A PROPOSITO DI “AGLIANA, COMUNE ANCORA CONDANNATO”

Il Comandante Andrea Nesti
Il Comandante Andrea Nesti

AGLIANA. A proposito dell’articolo Agliana, Comune ancora condannato, il comandante della polizia municipale scrive:

Egregio Direttore,
poche ore fa è stato postato l’articolo in oggetto.

Senza dilungarmi in questioni tecnico-giuridiche Le rappresento che né la sentenza né la normativa vigente assegnava o assegna al sottoscritto alcuna responsabilità o funzione di controllo su quello che viene pubblicato dal sito del Comune o nell’Albo dell’Ente e, pertanto, la mia chiamata in causa è del tutto infondata [tacendo dell’accostamento alla vicenda].

La invito quindi a rettificare il contenuto dell’articolo e a rimuovere sollecitamente lo scritto. Con l’occasione la esorto anche alla rimozione della mia immagine dato che mai ne ho autorizzato l’uso.

Dott. Andrea Alessandro Nesti

Egregio Dottor Nesti,
La invitiamo a leggere più attentamente il pezzo stesso: forse scoprirà nel condizionale (Nesti avrebbe omesso il controllo) un sufficiente motivo per comprendere che nessuno Le sta attribuendo niente di niente, ma che siamo in un’area di mera ipotesi; che, siamo convinti, non è esclusa da nessuna legge dello Stato dal momento che Lei – se non erriamo – era, al tempo, responsabile della polizia di cui facevano parte i suoi due subordinati e, in qualità di buon capitano, doveva ope legis comportarsi con la cura non del bonus pater familias, ma – in veste di funzionario responsabile – dell’optimus pater familias.

In altre parole, piaccia o no, faceva capo a Lei, comandante degli agenti, la cura di stare attento a non creare o a che non fosse creato pregiudizio a suoi subordinati. E in questo risiede, intanto, un nesso per l’ipotesi che a Lei può anche spiacere, ma che senza dubbio potrebbe anche rilevare.

Fra l’altro l’ipotesi non è nemmen di nostra mano, ma viene da altra documentazione di cui – almeno ad ora – non riteniamo necessario dare ragione.

Con la pubblicazione della Sua lettera abbiamo assolto alla richiesta di rettifica (ovviamente riferita al Suo personale punto di vista): quanto alla rimozione dell’articolo, non offendendo, il medesimo, nessuno né tantomeno Lei, non si vede l’obiettiva necessità di dover procedere, né vi sono ulteriori ragioni che possano rilevare in proposito.

Fuori luogo in assoluto – inoltre – la sua ‘esortazione’ alla rimozione dell’immagine che lei dichiara non autorizzata quanto ad uso: come pubblico ufficiale e per la veste che Lei riveste, dovrebbe aver conoscenza del fatto che, non essendo la sua immagine di natura privata (non è infatti ritratto a Viareggio con la famiglia), essa appartiene alla più ampia pubblicità. A meno che Lei non la ritenga offensiva della Sua persona medesima.

Se crede, infine, di poter chiarire ancor meglio la Sua posizione, può inviarci – dato che sembra di capire che Lei ne sia al corrente per conoscenza diretta – la copia integrale della sentenza stessa: datoché, come ben sa, quel documento, in quanto tale, è pubblico e destinato alla pubblica notizia.

Grazie per l’attenzione e cordiali saluti.

e.b.

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