Ieri l’ipocrisia politica del sindaco Marco Mazzanti è giunta a intitolare il palazzo del «coniglio comunale» a Gino Strada e Teresa Sarti. Ormai, nella repubblica di Mattarella-bis, non essere mafiosi non significa applicare fedelmente le leggi e le norme dello stato a favore della gente onesta, ma fare il proprio comodo a favore dei propri protetti e dei propri interessi appiccicandoci sopra due o tre targhette sciacqua-coscienza. Dopo arriva il Bardelli e igienizza tutto con Tvl, la tv del «Ti Voglio Lavare»…
L’OKKIÓNE DI LUCCIÀN, COMUNQUE VADA,
PUR SE PARLA DI GINO, ’UN CAMBIA… STRADA!
1. Mazzanti ha tenuto le mani in pasta almeno per una ventina d’anni fra assessorati e sindaco (indegno e squalificato) della comunità di Quarrata.
2. Compagnone, piacione e soprattutto superbioso (come si dice a Lucciano dove è nato, appunto, “al Mazzanti”):
3. questo ondivago, che si è sempre richiamato ipocritamente ai valori di una Costituzione che non sa neppure cosa sia;
4. favorito dalla procura della repubblica (leggi: salvato da Paolo Canessa sul voto di scambio; ma considera anche il sostituto Claudio Curreli, che preferisce credere alle stronzate del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, forse a lui ben noto, piuttosto che alla leggi nazionali e ai regolamenti comunali in vigore – e questa è la nostra magistratura di Mattarella anche bis);
5. questo chiacchierone senza sostanza, che coltiva le Insalatissime Rio Mare antimafia sulle terre della mafia alla Catena e che viene accarezzato sulla testa (preminentemente vuota) dal prefetto inutile di Pistoia, che ha scoperto che anche a Quarrata c’è mafia;
6. questo accanito giocatore di burraco – unica sua attività certificata –, che abbina i favoreggiamenti, nei confronti dei suoi accòliti, con i silenzi mafiosi alle osservazioni che gli vengono rivolte e a cui mai risponde;
7. questo incólto disastro piddino, che preferisce vedere gente in galera per 104 giorni, piuttosto che prendere a colpi di spugna gli abusi edilizi sia del grande Perrozzi caro a Curreli, che di altri, compreso il suo assessore all’edilizia, Simone Niccolai (nella foto, sopra, forse arringato – si veda il capelluto con piazza in testa…);
8. questo fine politico che mantiene, a Lecceto, due condoni illeciti-illegali – concessi non si sa come da Franco Fabbri – a una signora che si chiama Mara Alberti, costruttrice abusiva di sconci illeciti, ma tollerati da gentuccia come Iuri Gelli, Andrea Casseri, Marco Bai, Emanuele Gori, pure, però, da Caterina Biagiotti e dal nuovo comandante della polizia municipale, la signora Pamela Michelozzi (buona allieva di Bai, evidentemente), nonché dal nuovo segretario comunale Luigi Guerrera, furbetto – insieme al dottor Marco Baldi – con i due luogotenenti CC-polizia giudiziaria, signori Panarello, uno dei quali perfin troppo legato agli “interessi del mattone” rappresentati nel Lions Club di Quarrata e Piana;
9. questo politico (?) da Parco Verde, che ha realizzato perfino impianti di illuminazione su strade private per favorire, evidentemente, suoi compiaciuti/compiacenti elettori;
10. questo Okkióne di dio, ora ha acquistato anche un dominio su internet per farfugliare, da qui e un anno, tutte le meraviglie indegne del suo secondo mandato da sindaco.
11. Perché la procura della repubblica, con in testa il dottor Tommaso Coletta; il prefetto Gerlando Iorio, che combatte la mafia con i suoi post-it; il Questore di Pistoia; il colonnello dei CC (con riferimento specifico al luogotenente di Quarrata, Salvatore Maricchiolo) non si pongono mai il problema che nessuno risponde alle accuse certificate che compaiono ogni giorno su questo quotidiano odiato dal potere delle «autorità costituite», di cui, peraltro, il cittadino ha tutto il diritto di non fidarsi?
12. Chi è che riuscirebbe a stare zitto e muto come Mattarella, se ogni giorno fosse accusato pubblicamente, ma ingiustamente, di illegalità, di scorrettezza, di reticenza, di omertà, di in-trasparenza, di falsità, di favoreggiamenti d’ogni tipo?
13. Siete tutti convinti che mi lascerò stritolare dal sistema di malaffare che domina in Pistoia e che è tenuto insieme dalla giustizia alla rovescia del terzo piano del tribunale e dalla «procura delle nebbie»…? Se avessi voluto questo, avrei deciso di mettermi in ginocchio – come gli altri giornalisti di Pistoia – dinanzi alla vergogna della nostra giustizia. O no?
14. Scordatevelo tutti, dunque! Il territorio – che piaccia o no al sor Perrozzi di Pescina; a Tiberio l’imperatore di Frustino; al sostituto Giuseppe Grieco, che ficcanasa nel mio cellulare in cerca di pettegolezzi; al sostituto Claudio Curreli che persegue il suo «disegno criminoso» di incrementare e favorire la presenza di clandestini su suolo italico etc. etc. – il territorio di Quarrata lo dovete rimettere a pulito.
15. Per cui: o mi sopprimete fisicamente come vorreste fare; oppure dovrete andare tutti quanti al diavolo, piegando la vostra testa a chi sta sopra di voi e le vostre sconce pretese.
Intendo dire la Legge con la L maiuscola. Quella che ogni giorno ricoprite di sterco.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]