A POGGIO LA FESTA DELLA BEATA MADRE MARGHERITA CAIANI

La beata Madre Margherita Caiani
La beata Madre Margherita Caiani

POGGIO A CAIANO. [a.b.] Le suore Minime del Sacro Cuore martedì 3 novembre celebreranno la festa della loro fondatrice, la beata Madre Margherita Caiani presso la sede dell’istituto a Poggio a Caiano, proprio di fronte all’ingresso della villa medicea.

“Vivete sempre con Dio, per Iddio e con Dio e avrete raggiunto la vostra santificazione” (Madre Caiani, dalle agende, 1901).

Con questo invito che ci rivolge Madre Caiani a prendere con serietà il nostro cammino di battezzati che ha come obbiettivo la santità, invitiamo tutti alla festa liturgica della Beata Maria Margherita Caiani, il 3 novembre.

Così sul sito dell’ordine viene ricordata questa particolare ricorrenza, un “giorno di ringraziamento, meditazione e preghiera” durante il quale la cappella di fondazione (che ospita anche le spoglie della Beata) resterà aperta tutto il giorno fino dalla mattina, quando anche i bambini della scuola elementare Sacro Cuore, divisi per classe si recheranno in cappella per un momento di riflessione.

Questi gli orari delle celebrazioni liturgiche: nella Cappella di fondazione alle 16 esposizione del S.S.mo Sacramento e Adorazione eucaristica e alle 18.30 Canto di Vespri; nella parrocchia di Santa Maria del Rosario (sempre a Poggio a Caiano) alle 21:15 sarà celebrata la messa presieduta da padre Michele Maria Pini ofm, parroco di Chiusi della Verna.

Marianna Caiani venne alla luce il 2 novembre del 1863 a Poggio a Caiano e fu battezzata il giorno seguente. Il padre Jacopo, fu fabbro della villa reale de’ Medici. La mamma, Luisa Fortini, una donna religiosissima, molto laboriosa e di sentimenti delicati.

Nel fiore degli anni, il suo animo, già provato dalla morte del fratellino Gustavo, subì un nuovo colpo nel 1884 con la morte inaspettata del babbo. La famiglia cambiò volto e Marianna si ritrovò ad aiutare il fratello minore Osea nella rivendita di sali e tabacchi, così, divenuta venditrice di sigari, dette il suo contributo alla famiglia. Ma la prova più decisiva fu nel 1890 con la scomparsa anche della mamma: ora era rimasta sola; sola di fronte a se stessa, alla sua vita, a Dio. Sarà in questa solitudine, quasi un “deserto”, che troverà la sua vocazione.

Nel 1891 l’inizio di una amicizia importante con Maria Fiaschi, anche lei poggese, conosciuta durante l’assistenza ad una zia malata; insieme si accordarono subito su una nota fondamentale: consacrarsi interamente a Dio. Mentre le nebbie si diradavano sempre di più dentro di lei continuerà a rimanere nel suo paese fra la sua gente, facendosi carico dei suoi bisogni, mettendosi al servizio in punta di piedi.

In questo cammino Marianna si circonderà di altre amicizie vere che l’avrebbero aiutata a capire la volontà di Dio su di lei. Fu amica infatti anche di due fondatrici: la beata Maria Teresa della Croce e la beata Elena Guerra.

Mossa da questi esempi, Marianna entrò nel monastero delle Benedettine di Pistoia, ma scoprì che non era fatta per la clausura, sarà Dio a ricondurla tra i suoi, per una testimonianza diversa, in cui realizzerà negli anni una luminosa “contemplazione nell’azione”.

Un altra immagine della beata Caiani
Un’altra immagine della beata Caiani

Tornò a Poggio a Caiano e insieme a Maria Fiaschi aprì una piccola scuola per i bambini del paese. Non aveva un programma da realizzare; solo darsi a Dio e agli altri: la scuola era la prova di questa scelta, senza meta o ambizione.

Nel 1896 la Caiani e altre due compagne iniziarono la vita in comune in poche stanze prese in affitto. Continuavano intanto a fare scuola, ma nacque qui, una pedagogia che Marianna svilupperà ed amplierà in seguito: comprenderà che tutto l’uomo “dalla culla alla tomba” le era affidato. Le maestre infatti erano le prime ad uscire per andare a visitare i malati, dare sollievo e cure ai moribondi fino ad aiutare i barrocciai a salire il “colmo” del Poggio.

Il 15 dicembre 1902 le ragazze che seguirono Marianna erano già cinque e, insieme, vestirono l’abito religioso; Marianna prese il nome Suor Maria Margherita del Sacro Cuore. Il 17 ottobre 1905 emette la prima professione con altre cinque suore e denomina la sua nuova famiglia “Istituto Minime del Sacro Cuore di Gesù” terziarie francescane.

Ben presto l’opera di Suor Margherita raccoglieva simpatia e sempre più le minime venivano chiamate anche in altri paesi; la comunità delle suore si allargava e nel 1910 fu aperta la prima casa filiale a Lastra a Signa dove assunsero l’asilo del paese. Negli anni seguenti nuove case furono aperte; la Madre si muoveva sempre con trepidazione, partiva incerta, tornava gioiosa perché l’opera di Dio, attraverso le sue figlie, diveniva incisiva ed efficace.

Con sollecitudine materna sosteneva e incoraggiava le sue suore sia con la preghiera sia attraverso le varie lettere dal lei scritte frequentemente, che rimangono ancora oggi testi ispirazionali, testimonianza di fede schietta, vivificata da amore incondizionato al Cuore di Cristo.

Dal 1915 al 1918 furono gli anni terribili del primo conflitto mondiale: il momento drammatico spingeva ad accorrere là dove scattava il bisogno; di fronte all’urgenza del conflitto Madre Caiani si era messa in piena disponibilità anteponendo le necessità dei feriti a quelle dell’istituto. Le suore minime, comprese anche le postulanti, prestarono servizio in diversi ospedali toscani.

L’8 agosto del 1921 Madre Margherita muore a Firenze-Montughi all’età di 58 anni. Lascia 13 case filiali e 124 religiose. Il 1° luglio del 1952 inizia il processo per la causa di beatificazione. Il 23 aprile 1989, il Santo Padre, Giovanni Paolo II, la beatifica in San Pietro a Roma.

Le spoglie mortali della Beata M. Margherita sono custodite nella Cappella di fondazione dell’Istituto a Poggio a Caiano.

[http://www.suoreminime.com/it/]

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