a onor del vero • 19. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Mentre tutti si aspettavano che Linea Libera schiantasse e non se ne trovassero pezzi più grandi di un granello di sabbia della polverosa Agrùmia della Blimunda, un miracolo ha voluto che l’unico giornale rispettabile della nostra mellettosa provincia riprendesse a funzionare: perché la verità non la fermi neppure se ci si ingegna il potere satanico o Famiglia Cristiana


A Pedrito abbiamo dato 5 giorni – dovrebbero scadere domenica – per rispondere sui fatti riferìtici. Poi pubblicizzeremo il nostro intervento. Ovviamente bacchettando sulle nocche delle mani il senatore La Pietra, la Sonia Pira, ma anche – in fila – la procura, la prefettura, la questura e i CC. Ciascuno per la propria inefficienza

 

PANETTONI E COMPROMESSO

PERÒ ACCÀ NISCIÙN’ È FESSO!

 


 

La trasparenza sai, fa male al cuoreeeee….

 

1. Il problema è credere. E, guarda caso, credono tutti quelli che stanno dalla parte del governo e chi manovra le segrete ruote che schiacciano il popolo. 

2. È certo che le famose «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci sono le più inaffidabili. Basta vedere l’opera del non-presidente Mattarella; del non presidente Draghi; dei non-deputati o non-senatori chiaramente eletti (Mattarella stesso lo dichiarò con la sua corticella costituzionale addomesticata) con una legge elettorale illecita e violatrice della Costituzione. 

3. Non di meglio fanno i partiti. Anche quelli che dovrebbero essere non offuscati dalla «barzottìa pènica» che qualifica le sinistre, ma ancor più quelli perfettamente «eretti» come avessero preso non il vaccino anti-Covid della Pfizer, ma la ben più famosa pillolina blu per poter continuare a «cavalierare» come il Berlusca. 

4. E per essere chiari: tutti i partiti di opposizione tacciono quando Ciottoli aggredisce Alessandro Romiti in Comune: 5 Stelle, post-comunisti del Vannuccini ed ex sellini. Loro il fascismo lo combattono da sempre, magari a Santomato, accodandosi a Anpi, Cgil, Arci, Libera (nos, Domine) per urlare contro Bolsonaro, il nemico che viene e va come il vento del deserto. 

5. Ma anche i partiti del cambiamento di Agliana (FdI, povera Giorgia!) e Lega (povero Salvini cianchettato da Giorgetti) non sono da meno. Sanno di poter contare sull’assoluta inefficienza delle norme che difendono la democrazia. Perché la democrazia non la vuole nessuno. 

Maurizio Ciottoli: «Ligio a Bergoglio, picchio con orgoglio. E se muoio vado in cielo, perché esercito il trapélo

6. Nel frattempo questo giornale assolutamente libero, venuto a sapere che oltre ad avere aggredito un tizio con il crick, il Ciottoli avrebbe assalito anche un suo collega consigliere con un cazzottone (evidentemente Trapélo segue i princìpi di Bergoglio: «se dici male di mia madre, io ti do un pugno», ricordate) e, forse, non solo: questo giornale ha scritto una Pec al sindaco Pedrito per chiedergli spiegazioni e notizie. Sembra perfino che per sedare il «panettoniaio» fossero dovute intervenire, circa un anno fa, le teste pesanti delle segreterie provinciali… 

7. A Pedrito abbiamo dato 5 giorni – dovrebbero scadere domenica – per rispondere sui fatti riferìtici. Poi pubblicizzeremo il nostro intervento. Ovviamente bacchettando sulle nocche delle mani il senatore La Pietra, la Sonia Pira, ma anche – in fila – la procura, la prefettura, la questura e i CC. Ciascuno per la propria inefficienza. 

Ci dispiace, ma non siamo noi a essere anarchici. Lo sono tutti coloro che (con[s]iglieri comunali compresi) pensano che l’arrosto che non gli tocca si possa lasciar bruciare. 

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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