PISTOIA. In queste settimane si sta svolgendo un progetto, denominato “A scuola di parità”, rivolto agli insegnanti e ai genitori dei bambini da zero a sei anni inseriti nei servizi educativi di Pistoia. Il progetto è finanziato dalla Regione Toscana e vede diversi comuni della provincia pistoiese come realizzatori.
La proposta è ispirata al cliché per cui il sano sviluppo dei bambini sarebbe minacciato dagli «stereotipi di genere», che infesterebbero la letteratura per l’infanzia, e da un’educazione «sessista» di cui tutti i genitori e gli insegnanti non sufficientemente illuminati sarebbero ignari e inconsapevoli promotori.
Come Generazione Famiglia e Comitato Difendiamo I Nostri Figli abbiamo più volte denunciato la totale mancanza di scientificità del pregiudizio che affligge e pervade progetti come questo: l’idea cioè che maschi e femmine non sono di fatto differenti, per quanto pari in dignità personale.
Come si vede, il concetto proposto è quello che sta alla base della teoria del gender di cui tanto ci si affanna a negare l’esistenza: maschi e femmine sono uguali, una tabula rasa alla nascita, solo l’ambiente e la cultura li orienterebbero verso ruoli e atteggiamenti tipicamente maschili e femminili, in un certo modo quindi plagiandoli. In questa ottica – falsata da un approccio ideologico distante dalla realtà – tutto si trasforma in stereotipo da destrutturare e abbattere.
Dall’idea che genere e sesso non coincidono all’affermazione che esisterebbero decine di generi diversi dettati dalla percezione individuale, come dimostra anche questo corso, il passo è breve e inevitabile. I progetti che, insieme a contenuti anche condivisibili, veicolano tali messaggi sono infatti numerosi e sempre più spesso contestati – anche solo recentemente si ricorderà, ad esempio, Fa’afafine – e le amministrazioni pubbliche devono farsi una ragione del fatto che non tutti sono disposti ad accettare in modo acritico queste posizioni.
Ancora una volta siamo costretti a chiederci come cittadini se sia necessario spendere denaro pubblico per iniziative così controverse e discutibili, quando gli stessi soldi potrebbero essere utilizzati in maniera più proficua per iniziative condivise che siano di reale vantaggio per i bambini e le famiglie.
Generazione Famiglia Pistoia
Comitato Difendiamo I Nostri Figli