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La sinistra combatte così la “cultura dell’odio” e l’ossessione del DuceMichail Aleksandrovič Bakunin
Private generalmente e sistematicamente di ogni educazione scientifica, grazie alle paterne cure di tutti i governi e delle classi privilegiate le quali traggono utilità nel mantenerle il più a lungo possibile nell’ignoranza nella devozione e nella fede − tre sostantivi che esprimono all’incirca la stessa cosa − le masse non conoscono neppure l’esistenza e l’uso di quello strumento di emancipazione intellettuale che si chiama critica, senza la quale è impossibile una completa rivoluzione morale e sociale.
Michail Aleksandrovič Bakunin
IERI POMERIGGIO su WhatSapp ho ricevuto, da un amico, un messaggio che non mi è piaciuto. Diceva:
Fuori da Montecitorio stamattina c’era un tizio che ha fatto cadere il suo stesso governo da una spiaggia e parla di complotto, e i suoi fans con il saluto romano fascista, si lamentano delle misure di sicurezza più stringenti del solito introdotte con un decreto firmate dal tizio di cui sopra…
Ho risposto così:
Le parole tra noi leggère della sinistra per Giorgia Meloni. Educano senz’altro alla rasserenazione e all’accettazione della diversità
Questo non mi piace punto. Purtroppo ora manca solo che facciano ammazzare Salvini dopo aver fatto sparare la polizia. Già oggi hanno oscurato tutti i social della destra, sia pure estrema, ma che ha partecipato alle elezioni europee. Quello che stanno per fare Renzi e il Pd – con l’idea di Conte delle riforme costituzionali volte a rendere stabile e il sistema – è quello che chiedeva Salvini: pieni poteri. Mi consola solo che, ormai, io non ho più niente da temere perché quel che mi resta è tutto di guadagnato. E se dio vuole non ho nipoti che dovranno restare a sguazzare in questo merdaio delle banche e dei cani. Per questo ho deciso che non risponderò più a nessun dovere e a nessuna paura della legge. Alla faccia di tutto e di tutti. A questo mi hanno spinto…
L’amico ha aggiunto:
Qualche volta mi piacerebbe che nei tuoi articoli scrivessi anche dei 49 milioni rubati dalla Lega e delle lauree comprate in Albania e della “stima” di Salvini per la Russia di Putin nonché del tentativo di farsi finanziare dalla Russia stessa con l’operazione Savoini.
E questa è stata la mia risposta:
Sì, si può fare. Io non ho votato Lega, come ho scritto più volte, e non ho nemmeno intenzione di votarla. Però per quei 49 milioni le sentenze ci sono state e ci sono stati anche i condannati o i rilasciati, per i graziati dalle prescrizioni.
Si è parlato anche di 428 milioni di ruberie all’Asl di massa sotto Rossi assessore alla salute: e non è successo nulla.
Si è parlato anche di Di Pietro e i suoi affari romani in case e altro: e non è successo nulla.
Foto accompagnata da scritte tipo: «Dopo la manifestazione di Piazza Montecitorio, Giorgia Meloni torna a casa»
Si è detto che tra Lotti, Mattarella e Csm c’era anche quel bel tomo di Palamara: e non è successo nulla.
È andato in galera, per caso, ma ora è fuori, Formigoni – ma solo che gli è successo perché stava sui coglioni a tutti.
E dei milioni di dollari che il Pci ha preso sempre dalla Russia, se ne parla mai? E il finanziamento delle Coop a spese nostre e dell’accoglienza? E la storia dello scandalo delle Misericordie di Capo Rizzuto in cui era coinvolto più o meno direttamente anche don Ciotti con la sua Libera? E i cognati di Renzi salvati dalla ruberia e dal conseguente acquisto di ville in Portogallo?
Si può dire tutto e non serve a nulla: perché il Pd è come il cancro: prolifera in quanto è la risultanza di due mostri: il Pci e la Dc.
Cosa sono stati capaci di fare all’unico che li aveva divisi e li teneva sotto controllo a vista?
A Pistoia i morti per amianto della Breda sono stati scordati, auspice Vannino e poi il Pd. A Casalguidi 12 avvisi di garanzia cestinati per l’intervento di San Luca (Lotti), dissero i rifondaroli.
Perché devo essere un buon cittadino? Non conviene. Tanto loro hanno sempre governato e hanno vinto solo una tornata elettorale.
Il dottor Schweitzer
gettava pesci vivi a pellicani famelici.
Sono vita anche i pesci fu rilevato, ma
di gerarchia inferiore.
A quale gerarchia apparteniamo noi
e in quali fauci…? Qui tacque il teologo
e si asciugò il sudore.
Ci siamo fermati qui, ma quel cenno ai 47 milioni, alle trote e all’Albania, a Putin, a Savoini, mi è girato in testa per tutta la notte. Anche nel sonno.
E mi sono fermato a riflettere sulla più grande paura degli italiani, ovvero l’ossessione del Duce, inculcata a martellate di Thor per 70 anni nelle menti fragili e deculturate di un popolo che non esiste e che sarebbe potuto esistere, forse, solo con la realizzazione dell’idea di uno stato confederale alla Cattaneo, capace di rispettare tutti senza voler realizzare per forza quello zabaglione che ne uscì fuori con l’intervento di Casa Savoia.
I democristiani non esistono più; i comunisti non esistono più; i socialisti, i liberali, i repubblicani non esistono più: ma il Duce è sempre qui, sano e salvo, in mezzo a noi, che proDuce i suoi effetti: quattro cazzoni che stendono il braccio salutando alla romana, lo riporteranno in vita se non da Predappio, da Milano, perché il fascismo è come Dio: «è» in assoluto e per sempre.
Delle due l’una: posso essere cerebroleso io (e non me ne accorgo: quindi, scusatemi) o possono essere «confusori» quelli che ragionano così e, in quanto «confusori», per eufemismo, «non in buona fede», perché sventolano un fantoccio a testa in giù a Piazzale Loreto non per paura, ma per fare paura.
Destinazione per le idee non conformi: Piazzale Loreto o galera.
Dio è morto, diceva la canzone. Il Duce è morto, mi permetto di dire io.
Si fa la guerra a Salvini e alla Meloni perché sono fascisti e aizzano all’odio. Si fa il culo a Capezzone perché ha criticato il vestito blu-elettrico della ministra Teresa Bellanova. Peccato, però, che l’aizzamento all’odio sia sempre stato la cifra della sinistra nei confronti non della destra, ma di chi si è parato dinanzi all’ascesa al potere prima dei comunisti e poi dei catto-comunisti, tutt’oggi imperanti anche grazie ai neocristiani di Bergoglio.
Non ci vuole molto a capirlo dalle immagini che corredano questo mio intervento. Cominciarono dopo la liberazione con la Dc del dopoguerra e poi, auspicando le «convergenze parallele», passarono al loro unico, vero nemico attraverso le ghigliottine di Mani Pulite.
Fecero il trattamento Tienanmen a Berlusconi (del resto Napolitano con i carrarmati ci sapeva fare e ci andava a nozze…) e, al perso, lo inchiodarono, ma solo per quattro puttane che gli solleticavano il pipi, dopo averlo cacciato e sostituito con uno stoccafisso fatto di colpo senatore a vita con la polverina magica PiglialoDove.
Ha venduto la scatoletta al Pd per salvare il figlio accusato di stupro? [Tesi di Vittorio Sgarbi a Quarta Repubblica del 9 settembre 2019]Poi passarono alla serie di governi di palazzo (Letta, Renzi, Gentiloni) e, in nomine Patris (et Dei), con una transizione ben pilotata (due giorni alla Casellati-governo di destra per dare l’idea, Mattarella, di non fare disparità tra i due schieramenti; 90 giorni al signor Beppe Vaffanculo, per trattare con due forni – ma che razza di pane di merda!) il condor del Colle, con la sua testa incassata tra le scapole, lasciò che le cose andassero come sono andate, ma piantando quel bel cavallo di Troia di Conte fra i gialloverdi: insomma una bomba a orologeria. E da allora in poi, altri due governi non eletti. Ma noi tutti dobbiamo avere paura del Duce!
Se la marchesa, camminando sugli specchi, esclamò «me la vedo brutta», personalmente, camminando con la stampella della ragione, me la vedo di più e ancora di più: bruttèrrima.
Perdonatemi, però, cari democratici e progressisti: devo vedere il Duce nella Meloni e in Salvini o in una sinistra che governa pur avendo perso tutte le tornate elettorali ma, anche con l’aiuto di preti e monache, ci insegna a non stimolare l’odio contro l’avversario politico?
Edoardo Bianchini [direttore@linealibera.it] A me non fa paura il Duce, fanno paura i politicamente corretti
PS. Ho dimenticato un paio di cosette, roba da nulla
♦ La questione MontePaschi e i 600 milioni di € regalati a Debenedetti, campione di liberal chic, e mai rientrati ♦ La questione Banca Etruria ♦ La questione Banca Chianti del signor Luca Lotti
Domani domenica 8 dicembre rischio neve su tutta la fascia appenninica FIRENZE. Tempo in peggioramento in Toscana per una perturbazione nord-atlantica, associata ad...