la sanità dell’uomo pregno. MA CURARE I MALATI, PROPRIO NO, EH…?

Don Reno Pisaneschi
Don Reno Pisaneschi

CECINA. Don Reno da Cecina, anima e parroco del comitato Comitato pro ospedale e del Crest, interviene e con il suo fare diretto e fulmina sulla “caccia al tesoro” dei dirigenti Asl nei boschi del Ciocco a spese del servizio sanitario regionale.

Tutto è possibile (mi si passi il detto toscano) “fuorché l’uomo pregno” ma che proprio la Regione arrivi a prendere in giro gli ammalati e le loro famiglie non è né pensabile né digeribile.

Ecco quanto è stato pubblicato da “La Nazione” del 9/10/2015, siamo ai limiti dell’impossibile solo a pensarlo: “117 dirigenti delle Asl hanno giocato alle nostre spalle nei boschi alla caccia al tesoro e il Servizio Sanitario ha speso quasi 94.000 euro. Il tutto organizzato da un certo signore Paolo Marchese Morello, di 59 anni, che è il commissario nominato dalla Regione Toscana per gestire l’unificazione fra le Asl di Firenze, Prato, Pistoia e Empoli: sulla carta una sorta di superburocrate antisprechi”.

In pratica con la scusa di far crescere lo spirito di squadra è stata organizzata una mini vacanza in un resort di lusso vicino a Lucca con la spesa a carico di noi.

Per capire meglio la bestemmia attuata contro gli ammalati e tutta la sanità basti pensare che con quel denaro si potevano fare 2.929 elettrocardiogrammi senza aspettare diversi mesi, oppure 1.616 ecografie mammarie, o 1.249 ecocolordoppler ecc.

Questa è l’innovazione che intende regalarci l’idolo-capo delle Russie toscane, unico imperatore, al cui servizio si sentono obbligati quanti vivono per sua amicizia e non per concorso: i dirigenti partecipi del gioco e molti altri dei vari circondari.

È doveroso intanto far conoscere che in data 17/10/2015 l’Agenas (Agenzia servizi sanitari regionali) su mandato del ministro competente da una revisione dei bilanci degli ospedali di 14 regioni, ha pubblicato che la Toscana è in rosso di 59,849 milioni per i debiti di 4 ospedali più grandi: Meyer, le Aziende universitarie di Pisa, Siena e Careggi. Si trova al 3° posto dopo il Lazio e Piemonte. Accettare tali soprusi è da imbelli e vigliaccheria.

Monarca RossiLa firma per il referendum contro la legge 28 è un atto dovuto di rispetto ai sofferenti, ai poveri e a tutti i toscani. Bofonchiare e rimanere con le mani in tasca non è più pensabile. Ce lo chiede la nostra dignità di cittadini, la nostra Patria Italia, la nostra ammirabile Toscana, insieme alla nostra Cecina, ma soprattutto ogni ammalato ed ogni famiglia che deve fare i salti mortali per arrivare in fondo al mese senza debiti, mentre quei signori se la vanno a spassare con i nostri sudori nell’ossequio più ignobile al gran capo regionale che ha permesso il tutto.

Chiunque tu sia che leggi o da altri lo ascolti (pensala politicamente come vuoi e altrettanto religiosamente come credi) ma non puoi rinunciare a difendere chi soffre e a non permettere a questi signori di giocare per due giorni interi alle spalle di chi deve rinunciare ad un dovuto semplice svago per pagare le tasse e non essere perseguito penalmente.

Cittadini, io, don Reno, parlo da responsabile del Comitato pro ospedale: ce ne sono anche atri, scegliete quello che vi piace, quello che volete: importante è non soggiacere a tanta protervia.

Tu che leggi, fatti interprete di tanta necessità: rovesciati le maniche e combatti strenuamente in difesa di chi è ammalto e non può farcela da solo. Difendiamo gli stessi operatori sanitari contro i soprusi cui sono sottoposti: mentre chiediamo pure a loro una preziosa collaborazione.

Ognuno a fronte alta e insieme a tutti gli altri salga sulle barricate: lo esige la nostra coscienza e la nostra dignità.

Cecina 30 Ottobre 2015.

Il vecchio don Reno

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2 thoughts on “la sanità dell’uomo pregno. MA CURARE I MALATI, PROPRIO NO, EH…?

  1. Ma al di là del sacrosanto referendum (che tanto una scappatoia poi la trovano sempre per ributtarcelo in quel posto), non sarebbe bene rivolgersi subito alla Corte dei Conti per verificare questi sprechi?
    Io non saprei neanche da dove cominciare, ma “se c’è un avvocato in sala”… si faccia avanti!

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