Il Comune ha fatto domanda per l’accesso al fondo risarcimenti a sostegno delle vittime dell’eccidio
MONSUMMANO. Il 23 agosto segna un ricordo indelebile per tutta la comunità di Monsummano Terme e per le comunità dei comuni rivieraschi che vissero in prima persona il tragico Eccidio. La strage venne consumata il 23 agosto del 1944, quando alcuni reparti dell’esercito nazista massacrarono 174 civili inermi all’interno del Padule.
Quest’anno sarà il comune di Fucecchio ad organizzare la manifestazione unitaria, ma Monsummano Terme non farà mancare il suo apporto, consapevole che la commemorazione è strumento di memoria, affinché non si ripetano certi avvenimenti.
Nella giornata di mercoledì 23 agosto, a partire dalle ore 8 presso la chiesa di San Massimiliano Maria Kolbe di Cintolese, si terrà la Santa Messa celebrata dal Monsignor Roberto Filippini, Vescovo della Diocesi di Pescia. La cerimonia proseguirà alle ore 9, alla presenza delle autorità, con la sindaca Simona De Caro che deporrà corone di alloro al Monumento ai Caduti e al Cimitero di Cintolese.
“Tramandare il ricordo di quella tragica giornata è un atto dovuto e doveroso” – afferma Simona De Caro, sindaca di Monsummano Terme –
“Credo fortemente nel dialogo e nella memoria e queste iniziative sono fondamentali per ricordare a tutti quanto successo nelle nostre zone e, con questa consapevolezza, evitare che si possano ripresentare episodi di questa natura”.
Non solo celebrazioni, ma anche un’importante e concreta azione legale da parte dell’amministrazione comunale, che ha deciso di schierarsi al fianco dei sopravvissuti accodandosi ai superstiti (in totale 8 i residenti a Monsummano Terme) e ai familiari delle vittime nel fare domanda per l’accesso al fondo risarcimenti istituito con un decreto legge ad aprile 2022 dal governo italiano.
Monsummano Terme, ad oggi, è l’unico comune coinvolto nella strage del Padule ad aver fatto richiesta di accesso al fondo.
Su questa iniziativa Simona De Caro dichiara: “Questa azione rappresenta la chiusura di un cerchio. Lo dobbiamo ai superstiti che ancora oggi continuano ad essere la testimonianza vivente degli orrori di quel periodo e, in particolare, del 23 agosto del ’44. È una richiesta simbolica ma doverosa per sostenere chi ha subìto tanto e nonostante tutto, con la sua dolorosa memoria, continua a tramandare il ricordo di quelle atrocità”.
[ansalone — comune di monsummano]