a onor del vero • 25. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Quando nel novembre 2020 il signor Claudio Curreli, con il supporto della signora Patrizia Martucci, stabilirono che mi si dovevano sequestrare 4 computer, un cellulare e un tablet, e ne fecero dare roboante notizia ai CC di Pistoia, il Pm capo Tommaso Coletta dètte ordini ben precisi che, dopo appena due giorni, dal 10 dicembre al 12 dello stesso mese, qualche ameno sostituto pistoiese trasgredì a piè pari, raccontando alla “stampa organica di status quo” (La Nazione, Il Tirreno, ReportPistoia, salvo errori, e altri) che mi erano stati inflitti anche gli arresti domiciliari.

Quando a marzo 2021 il Tribunale del Riesame di Firenze mi liberò dai domiciliari, a spregio degli ordini impartiti da Coletta, qualche altro giudice della procura pistoiese raccontò a Massimo Donati del Tirreno particolari della decisione fiorentina destinati ad essere taciuti come segreto d’ufficio.

Quando il giorno di San Martino 2021 ci sono stati gli arresti ad Agliana, come è stato possibile che La Nazione, Il Tirreno e tutta la stampa di status quo siano venuti a conoscenza dei particolari della chiave, delle chiavate, delle puttanate al corpo dei vigili, delle mail, delle telefonate, delle intercettazioni e di tanti piccoli episodi da «Uccelli di rovo»?

Quando il peccato di una moglie infedele, noto solo al confessore, viene divulgato in piazza, chi può essere stato a narrarlo alle genti? Il Mago Otelma perché legge nella sua palla di vetro o, molto più credibilmente, lo stesso confessore che ha raccolto la confessione e che, unico fra tutti, poteva sapere vita, morte e miracoli della condotta di «bocca di rosa»? Chi ha incastrato Roger Rabbit, la stampa organica o qualche “bocca larga” oltre il dovuto?


La procura di Pistoia dovrebbe essere – per più motivi – disciolta e ricostituita sanamente da capo

 

È OTELMA CHE RIVELA OGNI SEGRETO

O CHI HA LE MANI IN PASTA E VERSA ACETO?

 


 

La seconda parte della lettera del dottor Coletta con ordini disattesi da tutti

 

 

1. Che la procura di Pistoia – ma anche il tribunale – sia un mondo a sé stante, non è la prima volta che lo scriviamo ed ebbi modo di esprimerlo a chiare lettere pure al tenente colonnello dei CC Stefano Nencioni, oggi a Gerusalemme, quando, bontà sua, ebbe l’ardire di dirmi «lei non è logico»: e io fui sul punto di alzarmi, girare i tacchi e venirmene via dalla sua scrivania se non l’avesse piantata in un secondo. 

2. La procura di Pistoia è un mondo a sé stante e lo dichiarai perfino al capo Giuseppe Manchia, nel 1989 o 90 (non ricordo bene, ma ho le prove nel cassetto), quando pretendeva di intimidirmi chiedendomi con insistenza perché, in un esposto inoltrato a Firenze, avessi scritto che “personalmente non mi fidavo di Pistoia”. Un giorno vi racconto meglio.
La risposta fu – e resterebbe tale anche oggi – che la mia non discutibile sfiducia, basata su legittima opinione, era dovuta a un fatto tutt’oggi non solo dimostrabile, ma dimostrato: «Caro dottor Manchia – dissi –, da queste stanze escono le cose segrete al più tardi dopo 15 muniti da quando sono state dette e/o fatte».
 

3. Torniamo agli arresti e alle conseguenti sputtanate di Agliana. A metà mattinata dell’11 novembre scorso, la stampa organica dello status quo – quella che viene contattata dai Pm appena muovono foglia – iniziava a narrare fatti e misfatti.
E siccome né NazioneTirreno sono Otelmi con le palle (di vetro), è logico – mi spiace per il colonnello Nencioni – ritenere che solo il prete (nella fattispecie la procura medesima) può raccontare al popolo i peccati dei peccatori di Peyton Place.
 

4. Detto questo – che è fatto oggettivo e inconfutabile (anche se resta, poi, da vedere chi materialmente, dei due sostituti, Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti, abbia sciolto il sacco e tirata fuori la merce) – l’ignominiosa accusa rivoltami dalla Gip Patrizia Martucci che ha sostenuto la mia pericolosa tendenza alla prevaricazione criminosa perché non rispetterei le «autorità costituite», ha lo stesso valore (absit iniuria verbis) della famosa «cagata pazzesca» con cui Fantozzi definiva il film La corazzata Potëmkin. 

5. Ne consegue, sempre a stretto rigore di logica (e mi spiace per il colonnello Nencioni), che:
– la procura di Pistoia non è un luogo sacro e blindato come legge vorrebbe
– la procura di Pistoia non è un ambiente diverso dalla
«vigileria» di Agliana, dato, misurabile, che non pochi sostituti fanno e disfanno a dispetto degli ordini del capo Coletta
– la procura di Pistoia si rivela, pertanto, inaffidabile e difficilmente gestibile, mentre il suo capo, a una analisi sia pur veloce, non sembra proprio dare sufficienti garanzie di vero coordinamento dei “lavori in corso”.
Ergo: la procura di Pistoia dovrebbe essere – e non solo per questi motivi – disciolta e ricostituita sanamente da capo.
È una mia opinione: ma non mi meraviglierei se qualche genio della legge mi incriminasse per reato d’opinione. A Pistoia va di moda ed è tranquillamente tollerato da Ordine degli Avvocati e Camera Penale.
 

6. Nessuno prenda queste parole come vilipendio: vilipendio è – a nostro povero e modesto avviso – l’atteggiamento che la procura di Pistoia tiene quasi sempre nei confronti del popolo sovrano quando – come in più occasioni – avanza imitando Hitler in Polonia, senza svolgere indagini; liquida querele e denunce con motivazioni palesemente illogiche e/o insostenibili (come quando non di rado non legge le carte), offendendo la nostra intelligenza; si muove “a tesi” con ciò favorendo alcuni a danno di altri; non raccoglie alcuna prova a discarico degli indagati.
Insomma la procura di Pistoia sa di santa inquisizione messa in piedi solo ad usum puniendi, unicamente per condannare. E mi si dimostri il contrario.
 

Guardate a quanta gente aveva scritto l’avvocata del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi. Fate attenzione al giorno e all’ora. In procura a Pistoia c’è che può e chi non può? E l’Ordine degli Avvocati di Prato? Protegge gli avvocati che possono…? Ma vi sembra normale?

7. Un esempio per tutti e poi mi taccio. Al ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, fra l’altro Ctu del tribunale pistoiese e quindi noto a Curreli e/o a sua moglie (questa inammissibile incompatibilità è serenamente tollerata da tutti gli avvocati pistoiesi che non fiatano; dalla Camera Penale e perfino dal procuratore capo con tutto il tribunale di Vanni Fucci), è stata riservata la via del processo per direttissima contro chi scrive: una specie di hitleriana guerra-lampo di appena 6 mesi con violazioni procedurali d’ogni genere (anche i professori sanno leggere il codice a dispetto dei sostituti).
Ma addirittura una delle avvocate del Perrozzi poteva persino permettersi di scrivere mail certificate direttamente a mezza procura perfino il sabato sera dopo cena, alle 23:47: ed era tutto tollerato.
A noi di Linea Libera il sostituto Luigi Boccia sottolineava in blu certe presentazioni di documenti per lui “irrituali”. Più anomalo di così, che si cerca?
 

8. Conclusione. Torno al punto di partenza. Mattarella chiacchiera e sempre a sproposito. Se per 75 anni di “anarchia comunistica vannofucciana” la stampa pistoiese avesse tallonato i Pm come sarebbe stato e sarebbe suo dovere, oggi saremmo forse in presenza di una struttura che fa come crede e vuole perché – Palamara ce lo dice – in ItaGlia conta più una procura della stessa Costituzione?
E quanto ci costa una giustizia così che, per quattro puttanate e una chiave, ti stampa più di tremila pagine e migliaia di telefonate-spione per arrivare a concludere che nel mondo c’è chi tromba e che è trombato?
Voglio semplicemente dire: quanti stipendi deve pagare il popolo sovrano e quanti danni erariali è costretto a tamponare se per un anno si sta dietro alle schizofrenie di un ristretto numero di persone che ruota al terzo piano di piazza del Duomo?
 

Ora è chiaro il motivo per cui io non credo e non crederò mai alle sante «autorità costituite» che non vedono i falsi del Comune di Quarrata, ma solo quelli di cui si servono per perseguitare gente che dice la verità? 

Ora è chiaro il motivo per cui la procura di Pistoia deve essere “disarticolata” nei suoi componenti da inviare separati altrove, lasciando l’agro pistoiese a una nuova ristrutturata task force che lavori davvero nel rigoroso rispetto della legge e della Costituzione? 

Devo essere fucilato per questa mia legittimissima opinione, signor Coletta e giornalisti sugli attenti che, forse, rischiano di aver divulgato notizie-segreto che non potevano sapere se non gliele avessero dette i cosiddetti “addetti ai lavori”? Buffo il mondo, no? 

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


CARTAGINE VA DISTRUTTA

E GLI ORDINI VANNO ABOLITI

 

Con un perfetto di consuetudine l’ordine pratese dice «Amo la giustizia e odio l’iniquità»: ma possiamo andreottianamente dubitarne almeno un pochino, signori sofisti della legge?

 

Fa un po’ impressione anche l’Ordine degli Avvocati di Prato che nell’atteggiamento lassista e cialtrone dell’avvocata del Perrozzi non ha trovato nessun motivo di biasimo per il danno all’immagine della professione… 

Del resto, permettete, essere professionista oggi è un merito oppure un cialtronaio alla ministro Speranza in tema di Covid…?

E che aspettiamo a mandare a casa tutti gli Ordini che sono, di fatto, piccole massonerie autoprotettive e, negli effetti, paraurti dei propri iscritti (sempre, però, che siano o graditi o di un certo colore politico).

Fidatevi pure delle «autorità costituite». Siete liberi di farvi… vaccinare a dovere.


 

AVVISO AI GIORNALISTI ORGANICI DI PISTOIA

 

La storia ce lo dice a chiare note, anche se non insegna un bel niente. Non mi meraviglierei se questi santi custodi della giustizia, dopo avervi passato tutte le notizie del caso-Agliana, vi mandassero tutti sotto inchiesta per divulgazione di segreto d’ufficio. Perché così va il mondo: i padroni prima piegano la schiena dei servi e, quando la schiena è piegata, per non aver loro dei problemi, mollano dei calcioni in culo a chi è stato condiscendente e obbediente. Di solito è sempre successo così, specie nei paesi e nelle menti a chiara vocazione di socialismo reale

 


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