a onor del vero • 62. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

Equal justice under law: nessuno Stato può privare particolari cittadini o gruppi di cittadini di equa e imparziale giustizia di fronte alla legge. E l’art. 3 della Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». Ma Pistoia è una terra in corto circuito?



 

SEI UN POLITICO O UN NOTABILE?

STA’ SERENO, SEI INTOCCABILE.

SEI UN QUALUNQUE CITTADINO?

DELLA VITTIMA HAI IL BOLLINO!

 


 

Mentre il diritto, la legge e la giustizia dovrebbero essere pura logica aristotelica indiscutibile, a Pistoia non di rado sono semplicemente bizza. E le motivazioni degli atti sono testimonianze concrete d’arte bizzantina (con due zeta) contemporanea…

 

1. Come cittadino che non rispetta le «autorità costituite» – secondo l’idea illogica e palesemente errata della Gip Patrizia Martucci, che mi ha arrestato a domicilio per 104 giorni senza un motivo plausibile, sostenendo la sussistenza di un reato che non è codificato (lo stalking giornalistico) perché avrei infastidito un cittadino perbene, io cittadino permale –, io, come cittadino permale, vedo e leggo le grandi manovre di Putin ai confini dell’Ucraina.
Per gli ottusi che non capiscono, sto parlando in metafora dell’operazione “Cina al nero” nella terra felice di Quarrata, come ci riferisce Il Tirreno. La terra del Mazzanti.

2. Allora mi domando: a Pistoia funziona tutto secondo le regole o, al contrario, la giustizia (o quella cosa che si arroga il diritto di definirsi tale) fa la grossa con alcuni e la mucillagine con altri, violando il principio che tutti devono essere trattati allo stesso modo e con la stessa equità e imparzialità?

3. Con i cinesi, che sono degli invisibili sul suolo patrio (ammesso che il suolo patrio non sia stato adulterato e sfarinato da 70 di Dc+Pci+Mani Pulite+Berlusca+piddiàte alla Napolitano+boldrinate varie, a partire dall’apoteosi dell’esecuzione di stato contro Craxi), sono personalmente convinto e certo che sia facile prendere severe e, sottolineo, legali decisioni di massimo rispetto della legge. E prenderle dignum et iustum est.

4. Mi chiedo, tuttavia, se altrettanto severe e legali siano le decisioni assunte dai difensori della legge e della fede nelle «autorità costituite», ogni giorno, quando, ad esempio, è proprio un sostituto procuratore della repubblica, nel caso di specie Claudio Curreli, a incoronarsi da sé, come un Napoleone, coordinatore dell’entità Terra Aperta, che ha la stessa valenza della stazione di Bologna per lo smistamento del traffico ferroviario italiano sul crocevia Nord-Sud.

5. Terra Aperta – è, dottor Coletta, di pubblico dominio – lavora non per lo stato e la repubblica italiana, ma per l’abbattimento delle frontiere e finanche degli usci delle nostre abitazioni perché tutti, indistintamente e indistinguibilmente, siano accolti senza fiatare in Italia, entità ormai virtuale, pur in presenza del reato di immigrazione clandestina.

6. Non è così? Allora spiegatemi perché, secondo Claudio Curreli, il nero, anche se non ha documenti, deve essere comunque accolto a Vicofaro solo perché dichiara di essere o minorenne o perseguitato nel suo paese di origine o omosessuale (fiducia sulla parola): mentre io, Edoardo Bianchini, cittadino italiano e fedele servitore di uno stato ingannatore e negazionista dei diritti, devo essere considerato un cittadino permale perché ho avuto l’ardire di chiedere alla procura, come alla Vergine Maria, di indagare sui favori che un Ctu del tribunale di Pistoia, Romolo Perrozzi, ha ricevuto (e non è il solo) dal Sistema Comune di Quarrata.

7. Fossi stato un nero di Vicofaro, senza documenti, sarei stato forse creduto sulla parola solo perché un sostituto di Coletta al mattino fa il pubblico ministero e alla sera infrange la legge dello stato che lo stipendia, e mi rinvia a giudizio senza dare, al luogotenente Salvatore Maricchiolo, l’ordine ineludibile di verificare se i documenti da me prodotti erano davvero falsi (come lo sono) o erano – uso un’espressione di Vittorio Sgarbi – delle scorregge fritte?

 

Certe cose sembrano (e forse sono) incomprensibili perché il popolo e la «gente comune» non possa capire come funziona la “pentola a pressione”?

8. Il problema-Curreli, se lo è posto il nuovo capo PM Tommaso Coletta? O, anche in questo caso, la legge si fa e si disfà a seconda dei casi e delle persone attuali e si mettono in ponte non inchieste serie, ma «processi politici» contro chi non è benvisto perché pensa con la propria cabeza e non con la realtà virtuale di Matrix?

Ne ho quanta ne ha Renzi, che non mi è particolarmente simpatico, ma (lo posso pensare?) ha pienamente ragione in ciò che ha detto da Vespa

9. E se lo è posto, sempre il dottor Coletta, il dubbio di stabilire se sia incompatibile o, almeno inopportuno, che il suo sostituto Curreli lavori indisturbato nello stesso tribunale, quello di Pistoia, in cui opera, in àmbito civilistico, come giudice delle esecuzioni, ma pur sempre affine alle competenze di Curreli medesimo, la di lui coniuge, la giudice Nicoletta Maria Curci?

10. E perché i cinesi vanno puniti e sanzionati se lavorano in un ambiente non dissimile da un porcile, mentre nessuno, in procura, sa dove sono finite le relazioni dell’Asl (simili a quelle contro i cinesi), che riguardano le condizioni igienico-sanitarie, sconfortevoli e sconfortanti, dei rifugiati – mi dicono neppure censiti – accolti a braccia aperte da Terra Aperta/Curreli e da tutte le “compagnie dell’anello”, alias le cooperative che vivono e sopravvivono sui 1.300 euro mensili pagati per ogni clandestino da questo stato che, ai suoi cittadini vecchi e malati, dà una schifezza di assistenza sanitaria e una pensione minima di 490 euro circa?

11. Per quale motivo sullo stesso suolo di Quarrata, terra del sindaco più neghittoso d’Italia, si colpiscono i reati di lavoro nero, ma non si vedono (perché non si vogliono vedere) i falsi degli uffici tecnici di quel fior di legalitario che è il campione di burraco del Pd sempre a fare il piacione democratico su Tvl di don Manone Bardelli?

Vedete questo sindaco qui? Si chiama Marco Mazzanti. È del Pd e, quindi, è un democratico per definizione e, di diritto, uno strenuo difensore della legalità. Per questo il prefetto Iorio gli dà le terre della mafia da coltivare a “insalata anticamorra della legalità”. Tutti sanno, però – anche in procura e in prefettura –, che nei suoi uffici tecnici comunali c’è tanta sporcizia quanta e più che nell’insalateria della Catena. Mazzanti, tuttavia, è una «autorità costituita» e perciò non si deve toccare. Ma è questa la terzietà e l’imparzialità della procura di Pistoia? C’è di che essere contenti, o popolo italiano che paga giudici determinati a muoversi non come “soggetti alla legge”, ma come veri e propri interpreti arbitrari della legge stessa!

12. Chiedo perciò pubblicamente, ai giudici della procura e del tribunale penale di Pistoia, non di essere un «privilegiato», status al quale possono aspirare solo persone come certi sindaci o certi cittadini perbene iperprotetti (favoriti o neri a prescindere), ma semplicemente di non essere trattato come un cinese qualsiasi di Quarrata, sudicio, puzzone e lavorante al nero.

13. Perché, chiedo alle «autorità costituite» e alla Gip Patrizia Martucci, un cinese invisibile e un Bianchini non hanno le stesse dignità, garanzie e tutele di un neretto di non si sa quale parte del mondo o di un ragionier non-dottor Romolo Perrozzi che è “gradito a dio onnipotente” solo perché, nel mondo ipocrita della giustizia (?) pistoiese, incollato qualche gradino più in su nella scala sociale della realtà virtuale delle persone perfette e perbene?

13. O ci liberiamo di questo fariseismo pseudo-costituzionalista da piddini ex-Dc politicamente corretti, o finiremo tutti macinati a pietra come il mais per la polenta di una giustizia turca degna di un Erdoğan che tanto interessa, incuriosisce e magneticamente attrae gli avvocati della Camera Penale di Pistoia…


Giustizia come scuola di
Vizi privati e pubbliche virtù?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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