo Gori. Pedagogista sempre attento, da tempo malato, ha insegnato Tecnologie per una trentina di anni in varie scuole del territorio provinciale (tra queste la scuola media Melani di Montale) ed è stato pittore e autore di libri e pubblicazioni per bambini e adulti. Si è anche dedicato a corsi di formazione per docenti di area scientifico-tecnologica.
Impegnato in varie attività sociali sin da giovane: è stato segretario addetto alle iniziative culturali e sociali nel Circolo Arci di Santomato dove —come racconta su facebook Riccardo Michelozzi — nel lontano 1974 creò la libreria. Fu anche tra gli artefici della polisportiva Santomato nel 1974 e uno dei soci fondatori dell’associazione tennistica montalese. Ha ricoperto poi il ruolo di presidente provinciale dell’Arci e presieduto il Cidi — Centro di iniziativa democratica degli insegnanti di Pistoia.
“È stato presidente provinciale dell’Arci, uno dei migliori. Assieme a lui, come trascinatore, — ricorda Michelozzi —andammo a Roma alla Assemblea fondativa di Lega Ambiente. Io l’ho sempre amato e stimato come amico sincero. Ha combattuto a testa alta con dignità e fermezza. Se ne va una cara persona che lascia un vuoto nel mio nucleo di amicizie ma sopratutto nel mio cuore. Un abbraccio fraterno a Giuliana che lo ha sostenuto sempre e lo ha accudito con amore per tutta la vita ma soprattutto nei momenti più dilanianti della malattia”.
“È con grande malinconia — scrive Kira Pellegrini —che apprendo questa notizia. Fiorenzo lo conoscevo come insegnante sempre attento a scoprire e sostenere il potenziale anche dei ragazzi più fragili. Alcuni anni fa intervenne con una testimonianza toccante partendo dalla propria fragilità: Non riesco più ad allacciarmi le scarpe ma quelle con lo strappo sono comodissime; mangiare gli spaghetti è impossibile ma quanto è buona la pasta corta! Quanto coraggio ha infuso in tutti noi! Grazie, Fiorenzo. E a Giuliana dico: Ti abbraccio con ammirazione ed empatia”.
“Ho conosciuto Fiorenzo la prima volta —scrive Andrea Lollini —quando come Fgci, incontrammo un gruppo di giovani studenti universitari, poi ci ritrovammo, lui insegnante alla scuola media F .Ferrucci di Larciano ed io assessore alla Pubblica Istruzione, e dopo un bruttissimo incidente stradale che mi aveva traumatizzato la vita, mi chiamò al suo fianco a dirigere l’Arci quando lui ne divenne Presidente.Ho sempre apprezzato in Fiorenzo oltre alla sua profonda cultura, la pienezza che impiegava nel rapporto con le persone ed in particolare con gli amici. Ebbi il piacere di partecipare diversi anni fa alla presentazione del suo libro Il Bradipo, con il quale volle rappresentare il suo rapporto con la brutta malattia che lo aveva colpito”.