a onor del vero • 33. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Una pubblica amministrazione da “Vinted”. Non c’è pace tra gli ulivi nel film del 1950 diretto da Giuseppe De Santis, ma non ce n’è neppure nella Piana pistoiese nei quattro Comuni di Montale, Agliana, Quarrata, Serravalle…


L’Aveta se n’è andata. Ora Pedrito e il Ciottoli sono orfani

 

ED OR CHE LA PIRAMIDE S’È SFATTA

LE GRANE DELL’AGRÙMIA CHI LE GRATTA?


 

La notizia sul Tirreno

 

1.  A Montale c’è la piaga del Carbonizzo di Fognano da dopo che il sostituto Leonardo De Gaudio aprì a corsa un fascicolo, attualmente in galleggiamento perché le attenzioni della procura sono state tutte rivolte alla famosa chiave della vigilessA Traversi, così alacremente inseguita dal luogotenente Salvatore Maricchiolo di Quarrata. 

2. A Quarrata c’è tutto un processone con 16 accusatori, che torna in aula martedì prossimo, 30 novembre. Altri tre o quattro processi a latere, disseminati per via, stanno emergendo e maturando in questi giorni, mentre il numero degli accusatori sta facendo come il pane: lievita.
L’ultimo Giuda ad aggiungersi in corsa è il prestigioso dis-Ordine dei Giornalisti nella figura del suo presidente pro tempore Carlo Bartoli, al momento in campagna elettorale all’inseguimento dell’ambìto soglio di presidente nazionale. Vedremo quanto successo avrà fra i giornalisti della democrazia arrosolata.
 

3. A Agliana c’è tanto di quel diavolìo che un decimo solo basterebbe a far peggio del terremoto in Friuli o in Irpinia.
Tra l’altro c’è un assessore dal cazzotto facile, Maurizio Ciottoli, che è più sul piede di partenza che su quello di arrivo; e che rischia (visto che non lo fa da sé e che sta scioccamente querelando mezzo mondo col rischio di sciancarsi) di essere dimissionato a forza e cestinato dall’autorità giudiziaria (difficile a pensarsi, perché a Pistoia la procura di solito sta dalla parte delle «autorità costituite» e cerca, almeno così pare di capire, di non toccarle neppure se sono in torto marcio, palese, evidente e documentale).
 

4. A Serravalle, dopo tutta una serie di anda e rianda favorito a capocchia da una coppia d’alto affare (Sen. La Pietra e Sonia Pira), e dopo che la seconda galleria del treno rischia di far crollare il paese, le ultime novità preannunciano uno shakespeariano tanto rumore per nulla.

5. Perché? Perché il senatore, che ha messo in crisi l’amministrazione Lunardi con la costituzione forzata di un gruppo di FdI, alla fine ha ripresentato il Lunardi stesso nella stessa – più o meno – formazione.
C’è solo da sperare che la “destra civica”, dovesse mai ri-vincere (cosa che darei più improbabile che possibile: i postcomunisti mi sembra che abbiano la via spianata anche se il Mochi ha perso la Casa del Popolo – Arci: fa più fine – di Masotti); c’è solo da sperare che, la destra civica, dovesse mai ri-vincere, il La Pietra non si ri-metta a ri-fare ri-casino con la ri-idea del ri-gruppo FdI a metà del percorso del Lunardi.
 

6. Quattro Comuni, quattro problemi e un castello dei destini incrociati alla Italo Calvino, che hanno in condominio diversi attori – di stampo, però, più che altro gigionesco. Eccoli: Paola Aveta, Leonardo De Gaudio, Grazia Razzino, Iuri Gelli. 

Il trio Aveta-Razzino-Gelli ha una K come simbolo di costante: quella di fuga 

La dott.ssa Grazia Razzino, segretaria generale di Quarrata voluta dal Mazzanti, avrebbe dovuto perseguire i corrotti, ma preferì fuggire dopo sette mesi

7. Grazia Razzino, acclamatissima e sorridente segretaria di Quarrata, accolta con tappeto rosso da Mazzanti, fece un figlio settimino, se ricordo bene: telò da Quarrata dopo appena 7 lune, come dicevano i Sioux nei film del Far West.
Da Quarrata scappò pure l’ingegner Iuri Gelli, capo di tutto il massacrato territorio quarratino, soggetto a usi e soprattutto abusi (anche edilizi e perfino dell’assessore all’edilizia Simone Niccolai) ben noti alla procura pistoiese, ma opportunamente e pervicacemente ignorati.
Agli arresti sono finito io perché puntavo il dito sui liquami degli uffici tecnici e questo non si deve fare in onor delle «autorità costituite» che sono sacre.
A Quarrata non venne accolta l’Aveta (sponsorizzata, da quanto si sa, da Maurizio Ciottoli), perché Mazzanti preferì la Razzino.

8. Da Serravalle transitò – a meteora, poi scappò – sempre l’Aveta, chiamàtavi dalla giunta Lunardi. Là, sotto la torre di Castruccio, la dottoressa stette, salvo errori, tre mesi, il primo dei quali, se non erro, lo prese di ferie. Il secondo comparve; al terzo (mi sembra fosse luglio) si doveva approvare qualcosa del bilancio tassativamente entro il 30 del mese, ma Ella era ancora in ferie e disse che sarebbe rientrata solo il 3 o il 4 agosto: che aspettassero! Per cui l’amico Piero Lunardi fu costretto a utilizzare, come segretaria della seduta di consiglio, la sua funzionaria precedente, la dottoressa Luciano.

9. Per quanto riguarda Agliana, l’Aveta rimase a lavorare in smart, da Viareggio o giù di lì, nei finesettimana agostani, facendo chiudere anagrafe e qualcos’altro che non ricordo.
Fu in uno di quei sabati che Ciottoli aggredì Alessandro Romiti in Comune.
 

10. Ora leggétevi Il Tirreno e trovate l’Aveta segretaria generale a Massarosa, dove deve rappecettare un casino istituzionale in atto. Màzal tov in ebraico: buona fortuna! 

Luca e Maurizio ormai sono due orfanelli che ricordiano una famosa poesia del Pascoli

11. Mi chiedo solo una cosa: come faranno il Ciottoli e il Benesperi a sopravvivere a sì grande “iattura”? Era la mammina adatta alla loro scarsissima cultura amministrativa e ora sono rimasti solo degli orfanelli.
Lei poteva orientarli a suo piacimento e ora sono privi di stampella.
Non è che cadranno in depressione e necessiteranno di cure psichiatrico-psicologiche, no?
Quando di notte ci sarà il temporale con tuoni, fulmini e saette, chi ridarà loro la serenità? E il sindaco a quante epigastralgìe andrà incontro? E certi simpatici avetani chi avranno ora come Mecenate se Ella non c’è più?
 

12. Resta di fatto che la dottoressa Aveta, responsabile del personale, dell’anticorruzione e della trasparenza nel Comune di Agliana/Agrùmia, il personale lo ha messo in crisi; l’anticorruzione la ha allegramente ignorata; la trasparenza la ha sfanculata quanto e come le è parso.

E questo anche perché procura e prefettura hanno di fatto protetto la di Ella inefficienza e prevaricazione delle norme e delle regole.
Volete condannarci perché diciamo e scriviamo ciò che è visibile e sotto gli occhi di tutti? È vero che i più non parlano, ma state certi: sono sfavatissimi di questo mondo alla rovescia.
 

Non lo mettete? Fotografàtelo e mettételo in vendita su Vinted! 

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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