a onor del vero • 10. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

PREMESSA. «Mi hai – bonariamente lo scrivo, direi amichevolmente – rotto le palle con la ripetizione di questo tuo unico editorialone. Sono come gli editoriali che faceva il compianto *** su ***: ogni settimana, parola più o parola meno, sempre lo stesso.
Non vedo l’ora che ti condannino o che ti assolvano (a occhio la seconda. Anche se uno come te si divertirebbe di più con la prima). Così almeno torni a scrivere su qualcosa di altro…».

Questo il messaggio WhatsApp da un caro amico che non sopporta più le storie ripetitive di Quarrata, del Mazzanti, del Perrozzi, della procura di Pistoia, che ogni giorno io fornisco a chi mi vuole leggere, ma senza costringere nessuno a sukare le sconcezze della nostra Bella ItaGlia…
Però, caro amico, in un paese, dominato da chi non vince le elezioni grazie a un Napolitan-Mattarella-HeilHitler-Deutscheland-Europen-VolksWaffankulen-Landini e illegalità marcescente dovunque…

R E P E T I T A   I U V A N T !



Editorialone diversificato
in onor di un caro amico…

 

La copertina di Charlie Hebdo successiva all’attentato islamico che ne decimò la redazione

 

1. Nel maggio del 2020, quando quel distinto damerino di Conte riaccolse in ItaGlia la signora Silvia Romano – oggi scordata e sputata per terra come il guscio ciucciato di un gambero in una frittura di pesce politicamente corretta – un giovane avvocato pistoiese di buona famiglia osò scrivere bestemmie peggiori di quelle di Charlie Hebdo all’indirizzo di certi figli del profeta.

2. Aveva il torto marcio “a prescindere” perché non era di sinistra: era fascista per definizione perché della Meloni. E allora tutti i polli di madame Boldrini (buoni, accoglientisti, aperturisti, cuccia-canisti con 24 mila euro nella casina di Fido/MPS) saltarono addosso al Galligani.

3. Per la sinistra colta e salottiera, giusta, buona e santa, le Brigate Rosse erano “compagni che sbagliavano”; ma i lavoratori che assaltano la Cgil e fanno incazzare Landini, sono fascisti marci di merda per definizione.

4. La storia – e a questo punto devo dire purtroppo – l’hanno vinta loro insieme ai cattolici: e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Talmente sotto gli occhi di tutti che, dopo il macello che hanno fatto insieme ai loro governi non eletti di figlientròcchia, il fascismo, anche se non c’era perché storicamente ormai passato e sepolto, lo hanno fatto rinascere e – direbbe Ettore Petrolini nelle vesti di Nerone – «più bello e più grande che pria» come Roma dopo l’incendio. Landini, Landoni, nani e ballerine, Lbgt, preti pedofili e/o disobbedienti ne prendessero, alla D’Alema da Monte dei Paschi spuppato e fatto ripagare al popolo italiano, coscienza.

Tina Nuti. Bertinelli non la cacciò

5. E a FdI – o almeno a certi menci-autoritari di quel partito – le sinistre hanno talmente liofilizzato le palle, che il senatore La Pietra, più duro d’un sasso, permise ai politicamente tremarellosi di FdI di mettere all’uscio il Galligani.
Il Bertinelli aveva salvato la Tina Nuti dallo sconcio dell’assunzione della figlia al San Jacopo, ma i menci-autoritari di FdI non salvarono, e solo per una frase «a cazzo di cane», il loro (ritenuto tale a sinistra) “camerata nero”.

6. Se, per una frase detta male e in modo sbagliato da un (sostanzialmente) ragazzotto, si salta e si perde il gagliardetto di capogruppo FdI, caro senatore La Pietra, cosa dovrà essere fatto al tuo assessor Trapélo-Ciottoli, che si permette di aggredire i giornalisti in Comune e li minaccia e li spintona e fa loro sgambetti e cianchette perché finiscano a terra e ruzzolino dalle scale?
Gli si dà l’Ordine civile e militare dell’Aquila romana o l’Ordine dei santi patroni d’Italia?

7. Se vuoi essere coerente (cosa che non sei ed è estremamente chiaro), devi essere tu stesso più che a dire a imporre a Pedrito Benesperi, il tuo sindaco inconsistente di Agrùmia, di togliere le deleghe al trapelatore della Ferruccia di sopra: lui sì che è senza cervello, sparlatore e offenditore di chi càpita càpita, ma buono e scodinzolante con la sinistra aglianese, don Tofani, la lampadata Lucilla Di Renzo in un’ottica di conciliarismo poco politico e molto ruffiano.

Si fece sbianchettare lo sfintère a spese dei siciliani

8. Sono, più che convinto, certo che, invece, non darai il buon esempio, caro La Pietra.
Metteresti in difficoltà la tua pavonaggine: grazie alla quale (unitamente agli accordi insensati stretti con la Sonia Pira) la Giorgia dovrà sentir dire, nel giro di un paio d’anni che, grazie ai danni da te fatti, tutte le conquiste del centrodestra hanno riconsegnato i comuni, conquistati con fatiche ultra-settantennali, a quelle speciali personcine della sinistra che vi hanno convinto tutti, alla fine, del fatto che, per non puzzare di fascisti, occorra leccare il culo a chi puzzò di comunista ma oggi, sbianchettato come il culo di Rosario Crocetta, detta leggi e Dpcm attraverso Draghi e Mattarella delle catanocchie e dei Green Pass.

9. Auguro a Maurizio Ciottoli – come lui scrive a presa di culo rivolgendosi a Linea Libera – una «buona vita»: ma con una bella condanna ad hoc per la fascistata del 28 di agosto scorso da me segnalata a: 1. prefetto muto alla Mattarella; 2. procuratore della repubblica che aiuta la «gente comune» (a non ottenere giustizia e legalità, ma a finire agli arresti domiciliari); 3. al questore e al colonnello dei carabinieri. Tutti inerti e rigidi come le statue dei faraoni della Valle dei Re o la Sfinge di Giza.

10. Per finire, una considerazione sulla situazione di Quarrata, che ha rotto le palle al mio amico, come ho detto all’inizio.
Se tu, caro Patrizio La Pietra, ti ostini a voler portare come candidato sindaco a Quarrata l’Irene Gori, figlia di Fiorello Gori, già complice della margheritosa Sabrina Sergio Gori, la «sindaca più inutile» di Quarrata, realizzerai l’ultimo tuo buco nell’acqua: non farai neppure un baffo a quei post-comunistini che potranno scegliere tra Quattro salti in padella Findus, due dei quali sarebbero il Romitino e il grande Simone Niccolai, costruttore di abusi edilizi a cottimo dietro casa sua; o altri due super-commissari alla Fragai-Magnanesi spediti da Pistoia.
Del resto, qual è la classe politica della sinistra quarratina? Quella formata da un Mazzanti che sa solo giocare a burraco e leggere romanzi di Salgari, ma solo una pagina e non più per volta?

Chissà se questo vino reggerà l’invecchiamento…

Stasera con[S]iglio comunale ad Agliana (“in porchetta” come ad Arezzo, con rametti di finocchio per insaporire?). Tutti i consiglieri hanno avuto la querela-denuncia presentata sull’affaire Ciottoli (Alberto Vivarelli scriverebbe così) del 28 agosto.

Vedremo come reagiranno le “opposizioni” di sinistra. Se chiederanno la sfiducia dell’Assessore Crick o se faranno solo la mossa di Ninì Tirabusciò.

E se sarà solo la solita sculettata di tante parole che finiscono in sega, si vedrà che lo sbianchettamento delle crespe anali della sinistra da parte del duo FdI, Pedrito-Agnellone, non è appena agli inizi, ma in pieno svolgimento! 

Edoardo Bianchini
[direttore@linealinera.info]


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