a onor del vero • 51. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

In questi giorni c’è stato uno scoppiettio di palloncini colorati, stelle filanti e coriandoli. Il sindaco di Quarrata è stato assistito dai suoi Pd per gli ultimi fuochi di artificio prima che se ne vada e finisca di fare danni ai quarratini con l’appoggio e il sostegno delle «autorità costituite» a partire da quella Procura della Repubblica che ci costa un occhio della testa, ma che di fatto protegge l’ipocrisia istituzionale e il più smaccato malcostume politico-amministrativo. Vediamo di riallacciare il discorso alle sconcezze della Piana Pistoiese


È mai possibile credere a loffe di questo genere? Dinanzi a questi esempi morali, dove finiscono i Padri Cosituenti?

 

La Procura non solo non funziona

ma sembra lavorare fuori e contro legge

 


 

Marco Mazzanti è sempre su Tvl di don Manone Bardelli (magari potrebbe farsi anche un po’ di barba). Gli abbiamo chiesto quando dà a Tvl per ogni passaggio in Tv, ma, con una serie di falsi d’autore, ci ha fatto rispondere che «Tvl non è contribuente del Comune». E perfino un sostituto procuratore di Pistoia – che non ha letto nessuna carta – ha fatto finta di credere a quello che gli raccontavano i carabinieri della polizia giudiziaria, che hanno svolto indagini (?) per mail. È questa la serietà delle nostre procure…?

 

1. Marco Mazzanti è un “emblema emblematico” del malcostume politico-amministrativo locale. Oltre che un sindaco senza qualità – in questi stessi istanti è in giro sulla piazza del mercato di Quarrata, dove ha sgallettato per quasi 10 anni –, il povero ragazzo anni del 68 che, salendo di scalino in scalino, attraverso le case del popolo, è riuscito a mettere le mani in pasta (non per virtù proprie, ma per deficienze altrui), sta facendo il giro fra i banchi per fare il piacione coi suoi più o meno acèfali elettori che ne ammirano le mega-virtù umane e morali.

2. Di recente il sindaco Mazzanti è stato beatificato più di Mimmo Lucano. A Mimmo è andata malino, a Mazzanti fin troppo benino.
Lo hanno sin qui protetto i carabinieri di Quarrata – Salvatore Maricchiolo in primis –; i geni della Procura della Repubblica di Pistoia (Claudio Curreli in prima linea e potere operaio); il fu procuratore capo Paolo Canessa, che lo salvò dall’infamia del voto di scambio; il prefetto di Pistoia, Gerlando Iorio, che, abituato alla terra dei fuochi da cui proviene, non stupisce affatto che nella Piana Pistoiese possano esserci situazioni del tutto affini: con inceneritori che fanno bene alla salute; cloruri di vinile che crescono nei pozzi di Casale; inquinamento delle falde acquifere da diserbanti etc.; discariche del Fossetto, dove gli uccelli dei faraoni, gli ibis mangia-cacca, tirano il calzino perché le acque superficiali sono davvero oligominerali e purissime.

3. Chi è, secondo le «autorità costituite», il signor Marco Mazzanti? È il campione di pura razza ariana che garantisce la legalità nel suo augusto Comune di Quarrata.
Ma le cose non stanno assolutamente così; e vi dimostro perché:

– Mazzanti non è persona morale in quanto, pur a conoscenza perfetta dei falsi e dei privilegi che esondano nel suo Comune, si rifiuta di intervenire secondo il giuramento prestato nella sua veste di sindaco. E in ciò lo aiuta anche il suo segretario generale Luigi Guerrera, mentre la Pocura di Pistoia e il prefetto si tappano il naso.

– Mazzanti è, di fatto e di diritto, un indegno di rappresentare una comunità di cui nega e ignora volontariamente le norme e le regole. Ma la gente lo apprezza così: forse perché i deboli di cervello amano essere presi per il culo.

– Mazzanti tiene in giunta assessori che sono la negazione della correttezza ammnistrativa e della legalità: Simone Niccolai e la storia dei suoi abusi edilizi; l’avvocata Francesca Marini che tutela la sanità legale dell’amministratore con lo stesso zelo con cui la Procura di Pistoia fa rispettare le leggi.

– Mazzanti fa finta di non sapere quanta falsità si sviluppi sotto il pelo degli uffici tecnici di Quarrata, che hanno favorito persone come il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, fin troppo benvisto perfino dalla Procura di Pistoia. E che dio ci scampi dal giudice naturale!

E se a qualcuno venisse in mente di lamentarsi per il poco rispetto verso il «Coniglio Comunale», ci si ponga una domanda: quanto rispetto hanno questi «coniglieri quarratini» nei confronti delle leggi, delle norme e delle regole del Comune e dello stato? Quanto ne hanno i giudici di Pistoia…?

4. A fianco di questo, Mazzanti, oltre che sulle protezioni di carabinieri, prefettura e procura – è inutile menare il can per l’aia: il capo Coletta è responsabile di tutto questo se non fa assolutamente gli interessi dello stato e della giustizia (anche lui è perfettamente informato di tutto, ma dorme come dio) –, può contare su una stabile connivenza omertosa di tutti i consiglieri del Comune di Quarrata, ognuno dei quali è stato avvertito di tutto il marcio e della corruzione sui cui galleggia la città, ma se ne sta zitto e buono come se non vedesse, non sentisse e non avesse neppure il naso per avvertire l’odor di bottino che s’alza da dietro le bandierine comunali bianco-rosse, le panchine arcobaleno, i diplomini alle nozze d’oro dei quarratini presi in giro e quant’altro.

5. No, Mazzanti non è un santo e non coltiva la legalità. E non lo sono né i carabinieri (che si sono appiattiti sui desiderata della Procura a favore di gente come il Perrozzi e non solo) né i procuratori pistoiesi né i prefetturali né i vigili urbani locali, pronti a ignorare, anche loro, tutti i loro precisi doveri.

6. Questa sbottacciata di verità prendetela come vi pare. Potete afferrare falci e forconi e venire a prendermi a casa per farmi a pezzi sulla piazza della Vittoria o Risorgimento: non cancellerete i fatti sui cui le «autorità costituite», aizzate dal discutibilissimo sostituto Claudio Curreli, hanno iniziato contro di me un processo che è politico e non giudiziario; a favore dell’illegalità costituita e contro le rivendicazioni di un cittadino che chiede di poter vivere secondo le norme e le regole di questo non-stato.

Se lo stato non rispetta il cittadino, il cittadino non è tenuto a inchinarsi allo stato

7. La Procura di Pistoia non solo non funziona, ma – peggio – lavora fuori della legge e contro legge: lo dico e lo sostegno come mia provata opinione.
Che siano i PM a dimostrare il contrario: ma è ormai è fin troppo chiaro che i fatti parlano da soli, nonostante tutti i roboanti proclami del capo debole dottor Tommaso Coletta.

8. Smettetela, ipocriti difensori della legalità, di assolvere i colpevoli e di far condannare gli innocenti per i vostri personali interessi. Non vi vergognate, tutti, di essere come siete?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Esprimere un’opinione è reato? Troppi PM ce l’hanno insegnato…


 


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