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PISTOIA. [a.b.] Su iniziativa della Diocesi di Pistoia, si è costituito qualche mese fa un tavolo, con la partecipazione di Caritas e di Terra Aperta, per trovare soluzioni al sovraffollamento di migranti ospiti nella parrocchia di Vicofaro.
Un progetto di accoglienza, il più possibile diffusa, che accompagni i rifugiati e richiedenti asilo nell’iter delle richieste di permessi, che fornisca loro tutele, che favorisca la formazione di studio e professionale, per avviarli all’autonomia ed all’indipendenza personali.
Nella struttura della ex scuola materna di Spazzavento, di proprietà della Diocesi, è iniziato in questi giorni il trasferimento di 24 migranti provenienti da Vicofaro; il progetto di accoglienza è gestito dagli operatori della Cooperativa Gruppo Incontro e Cooperativa Arké, facenti parte del Consorzio Co&So.
A garantire l’assistenza medica e sanitaria saranno i volontari dell’associazione “Art.32 Ambulatorio solidale”, sia nella fase di controllo e visita medica preliminare secondo il protocollo Simg (Società Italiana di Medicina Generale), sia in seguito, a regime, come presidio presso la nuova struttura.
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L’associazione costituita da un gruppo di medici, infermieri e operatori socio-sanitari in pensione insieme ad associazioni del volontariato e sindacali (Spi Cgil Pistoia, Croce Verde, Auser, Voglia di vivere, Lilt, Arci) si è costituita nel giugno dello scorso anni e si propone di svolgere e promuovere nella provincia di Pistoia e per fini di solidarietà e utilità sociale, attività di carattere sanitario rivolte alle popolazioni emarginate e vulnerabili, per il raggiungimento del loro benessere fisico, mentale e sociale.
“A Spazzavento operiamo col consenso dei ragazzi, nel pieno rispetto della loro volontà; i nostri volontari hanno incontrato giovani provenienti dalla Nigeria, dalla Guinea Bissau, dalla Sierra Leone, tutti in buona salute e collaborativi”.
Durante questa settimana saranno ultimati i trasferimenti.
“Siamo orgogliosi — spiegano dalla associazione — di esser parte di questo progetto, in coerenza con i nostri valori statutari e con le finalità sociali che ci eravamo prefissi , a fianco dei più deboli e degli esclusi, per un diritto alla salute universalistico, secondo il dettato dell’art 32 della Costituzione.
È il frutto della rete di contatti che la nostra associazione ha tessuto con le realtà del Terzo Settore, associazionistiche e con le Istituzioni, locali e regionali, preposte a garantire la salute pubblica e il diritto alle cure”.