Nel paese coeso/diviso di Mattarella, presidente muto del CSM, esiste anche una magistratura divisa/coesa nel comportarsi in maniera schizofrenica a seconda delle persone da perseguire. E vi spiego perché
LA PROCURA, BENE O MALE,
NON PAR TERZA NÉ IMPARZIALE
1. Se la preside del Petrocchi, Elisabetta Pastacaldi, ha sbagliato, non c’è dubbio: deve pagare per ciò che ha fatto. Dignum et iustum est.
2. Ma se a commettere atti impuri (falso ideologico, favoreggiamento, diffamazione a mezzo stampa e tv, rivelazione di segreto d’ufficio) sono sindaci, dipendenti dei Comuni, impiegati della stessa procura di Tommaso Coletta, carabinieri di polizia giudiziaria e giornalisti, non devono, anch’essi, essere passati al setaccio dell’uguaglianza normata dall’art. 3 della Costituzione?
3. Questo la procura di Pistoia non vuole conoscerlo, riconoscerlo e ammetterlo come principio fondante di un patto sociale nazionale che dovrebbe dare vita a uno stato.
Infatti in Italia lo stato non c’è più; e si vede ogni giorno. Perché le leggi, giolitticamente, “per i nemici si applicano e per gli amici si interpretano”.4. A Pistoia sembra proprio che la cosa funzioni così. E lo dico analizzando la nuda e cruda fattualità: non venite, quindi, a scassare i gemellini, dato che i fatti parlano da soli aldilà delle orribili e vomitevoli “ragioni di stato” e di potere, che sembrano (vi piaccia o no) guidare il terzo piano del palazzo di giustizia (?) di piazza del Duomo.
5. La fragile procura di Pistoia (incontestabilmente fragile in quanto costantemente contraddittoria e in dissidio con se stessa e con le leggi) fa suonare a comando l’Olifante a Massimo Donati (e indi all’altra stampa organica), sul Tirreno, contro la signora Pastacaldi; contro il dottore no-vax dell’Abetone; contro Silvia Sarno di Agliana; contro la tremenda comandantA dei vigili di Agliana, Lara Turelli; contro i giornalisti che finiscono agli arresti senza una ragione etc. etc. etc. E per quale motivo?
6. Perché questo “tempio sacro del diritto”, contro i criminali dei peggiori disegni criminosi, ingiuria, offende, diffama e perseguita me, Edoardo Bianchini, unico giornalista che ha il coraggio-dovere di mostrare come la realtà pistoiese sia drogata in radice, solo perché chiedo che il sindaco Mazzanti, campione emerito di ipocrisia (democratica, però…), ristabilisca la legalità sul suo e sul mio territorio.
E perché c’è sùbito una crociata con perfino arresti domiciliari per 104 giorni? A chi, in buona sostanza, ho pestato i piedi e i calli, chiedendo la chiara e semplice applicazione delle leggi dello stato sfarinato italiano? Li ho forse pestati a un Ctu del Tribunale di Pistoia ben più gradito di me al sistema-Palamara?7. Perché, poi, il luogotenente dei CC di Quarrata, Salvatore Maricchiolo, con due sostituti (Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti – sulle cui competenze linguistiche nutro, e posso ben farlo in quanto linguista, fortissimi e motivatissimi dubbi) apre un’inchiesta di un anno di intercettazioni e 18 mila pagine di ciance telefoniche da parrucchiera e stupidaggini varie, intorno a un presunto furto di una chiave della vigilA Traversi; e invece su tutte le segnalazioni da me inoltrate per il ginepraio-Comune di Quarrata (non una chiave, dunque: ma documenti, carta che canta e tutta autentica) non ha mosso un dito, lasciando che mi sequestrassero strumenti insequestrabili (cellulari e computer, per un giornalista, sono intoccabili: così la Cassazione)?
8. È, questo, un modus operandi normale e legale o a Maricchiolo è stato suggerito di fare così perché certi privilegiati devono continuare a esserlo, mentre i Savonarola, in quanto tali, devono essere neutralizzati e soppressi?
E per dar séguito a una denuncia da guerra russo-ucraina, quale il furto presunto di una chiave, me lo posso chiedere se Maricchiolo conosceva, e come, qualcuna di queste persone: Lara Turelli, Claudia Vilucchi, Sonia Caramelli, Paola Nanni, Andrea Alessandro Nesti, Maurizio Ciottoli, salvo se altri?9. Il dottor Tommaso Coletta, a Massimo Donati del Tirreno, aveva un dì dichiarato pubblicamente due cose:
— che avrebbe lavorato per la «gente comune» (ma forse intendeva dire «del comune» e il Donati non aveva capito bene…)
— che lui non voleva processi mediatici, tronfi e roboanti (ma guardate che sarabanda con il dottore no-vax dell’Abetone!)10. Eppure, se sfogliamo le pagine dei quotidiani pistoiesi, la realtà ci appare opposta: sognagli, tintinnaboli, trombette, raganelle e megafoni sugli arresti di Pescia; del medico no-vax di Abetone; di Silvia Sarno; delle vigilE della chiave rapita (come La secchia del Tassoni), ma assoluto silenzio su:
— documenti falsi del Comune di Quarrata realizzati da 4 dipendenti pubblici
— certificati di condono edilizio concessi in violazione di legge e pertanto nulli
— concessioni edilizie e per lavori eseguiti in violazione delle norme regolamentari e regolamentate
— chiusura – anche con cancellate – di strade vicinali/interpoderali in violazione di legge, regolamenti urbanistici e di tutela delle aree protette, se non anche di una giurisprudenza amministrativa costante
— violazioni di segreti d’ufficio da parte di sostituti che fornirono particolari protetti a Massimo Donati dopo che il Tribunale del Riesame di Firenze aveva annullato i miei arresti domiciliari
— sparizione, dagli orizzonti giudiziari (?) pistoiesi, di due mie querele (una contro i CC per il comunicato con cui mi avevano fatto apparire stalker del ragionier non-dottor Romolo Perrozzi; una contro Massimo Donati stesso, che aveva ottenuto e divulgato confidenze d’ufficio soffiate da qualche sostituto o giudice particolarmente incline e favorevole alle confessioni amichevoli a giornalisti organici).11. Vi sembra, dunque, normale, legale, irreprensibile questo modus operandi della procura pistoiese, nella quale gli ordini di servizio del capo Coletta vengono puntualmente disattesi due giorni dopo che sono stati emanati?
Nella procura in cui, seppur titolare di un’inchiesta a dir poco raccapricciante (il maxiprocesso/discarica di querele che tornerà in aula il prossimo 7 marzo), il sostituto Claudio Curreli, senza nessuna motivazione, viene tenuto lontano dall’aula e la pubblica accusa viene consegnata a Giuseppe Grieco?12. C’è logica – e quindi legge – in tutto questo? E soprattutto: la decisione di Coletta di tener fuori Curreli è – come dio comanda – motivata e supportata a dovere? E si può vederne le motivazioni? O il PM è insindacabile e segreto come l’arca dell’alleanza nella cella del tempio di Salomone?
13. Ma soprattutto vi sembra logico, limpido, trasparente, legale, rispettoso del dettato costituzionale, il fatto che in una procura della repubblica possa operare, indisturbato e senza che nessuno alzi un dito (illustri avvocati penalisti compresi), un sostituto che, come Claudio Curreli, opera in materie affini a quelle trattate in civilistica dalla moglie, Nicoletta Maria Curci, giudice delle esecuzioni nello stesso tribunale di Pistoia?
14. Eppure Curreli non è uno sprovveduto. È un magistrato che, pur avendo confezionato un manuale del pubblico ministero, al mattino può rinviare a giudizio sia me, che la preside Pastacaldi, che – sto facendo esempi –, la signora Silvia Sarno o le vigilE Lara Turelli e Claudia Vilucchi; mentre al pomeriggio o di sera, dimentico del fatto che essere un magistrato è esserlo, come un diamante, per sempre, può fregiarsi dell’alto compito, ideologicamente ben orientato, ma comunque presumibilmente illegale, di coordinare, con la sua Terra Aperta, gli accoglientisti dei clandestini sul suolo italico.
15. È forse per questo che le condizioni di vita, in senso lato, dei neri alla chiesa di Vicofaro non vengono mai prese in considerazione dalla procura pistoiese nonostante i rapporti allarmati – mi si dice – dell’Asl?
16. È, questa, una giustizia e, soprattutto, una magistratura in cui possiamo e dobbiamo riporre fiducia in quanto «autorità costituita» così come ritenuto, sostenuto e affermato dalla Gip Patrizia Martucci?
17. E se dico questo, vilipendo la magistratura o sto solo indicando circostanze e materie in cui io, cittadino libero, datore di lavoro dei magistrati stessi, innocuo e, fino a prova contraria, innocente, vengo vilipeso ogni giorno e già considerato colpevole solo perché discutibilissimamente rinviato a giudizio?
Pènsaci, Sergio Mattarella capo del Csm!
Edoardo Bianchini
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