La Gip Patrizia Martucci mi ha tenuto agli arresti domiciliari per 104 giorni. Sottolineo: senza motivazione plausibile; sostenendo che io non ossequio a dovere le «autorità costituite»: nella fattispecie la trogloditica figura di un sindaco, Mazzanti, che si rifiuta di svolgere i propri compiti, e gli ordini dei sostituti pubblici ministeri di Pistoia. Ma come e perché dovrei prostrarmi e baciare la pantofola a chi – sindaci, dipendenti comunali, geometri, ingegneri, carabinieri, prefetti – collaborano, tutti con il massimo zelo, a mantenere i privilegi dei pochi, a proteggere la corruzione dilagante dei più e a sacrificare i diritti sacrosanti dei «cittadini comuni» tanto cari al procuratore Coletta?
RESTA UNA DOMANDA INQUIETANTE:
ROMOLO PERROZZI E CLAUDIO CURRELI
SI CONOSCEVANO OPPURE NO?
NESSUNO HA MAI VOLUTO RISPONDERE
1. Se il pubblico ministero ha – come ha – l’obbligo dell’azione penale, perché a Pistoia da quasi due anni né carabinieri, né polizia, né vigili, né sindaci, né prefetti fanno una cosiddetta «beata minchia» per raddrizzare tutto ciò che è storto; palesemente storto, documentatamente storto; inequivocabilmente storto?
2. Perché il luogotenente Salvatore Maricchiolo di Quarrata, se gli si presenta una vigilA (la Traversi) e una ispettorA (la Caramelli), dinanzi alla denuncia di un presunto furto di una chiave d’auto, inizia un’indagine con due sostituti procuratori (Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti) che tengono sotto controllo il mio cellulare per un anno: mentre se io scrivo tonnellate di parole e pubblico quintali di documenti ufficiali falsi che riguardano il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, e altre numerose persone fasulle, non solo nessuno si muove, ma addirittura un Torquemada dei nostri giorni, il signor Claudio Curreli, raffazzona una trentina-quaranta querele del cazzo e, pur violando i suoi doveri di difensore della legge, coordina gli arrivi dei clandestini sul suolo italiano?
A quale schiera, secondo Dante, appartiene Curreli? A quella degli angeli di puro spirito seguaci di dio, o all’altra degli angeli ribelli che seguirono il grande Lucifero?
3. Si è davvero giudici terzi e imparziali quando, agendo come i Pm della procura di Pistoia, si proteggono, con insopportabile iattanza, certi privilegiati e si bastonano di santa ragione gli uomini liberi, solo per il fatto che chiedono alle sante «autorità costituite» di fare il proprio dovere: cioè affermare la legalità non con le insalatine fatte crescere sui terreni tolti alla mafia, come il sindaco Mazzanti, ma con la seria e rigorosa applicazione delle leggi dello stato?
4. Una procura della repubblica come quella di Pistoia è degna di essere stimata degna di considerazione e rispetto, se permette a un avvocato – e sarò estremamente trasparente: la signora Giovanna Madera, del foro di Prato – di scrivere, con estrema libertà e disinvoltura, due lettere-denuncia indirizzandole direttamente a pubblici ministeri e a funzionari degli uffici della procura un sabato sera di agosto, quasi a mezzanotte, e una domenica pomeriggio, nello stesso modo con cui si scrive a un amico d’infanzia? O è, al contrario, uno sconcio istituzionale?
5. Mi sono ritrovato queste due lettere “confidenziali” della Madera, direttamente citate negli atti di causa come fossero state presentate nel rispetto delle norme rituali: ma evidentemente per i Pm di Pistoia i cittadini non sono tutti tutti uguali dinanzi alla legge.
C’è chi può (e la disciplinare dell’ordine degli avvocati ha miserevolmente avallato il comportamento “indecente” della signora Madera) e chi non può: e lo decide, evidentemente il Pm o il sostituto di volta in volta a suo insindacabile giudizio. Evviva la Costituzione, evviva l’Italia!
6. Perché i Pm pistoiesi non mi spiegano per quali ragioni:
io ho meno dignità del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi;
io sono meno attendibile della vigilA Traversi e della ispettorA Caramelli;
il sindaco di Quarrata è più degno di stima anche se rifiuta atti dovuti, rispetto a me che chiedo trasparenza e legge;
il sindaco di Agliana, la sua segretaria Paola Aveta, il suo fu assessore-Agnellone Ciottoli sono più fededegni, pur essendosi ancor oggi (dopo quasi due anni) rifiutati di consegnarmi una lettera anonima che mi spetta di diritto per difendermi dinanzi a tanti bravi giudici di Pistoia che – si capisce sin troppo bene – non leggono una parola di ciò che passa sotto i loro occhi?
7. Perché, signori Pm e sostituti pistoiesi, tutte le osservazioni documentalmente provate che Linea Libera vi invia, vengono indirizzate all’archivio oppure vengono fermate, bloccate, ritardate, rallentate, dimenticate, sottovalutate; mentre basta un prete stizzoso come don Baronti – notoriamente famoso per certi suoi atteggiamenti isterici – e il signor Curreli mi rinvia a giudizio perché ho osato attentare alla specchiata onorabilità del parroco del Bottegone che minaccia e bestemmia in palestra durante le partite di basket?
8. Ma tutta questa gente – l’intera procura – che ci costa una tonnellata di euro al mese; che, con solare evidenza, al massimo legge le didascalie delle foto dei documenti allegati alle segnalazioni; fraintende ciò che passa sotto i suoi occhi perché impreparata in lingua e in comprensione della lingua stessa: tutta questa gente che si fa guidare dai vari credo, ritengo, penso, opino, stimo, espressi da polizia giudiziaria (qui intendo i carabinieri) che suggerisce soluzioni precotte ai magistrati; tutta questa gente superpagata non se ne accorge delle cazzate che vengono impilate l’una sull’altra quando certi militi non distinguono, per esempio, fra contribuenti e fornitori di un Comune, come è successo in una recente indagine dei marescialli Panarello svolta al Comune di Quarrata, per telefono e/o mail e senza distinguere tra verità e falsità dei documenti trasmessi?
9. La giustizia a Pistoia? E chi ci crede, scusate? La Nazione, Il Tirreno, Tvl, ReportPistoia? O chi altri?
Ma siamo fuori di testa? Pretendete di convincerci che noi siamo scemi solo perché non crediamo a bìndoli come il sindaco Mazzanti o il Benesperi o il Betti?
10. Se si vuole che il cittadino rispetti le «autorità costituite», esse per prime devono rispettare il cittadino e non prendersene gioco perché loro sono loro e noi non siamo un cazzo.
Né basta un concorso vinto nella pubblica amministrazione per fare di un cretino un genio della legge e del suo rispetto.
11. E voglio ricordare a tutti che Mattarella non è legittimamente eletto, perché come giudice costituzionale marchiò la legge elettorale di quel parlamento fasullo che lo elesse la prima volta: non basta una rielezione per legittimare una indiscutibile illiceità costituzionale.
12. Ma evidentemente tutta Italia è Pistoia: un sarcofago polveroso di corruzione e illegalità.
A iniziare dai “palazzi di giustizia”.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Nella mia personale esperienza ho sfiorato tre presidenti/poco-presidenti della repubblica: Oscar Luigi Scalfaro, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella.
In tutti e tre i casi risposte su temi di legittimità più scivolose della bava delle anguille. Nessuno dei tre, a mio avviso, veramente italiano e ligio alla Costituzione!
Cosa sta accadendo di preciso in questo momento nel tribunale di Pistoia? Calma. Domani o dopo ve ne parlo. Per ora… Tachipirina e vigile attesa!