a onor del vero • 48. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

E meno male che il PM Tommaso Coletta, quando si era insediato, si era presentato a Massimo Donati del Tirreno dichiarando che avrebbe lavorato per la «gente comune» e che nel suo impero non avrebbe tollerato i cosiddetti «processi mediatici» perché un indagato è innocente fino all’ultimo grado di giudizio! Ed ecco qua nomi e cognomi che girano come niente fosse: tutti in pasto a tutti. Non sarebbe stato più prudente e consono alle regole che spesso impongo di mettere solo le iniziali, se i titolari dell’inchiesta non avessero diffuso la loro Schindler’s List invertita dei sommersi anziché dei salvati…?


È mia ragionata opinione che la Procura di Pistoia non sia affatto né terzaimparziale e capisco (ma non giustifico affatto) i timori degli ex-colleghi che non vogliono rischiare di finire agli arresti come me. Ma se la stampa non pone domande e soprattutto scomode, quale può essere la sua funzione? Quella di affiancare il potere scodinzolando?

 

STATO DI POLIZIA IN DEMO-DITTATURA:

POTEVA CAPITARCI UNA PEGGIOR SVENTURA?

 


 

Quante belle cose ci fanno dire le circostanze, facendoci sembrare perfino ispirati! Se lo chiedeva anche il Manzoni, l’autore, oggi ignoto, dei Promessi Sposi

 

1. Lunedì scorso un attento lettore, dietro a quello che avevo esternato sul caso del dottor Calvani e del Green Pass (vedi qua), mi aveva scritto così:
«Quanto al medico Calvani, capisco ciò che vuoi dire. Oltretutto anche questa vicenda dimostra la inconsistenza di un giornalismo incapace, al di là di comunicati stampa più o meno interessati, di scavare nella vita e dunque di trovare notizie. Salvo poi, avuto il “mostro”, metterlo alla gogna.
Ma a questo punto dovrebbe essere subito lui, Calvani, a dichiarare pubblicamente la sua innocenza (dire in modo chiaro che lui non ha fatto ciò – converrai grave, davvero lo avesse fatto – di cui viene accusato).
Mettiti nei panni di un suo assistito, di montagna, che ha avuto fiducia in lui scegliendolo come medico e adesso si trova incasinato perché senza medico.
I casi sono due: o quei Green Pass falsi lui non li ha rilasciati (e quelle fiale di vaccino, per iniettare le quali lo Stato lo pagava, le ha iniettare davvero e non le ha gettate nella spazzatura) oppure li ha rilasciati (e ha fatto finta di vaccinare, seguendo i principi morali vax, distruggendo i vaccini).
In attesa del processo, oggi una sua parola chiara (per ammettere la sua colpevolezza o per proclamare la sua innocenza) male non ci starebbe. Anche vista la sua professione».
 

2. Oggi un altro lettore, dopo avermi passato le foto della Nazione e del Tirreno, i due gemellini cartacei, mi ha posto un’inquietante domanda: «Se nell’elenco ci fosse stato un qualsiasi pezzo grosso, ce lo avrebbero messo?».
Gli ho risposto così: «Ma certo che no. Come quando processarono ••• perché con la storia della ••• aveva messo in mezzo il (nome di un giudice di Pistoia); o aveva tirato in mezzo il ••• della Comunità Montana, con cui Renzo Dell’Anno andava a cercare funghi nei boschi della SMI-Dynamo…».
Evito di fare nomi non per viltà: è uno stato che non mi appartiene e lo sapete bene tutti; ma solo perché non è ancora il momento giusto.
È bene che la procura di Pistoia, una delle «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci, lavori ancora a ruota libera impasticciando tutto, anche la storia del dottor Calvani, come ha fatto con Claudio Curreli per il maxi-processo messo in ponte per difendere (appellandosi a un reato che non esiste: lo stalking giornalistico) il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi.
 

3. Non ci sarebbe alcun male se il trattamento dei dati e delle notizie fosse uguale per tutti come Costituzione comanda.
Il fatto è che la procura pistoiese non conosce e non riconosce, né di fatto né di diritto, l’art. 3 della carta costituzionale: o altrimenti eviterebbe con cura di rilasciare gli elenchi degli indagati allo stesso modo in cui la magistratura fece pubblicare, ai giornali, gli elenchi della P2.
 

4. E la riprova la trovate – bella, documentale e soda, netta e limpida – in queste due tirreno-nazionate che pongono direttamente sotto il naso di tutti (non se la prenda il dottor Coletta, ma la verità oggettiva è questa) il fatto che la “procura delle nebbie” (come dicevano a Firenze) si muove contro il dottor Calvani a fianco di un Pd che si scalmana e grida che occorre ridare fiducia nelle istituzioni ai cittadini traditi (Marmo, ma stàttene zitto!): ma non alza un dito contro il Comune di Quarrata, il sindaco Mazzanti, i falsari degli uffici tecnici e amministrativi di quel Comune, il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi abusivista edilizio a cottimo e palesemente favorito (insieme a molti altri), o sulle storie del Carbonizzo di Fognano, sulle polveri sottili, sui percolati e i cloruri di vinile delle discariche etc. etc. 

Claudio Curreli su Tvl di Luigi Egidio Bardelli. Oltre che capo scout è anche coordinatore della rete Terra Aperta. Come può essere, al tempo stesso, sostituto PM e coordinatore di chi fa entrare i clandestini in Italia? La Procura di Pistoia è, quindi, davvero terza e imparziale?

5. Devo essere forse condannato solo io perché non ho paura di dire le verità scomodissime che tutti i giornali locali tacciono perché – magari –, come è già accaduto in passato, la procura li ha minacciati di non dare loro in pasto mai più piccanti segreti d’ufficio?
È sana una procura che dice ai giornalisti che se si fossero messi a parlare di processi scomodi e punitivi contro fedelissimi servitori dello stato, avrebbero chiuso i rubinetti delle notizie? O siamo dinanzi a una forma di intimidazione e di ricatto?
 

6. Chi ha orecchie per intendere intenda, ex-colleghi della Nazione e del Tirreno, che stamattina uscite allo scoperto (si fa per dire…) in anonimo (Il Tirreno non firma; La Nazione si limita a una sigla di redazione: red. pt.) con il solito coraggio della stampa domestica. 

7. Se l’informazione si fa così, caro presidente nazionale Bartoli del dis-ordine dei giornalisti, nessuna meraviglia che da Monti in poi questa sia davvero la “repubblica delle banane” di Mattarella e delle procure. 

 


Tutti dotti, medici e sapienti alla Bennato

 

E nel nome del progresso
Il dibattito sia aperto
Parleranno tutti quanti
Dotti medici e sapienti

Tutti intorno al capezzale
Di un malato molto grave
Anzi già qualcuno ha detto
Che il malato è quasi morto…
……………………………..

Permettete una parola, io non sono mai andato a scuola
E fra gente importante, io che non valgo niente
Forse non dovrei neanche parlare

Ma dopo quanto avete detto, io non posso più stare zitto
E perciò prima che mi possiate fermare
Devo urlare, e gridare, io lo devo avvisare
Di alzarsi e scappare anche se si sente male
Vai scappa, scappa!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Non sono no-vax ma voglio che si rispetti
la libertà del cittadino


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