a onor del vero • 43. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Finito un anno bestiale di disinformazione, falsa informazione, terrorismo psico-medico di stato, scandali giudiziari diffusi, onori a chi non ha niente di onorevole (Draghi, Mattarella il muto pro-vax, parlamento succhiasoldi, dirigenti vampiri e preti colpevoli d’ogni abominio…) da poche ore ne è iniziato un altro più bestializziero che mai. E il 2022 comincia subito bene con un mirabile esempio tutto pistoiese


I primi ad essere garantisti ed ad avere fiducia nella magistratura, sono i democratici politicamente corretti. Ma osservate bene questo titolo: il medico – che la procura di Pistoia ha messo a corsa ai domiciliari – è definito «no-vax» senza mezzi termini ed è ritenuto colpevole ancor prima della sentenza di un giudice: «fingeva di fare», non «avrebbe finto di fare»… Colpa dei giornalisti o di un certo tipo di “induzione suggestiva” che viene dalle sacre stanze della dea con la bilancia in mano, specie a Pistoia, dove i sostituti soffrono della sindrome del facile arresto…?

 

SE VOGLIAMO FARE PRESTO

NIENTE È MEGLIO DI UN ARRESTO:

MA SE ALCUNI ÈSCON DISTRUTTI,

È LA LEGGE UGUAL PER TUTTI?

 


 

La ricordate questa locandina?

 

1. La Montagna Pistoiese è stata scossa da un evento che, più che mostrare la corruzione dei costumi – fatto, oggi, ormai all’ordine del giorno –, riconferma che le «autorità costituite», in nome delle quali, fra Claudio Curreli e Patrizia Martucci (d’accordo con il procuratore capo Tommaso Coletta e tutto il suo rigorosissimo staff), mi hanno inflitto 104 giorni di arresti domiciliari illeciti; riconferma, dicevo, che le «autorità costituite» sono fededegne quanto il buon Giuda Iscariota che vendette Cristo per 30 miseri denari e per giunta falsi. 

2. Un medico di base montanaro «Avrebbe “falsamente attestato, nella sua qualità di pubblico ufficiale vaccinatore, l’avvenuta vaccinazione contro il Covid nei confronti di varie persone”, come scrive, su ReportPistoia, Marzio Dolfi. 

3. Voglio fermarmi e soffermarmi su una ben precisa espressione virgolettata e, quindi, di certo estrapolata da un comunicato ufficiale del procuratore capo Tommaso Coletta: «falsamente attestato, nella sua qualità di pubblico ufficiale».
A prescindere dalla materia (vaccini sì/vaccini no), è chiaro che si tratta di falsi, falsificazioni, false dichiarazioni e porcherie simili.
C’è, forse, qualche asino, anche con 8 zoccoli come il Super Green Pass, che ha il coraggio di negarlo?
 

4. Allora io chiedo alle supponenti e boriose «autorità costituite» – nel caso di specie, mi si consenta, la procura della repubblica di Pistoia –, se si rammentano che, secondo la Costituzione,
– la legge è uguale per tutti
– i magistrati devono essere terzi e imparziali
– i magistrati sono soggetti «solo» alla legge, ma che ad essa devono (e non anche possono) obbedire come tutti gli altri cittadini
perché anche loro, gli attuali padroni delle nostre vite (pagati profumatamente da noi, popolo di beoti, ma loro datore di lavoro), sono cittadini uguali alla «gente comune» – citazione da Coletta – dinanzi ai codici e a tutta quella sfilza di norme verbose e contorte che ci vengono applicate a forza, se siamo ritenuti nemici; o interpretate a manica larga, se siamo ritenuti amici.

 

La Procura della Repubblica di Pistoia

e il suo ambiguo comportamento sui “falsi”

 

Houston, abbiamo un problema – specialmente con le «autorità costituite»

5. Premesso, dunque, che la legge non distingue fra falsi di serie A e falsi di serie B se si tratta di reati commessi da pubblico ufficiale; e che, quindi, non si verifica l’ipotesi, cara ai preti, di un «falso veniale» e di un «falso mortale»:
il dottor Coletta, capo della repubblicana inquisizione, dovrebbe essere tanto gentile e cortese (se non altro perché è un dipendente pubblico e come tale ricade sotto le disposizioni della legge 241/90 e delle norme Foia) da spiegare a me e ai cittadini tutti – per sillogismi aristotelici e non a colpi di «si ritiene», come spesso fanno i magistrati – quale sostanziale e formale differenza ci sia fra:
– i falsi del dottor Federico Calvani
– i falsi dei tecnici del Comune di Quarrata.
Ricordo, qui, i nomi: geometra ingegner Iuri Gelli; ingegner Andrea Casseri; geometra Emanuele Gori; perito comandante vigili urbani di Quarrata Marco Bai; ma prima altri e, uno avanti tutti, geometra Franco Fabbri).
I falsi documentali dei tecnici del Comune di Quarrata, dicevo: che, per la vergognosa situazione dell’area di Lecceto sul Montalbano (privilegi e vantaggi a singoli; condoni indebiti; autorizzazioni indebite; chiusure di strade vicinali-interpoderali licenziate pur senza essere consentite etc.), nessuno della procura vuole perseguire, mantenendo spudoratamente favoreggiamenti e privilegi per Mara Alberti, Sergio Luciano Giuseppe Meoni, Margherita Ferri e, soprattutto, il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, ma Ctu del tribunale di Pistoia. E tralascio una serie di altri favoriti già segnalati altrove.
 

6. Al contempo chiedo al procuratore capo Tommaso Coletta di spiegarmi i motivi per i quali:
– una madre che dà l’allarme su una situazione irregolare di un figlio forse non vaccinato, fa scattare intercettazioni telefoniche e fa produrre un interessamento immediato, efficace e corretto da parte della procura
– un cittadino come me, che dà non solo l’allarme su una gestione inqualificabile di reati, abusi edilizi e favoritismi in un Comune di nome Quarrata; ma fornisce, mostra e pubblica documenti incontestabili in quanto ufficiali e formati dalle sante «autorità costituite», misteriosamente, e in maniera del tutto ingiustificabile, finisce agli arresti domiciliari per 104 giorni.
Qualcosa non torna. Perché è chiaramente previsto che nella promulgazione di una legge sia «fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato».
E allora perché la procura di Pistoia ascolta una madre che segnala un problema del figlio e mette agli arresti un cittadino che invoca l’applicazione della pura e semplice legalità nel Comune di Quarrata?
 

Ma la giustizia pistoiese è davvero terza e imparziale?

7. La vedono, a questo proposito, la stridente discrasìa, gravida di illogicità manifesta, i signori magistrati della procura pistoiese e il caposezione penale dottor Stefano Billet oppure no? 

8. Per questi motivi invece di dovermi sentir chiedere in aula, dal sostituto Giuseppe Grieco, quali «interessi personali» ho mentre chiedo che si applichino due leggi nazionali (condoni e permessi di favore; disposizioni sulle strade vicinali-interpoderali) e due regolamenti comunali a tutela delle aree protette, qui chiedo di nuovo e pubblicamente a tutti, pseudogiornalisti compresi di Pistoia e non solo:
– quali «interessi personali» corrono, sotto il pelo immobile dell’acqua della procura-sfinge di Pistoia, per dover difendere così strenuamente il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, anche Ctu del tribunale di Pistoia?
– perché si è permesso al sostituto Claudio Curreli di accatastare tante inqualificabili accuse in un unico maxiprocesso senza che si verificasse neppure uno e un sol falso di quelli da me forniti, segnalati e pubblicati?
– ci sono rapporti o ci sono stati, diretti o indiretti, fra Curreli e il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi?
– perché il sostituto Curreli, pur titolare dell’inchiesta (ammesso che di ciò si tratti e non di, mi si consenta, stalking giudiziario) non è mai stato fatto venire in aula a parlare come PM, ma si è delegato il tutto a Giuseppe Grieco che, non di rado, ha mostrato di essere impreparato su vari aspetti delle questioni in discussione, e assolutamente digiuno delle leggi e dei regolamenti che interessano la normativa riguardante l’operato di un Comune in tema di ambiente ed edilizia?
– l’assenza di Curreli dall’aula a quali legittimi impedimenti era dovuta? Il titolare dell’inchiesta era forse più impegnato che mai a coordinare e a favorire, come referente di Terra Aperta, tutte le onlus della provincia, facilitando loro gli ingressi dei clandestini in provincia? 

Per la procura di Pistoia esistono falsi buoni da indagare e falsi cattivi da archiviare?

9. Le «autorità costituite» verso le quali il cittadino dovrebbe avere cieca fiducia, rispondano:
– per la procura di Pistoia, la legge è davvero uguale per tutti?
– per la procura di Pistoia, i magistrati che vi operano sono davvero terzi e imparziali?
– per la procura di Pistoia, e dentro di essa, il modus operandi è davvero assolutamente e indiscutibilmente legale e trasparente?
Provino a rispondere anche i giornalisti (?) a cominciare dall’Ordine (da abolire a secco come gli altri ordini professionali, diocenescampi) per finire a Marzio Dolfi.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


 

Riferimenti per tutti

 


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