a onor del vero • 18. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Se è vero quello che ci racconta lo Washington Post, che l’Italia è sotto attacco in un programma di de-democratizzazione che domani sarà estesa a tutto il mondo, Pistoia, con la stupida storia di Bolsonaro ne diviene, prima in Italia, fulgido esempio-emblema a riprova che «per i bischeri non c’è medicina». Ieri regno dei fascisti, la Pistoia dei “braccini corti” è oggi il risultato di un ottuagenario seminario dei decerebrati da catto-comunismo. Ed ecco perché…


Siete meravigliosi e vi amo tutti indistintamente proprio perché stuprate la legge e la democrazia, accusandone gli altri. E perché è un’arte assoluta, direi leonardesca, quella di «fare i finocchi col culo degli altri»

 


 

NON GUARDATE A BOLSONARO:

QUA È IL FASCISMO! O NON V’È CHIARO?

 


 

I due Satana sgraditi a dio onnipotente (ma impotente dinanzi alla stupidità umana) daranno esempio della loro malvagità ai pistoiesi di buone speranze: quelli che decidono tutto al buio nelle loro stanze…

 

1. Anpi, Arci, Cgil e Libera, stupenda quaterna-panteon della democrazia cristiano-comunista, sono i motori immobili della resistenza al fascismo mondiale; e oggi alle 15 ce lo dimostreranno nei fatti andando a far casino per nulla. 

2. Che faranno? Ci libereranno (che coraggio!) dal secondo Satana dell’universo: Bolsonaro. È italiano, non è cattocomunista, ergo è fascista. Il ragionamento non fa una grinza di vulva vaccina. Il primo Satana? Quello individuato da Famiglia Cristiana in Salvini, lo ricordate? Ci sarà anche lui. Due Satana e tanti angioletti. 

3. Con tutti i suoi senatori e deputati; con tutti i suoi amanti della demo-demenzocrazia; con tutte le sueWashington Post; con tutti i suoi giornalini-puttanella, sempre sugli attenti dinanzi al Pd, questa Pistoia puzza di muffa e di piscio come i vicoli del centro nelle stradine più buie intorno agli Orafi e alla Sala. 

4. Pistoia ha perso tutto, partendo dal Liceo Forteguerri a suo tempo puttanizzato da una presidenza comunista scriteriata degna dei microcefalo pistoiesi che però hanno sempre contato e deciso la vita degli altri in appena tre o quattro “figli di Putifarre”. 

5. Con il suo cattolicesimo giansenista (pensate al paradosso!) ovvero rosseggiante, oggi in mano a lobbies pretose piddine e ultra, di certo stampo antifascista antirazzista antilogico e antinòmico ove non anche anticostituzionale; sono costretto a vedere, nella mia anzianità e vecchiaia, un’alzata di scudi assoluta da parte, anche, di Fausto Tardelli, piegato da chi il cristianesimo (di cui io, fortunatamente, non faccio parte da decenni) lo fa, sì, ma secondo canoni propri, misericordioso-quadrinisti, libertari ma autoritaristi, legalitari ma disobbedienti alla don Biancalani: il gagliardetto è firmato dal motto «Disobbedisco e Accolgo» (e dentro il narcisismo mi rivolgo). 

6. Ma com’è facile, gente dell’Anpi, dell’Arci, della Cgil e di Libera (nos, Domine, de morte aeterna…) protestare contro il niente! Perché Bolsonaro è, a Pistoia, il niente che passa e va.
Altra cosa sarebbe – e lo sapete tutti alla perfezione: perciò mostrate non i denti, ma le dentierine di Dracula – se qui, anziché al cimitero brasiliano di Pistoia, si fosse in Brasile.
Molto probabilmente passereste tutti la giornata stesi su una sdraio a sukare l’acqua di una noce di cocco con una cannuccia e con sopra un ombrellino rosso che svetta sulla bibitona esotica. Sareste, insomma, molto più ragionevoli e miti.
 

7. Bolsonaro passa e va: voi, purtroppo, restate qua. A spaccarci le noci di cocco con il fascismo perenne e a insegnarci come si combatte il nemico, soprattutto quello che non c’è. 

Il vostro sarà un bellissimo risveglio…

8. Ma guerra è sempre (come scrive Primo Levi). E non solo a Pistoia. A Pistoia forse di più perché, di Bolsonari, non ce n’è solo uno che pasa come il condor e se ne va. Ce n’è una caterva a cui voi tutti – Anpi, Arci, Cgil e Libera –, ma non soli, calate ogni giorno le brache per manifestare quello strano rispetto verso le «autorità costituite», altrimenti definibile come “professione lacchè dell’establishment. O forse anche… missione lecchè. 

9. Povero Gesù nel cui nome dite di agire! Povera Costituzione, sotto la cui ala continuate a mantenere in sobbollitura il marcio puzzoso di zolfo da caldera dei Campi Flegrei! Povera «gente comune» che il procuratore Coletta intendeva aiutare quando si insediò, il PM a cui i giornali locali, stile Ifigònia, «le chiappe del culo mostrâr riverenti». Povera Pistoia, insomma! E Italia, costretta a vivere – per colpa di quattro cani lezzi e prevaricatori che attentano da anni alla Costituzione – una vita di Green Pass cerebrale. 

10. E cari senatori e deputati, ancor meglio se imputati, con tutto il vostro amore per la libertà e la democrazia, non avete avuto neppure il coraggio di fiatare quando la bolsonareria di piazza del Duomo, attraverso l’opera squinternata di un magistrato che accusa i cittadini onesti e fa rinviare a giudizio chi chiede legalità e trasparenza, ma al tempo stesso favorisce l’assalto dei clandestini all’Italia, ha fatto dare gli arresti domiciliari a chi scrive, per 104 giorni. 

11. Siete meravigliosi e vi amo tutti indistintamente proprio perché stuprate la legge e la democrazia, accusandone gli altri. E perché è un’arte assoluta, direi leonardesca, quella di «fare i finocchi col culo degli altri». 

Ora, però, vergognatevi tutti e fate quello che scrive una lettrice di quest’unico onorato giornale on line:

Evidentemente la Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana va più d’accordo con i bravi cinesi che le impongono direttamente i nomi dei vescovi graditi alla democrazia post-maoista. Amen!

 

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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