a onor del vero • 66 bis. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI

«Come può uno scoglio Arginare il mare Anche se non voglio Torno già a volare» in difesa di una città-sarcofago che non ha la giustizia per la quale paga milioni e milioni di euro ogni anno in tasse ed espropri vari su stipendi e pensioni. Insomma Pistoia vive in un caos (a mio modesto parere)…


Non c’è peggior cieco di chi non vuole vedere?


 

PRIMA O POI QUALCUNO DOVRÀ

MISURARE LA VISTA AL SARCOFAGO DI VANNI FUCCI

 


Questo intervento è un’appendice di a onor del vero • 66. L’ITAGLIA SPIEGATA IN VIGNETTONI


 

 

Un lettore di Agliana mi ha rimproverato perché ho dimenticato di citare, fra i destinatari di provvedimenti “strani” della procura, sia la ragioniera Ctu, Silvia Sarno, di Agliana (arresti domiciliari e bracciale elettronico), che la preside del Petrocchi di Pistoia (liceo artistico), Elisabetta Pastacaldi.

Il lettore si è però dimenticato dei miei 104 giorni di arresti domiciliari illeciti inflittimi dalla Gip Patrizia Martucci su richiesta del sostituto Claudio Curreli; e cancellati dal Tribunale del Riesame di Firenze.

E si è pure scordato dei sequestri (cautelari in cosa, dal momento che la procura e il tribunale ne hanno fatto l’uso e l’abuso che volevano? Suvvia!) sempre illeciti del mio cellulare personale (“ficcanasato” a piacere, sempre in maniera illecita ovviamente, dal sostituto Giuseppe Grieco…); di un tablet e di 4 – dico 4 – computers, tutti ancora sotto sequestro dal 14 novembre 20: che cosa se ne fanno? Li usano per videogiochi il luogotenente Salvatore Maricchiolo, che rincorre la chiavA della vigilA Traversi, e i suoi uomini che pedinavano Lara Turelli e Claudia vilucchi?

Eppure lì, sopra sopra quei computers, ho la mia vita privata (ovviamente di libertà) e tutti i miei lavori in sospeso da ben 16 mesi. Diversamente dagli uomini della procura, infatti, di solito io leggo, studio, approfondisco e scrivo: e non impiego quasi 5 anni 5 per chiedere l’archiviazione di ipotesi di reato per probabili danni ambientali riferibili all’inceneritore democratico di Montale!

E ora ditemi se questa è una giustizia in cui si deve (sempre secondo la Gip Patrizia Martucci) avere cieca fede, assoluto rispetto e indefettibile sudditanza.

Evidentemente, sui sequestri dei mezzi informatici, la procura di Pistoia legge e si informa assai poco anche riguardo alle decisioni della Cassazione (vedi attentamente qui: P. Q. M. Annulla senza rinvio l’ordinanza impugnata nonché il decreto del P.M. in data 07/05/2020 limitatamente al materiale informatico, di cui dispone la restituzione all’avente diritto).

E ancor prima si vedano:

  1. https://www.odg.it/cassazione-illegale-perquisizione-e-sequestro-a-lillo-una-bella-notizia-per-la-liberta-di-stampa/29489
  2. https://www.diritto.it/sequestro-computer-giornalista-e-tutela-del-segreto-professionale-corte-di-cassazione-sezione-vi-penale-31-maggio-2007-dep-31-ottobre-2007-n-40380/
  3. https://dirittodiinternet.it/nesso-pertinenzialita-del-sequestro-computer-supporti-informatici-uso-al-giornalista/
  4. https://www.editoria.tv/cassazione-sequestro-cellulare-e-computer-del-giornalista-e-violazione-della-liberta-di-espressione/
  5. https://www.sistemapenale.it/it/scheda/cass-sez-vi-sent-22-settembre-2020-dep-2-dicembre-2020-n-34265-pres-di-stefano-rel-silvestri
  6. https://canestrinilex.com/risorse/sequestro-informatico-e-proprozionalita-cass-379420/

Ma non è tutto. Solo che la procura pistoiese (ignavia? nolontà?) o non legge o non si informa o non motiva o motiva male e solo dal suo opinabilissimo punto di vista; oppure, come si dice comunemente per strada, «fa come vuole perché si sente investita del sacro diritto di farlo “per grazia di dio e volontà della nazione”». Ma non può essere così.

La ricordate questa locandina? Per chi parlava? Per Pistoia?

Del resto una procura che – a detta del capo Tommaso Coletta – lavora per la «gente comune»; una procura che è a piena e perfetta conoscenza del fatto che, ad esempio, nel comune del sindaco Mazzanti gira una quantità industriale di falsi d’ufficio realizzati da dirigenti, funzionari e impiegati, ma una procura che si rifiuta di porre mano all’obbligo di sentirsi tenuta ad essere soggetta alla legge, e decide di perseguitare me che scrivo la verità chiedendo il ripristino della legalità, piuttosto che chi gode di indecenti privilegi comunali e non solo (ripeto i nomi e cognomi: ragionier non-dottor Romolo Perrozzi favorito in concessioni illecite; signori Mara Alberti, Margherita Ferri, Sergio Luciano Giuseppe Meoni, favoriti in quanto destinatari di due condoni edilizi ottenuti con false dichiarazioni e non consegna di documenti richiesti per il rilascio); una procura così, dico, può considerarsi un’autorità costituita degna della stima e della fiducia del cittadino?

Fate vobis! Onestamente io non riesco proprio a crederlo.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it


Mettete sotto inchiesta il governo liberticida e lo stato di emergenza farlocco invece di indagare su una chiavA del luogotenente Maricchiolo con due sostituti due!


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