abetone-cutigliano. 1944: L’ECCIDIO DI PIANOSINATICO E LA DISTRUZIONE DEI PONTI

Pianosinatico

ABETONE-CUTIGLIANO. Sabato 28 settembre il Comune di Abetone Cutigliano ha commemorato il 75° anniversario dell’eccidio di Pianosinatico e della distruzione dei ponti di Casotti e di quello del Sestaione, avvenuti tra il 27 settembre e il 1 ottobre del 1944.

L’ECCIDIO DI PIANOSINATICO

L’eccidio si consumò il 27 settembre 1944.

Le truppe tedesche in ritirata si erano attestate lungo la Linea Gotica tra Cutigliano e Pianosinatico.

In quei drammatici giorni i reparti del 146° e 147° reggimento di fanteria della 362a Divisione e il 35 Reggimento della 16a “Panzer Grenadier Division” delle Ss transitavano diretti al nord.

Ponte sul Sestaione a Casotti

Il partigiano Manrico Ducceschi, detto “Pippo”, comandante della XI Zona, operava nell’Alta Val di Lima con compiti di combattimento, informativi e di guida.

Il 27 settembre, vicino a Pianosinatico, i partigiani intercettarono e attaccarono un convoglio di scorta ad un automezzo con a bordo alcuni ufficiali e sottufficiali tedeschi.

Nell’azione vennero uccisi un ufficiale, un soldato ed un altro rimase ferito.

La reazione dei tedeschi non si fece attendere e i soldati del 35° reggimento della 16a Divisione Ss “Reichsfuhrer” effettuarono dei rastrellamenti con l’obbiettivo di catturare i partigiani e “bonificare” la zona.

Undici gli uomini catturati, quasi tutti ultrasessantenni. Condotti vicino al cimitero di Pianosinatico vennero fucilati. Fra le vittime l’ebreo Tullio Levi.

Ponte su La Lima

SALTANO I PONTI

Gli americani arrivati a Pistoia il 2 settembre, iniziarono a risalire la Montagna Pistoiese.

Per rallentarne l’avanzata i tedeschi distrussero i ponti progettati da Leonardo Ximenes lungo la Regia Strada Modenese.

Lo stesso giorno della strage di Pianosinatico fecero saltare il monumentale ponte sulla Lima e cinque giorni dopo, nella tarda mattinata del il 1 ottobre intorno alle 12:30, quello del Sestaione.

Poco dopo la stessa sorte tocco al Lanificio Tronci dove persero la vita cinque persone tenute in ostaggio.

Marco Ferrari
[marcoferrari@linealibera.it]

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