MONSUMMANO. [a.b.] Stamani su espressa volontà di Cinzia, la vedova di Angelo Rosciano, l’amministrazione comunale, ha commemorato, con l’apposizione di una lapide collocata nel luogo del tragico incidente avvenuto 2 anni fa (in via Caduti sul lavoro, traversa di via Segalare, loc. Palaia) l’operaio che il 1° agosto 2013 durante lo svolgimento del suo lavoro presso un cantiere edile fu travolto da una macchina impastatrice che ne provocò la morte.
L’uomo aveva appena alzato la griglia di protezione dell’impastatrice, per gettare all’interno la calcina, ma all’improvviso l’elica interna aveva avvinghiato uno dei suoi guanti trascinandolo nella macchina. Il muratore che risiedeva a Pieve a Nievole, sposato e senza figli, aveva 39 anni.
“Si tratta – ha detto il sindaco Rinaldo Vanni – di una morte “bianca” che la comunità non vuole e non deve dimenticare, anche come monito perché siano scongiurati eventi tragici sul lavoro. Non dimenticare e lottare per la sicurezza sul lavoro è il miglior modo per ricordare Angelo ed essere vicini a Cinzia”.
“Nel 2013 – ricorda il sindaco – ci sono state ben 453 morti bianche: una di queste era appunto quella di Angelo Rosciano”.
Alla cerimonia di alto senso civico – fortemente voluta dal consigliere comunale Alberto Natali – erano presenti tante persone tra parenti, amici, cittadini e amministratori. Negli interventi è stato ribadito che fatti come questi devono essere prevenuti. “Dobbiamo fare in modo che nessun altro debba piangere un proprio caro, morto sul lavoro, perché di lavoro si deve vivere, non morire”.