ABETONE-CUTIGLIANO. Fusione dei Comuni di Abetone e Cutigliano: se ne è parlato in un’affollata assemblea svoltasi nel Comune più alto e tra i più piccoli della Toscana: l’Abetone.
Un tema sentito però, a giudicare dalle presenze, più dagli abitanti di Cutigliano che da quelli dell’Abetone che sembrano mal digerire qualsiasi opzione che intacchi la loro autonomia.
Oltre ai due Sindaci – soffermatisi soprattutto sugli aspetti positivi dell’operazione, Danti; e sulle modalità, Baccessi – nutrita era la rappresentanza del comune di sotto, con il consiglio comunale quasi al completo.
A tal proposito giova ricordare che esattamente un anno fa, il 30 ottobre del 2014, il Consiglio comunale di Cutigliano, votò a grande maggioranza, con la condivisione della lista “Cutigliano, è qui che voglio vivere”, la proposta di legge da sottoporre alla Regione Toscana per la fusione dei due comuni.
Il Sindaco Danti in apertura va subito dritto al problema: “Ci volevano imporre la fusione a 4, ma la nostra montagna è divisa in due economie: quella di una montagna alta che si basa su un turismo completamente diverso da quello della montagna bassa. Per questo abbiamo deciso di intraprendere la strada della fusione a due, per mantenere quell’identità che con il comune unico della Montagna Pistoiese verrebbe cancellata”.
Braccesi, più tecnico, scende nei particolari della legge, illustrando le opportunità e i vantaggi di una fusione approvata entro il 2015. Dal 1° di gennaio del prossimo anno, infatti, non ci sarà più l’obbligo della Regione di sentire i territori e potrà, a suo insindacabile giudizio, procedere d’ufficio all’accorpamento dei comuni.
Verrebbero poi meno, ed è un aspetto di non secondaria importanza, i cospicui finanziamenti destinati alle amministrazioni che in maniera volontaria intraprendono il percorso di fusione.
“Avere il referendum entro la fine dell’anno non è stato facile – spiega il Sindaco di Cutigliano – anche perché ormai da troppo tempo in montagna c’è una discussione sulla fusione. Va dato atto ai Consigli Comunali dei due comuni di aver lasciato da parte le chiacchere e invece di tessere la tela di Penelope, hanno accelerato i tempi facendo atti amministrativi concreti per portare la montagna ad esprimersi su un nuovo riassetto istituzionale.
“I cittadini saranno chiamati a fare una scelta storica scegliendo i confini del proprio territorio. Ormai, il contesto italiano in profondo cambiamento impone delle scelte e non consente più di rimanere fermi. Basta guardarsi intorno e vedere che qualsiasi realtà pubblica o privata tende ad aggregarsi. Impensabile rimanere fermi a 79 anni fa. La soluzione messa in campo dalle due amministrazioni è la miglior soluzione ipotizzabile fra tutte”.
“L’aspetto principale – interviene il Consigliere di minoranza di Cutigliano Ferrari – è che con la fusione si rimane comunque piccoli. Il comune risultante avrà 2200 abitanti con stesse caratteristiche e peculiarità territoriali. Piccolo è bello ed oltre ad esser un privilegio che molti non si potranno più permettere è anche sinonimo, se ben amministrato, di efficienza e trasparenza. Abetone e Cutigliano, hanno dato una scossa alla montagna e sono gli apripista di questa nuova fase.
“Il fatto di per sé inorgoglisce, ma porta con sé, è bene saperlo, i rischi insiti nell’essere i primi a intraprendere la strada nuova. Da qui passa la storia e si deciderà il nuovo assetto istituzionale della montagna. Il risultato del referendum è quindi molto importante perché conoscendo qual è la propensione degli altri comuni che si erano già espressi per un Comune a quattro, se fallisce questo referendum fallirà anche l’altro e dopo si aprirà un periodo d’incertezza.
Secondo Giuseppe Montagna, ex-Sindaco del capoluogo sciistico della Toscana, la domanda da porsi per decidere se votare a favore o contro la proposta di fusione del referendum consultivo che si svolgerà tra domenica 29 e lunedì 30 novembre è: “La fusione rappresenta un’opportunità o no?”
Una domanda, ma nel contempo anche un’esortazione, in quanto, dice sempre Montagna, “è un’opportunità in tutti i sensi. Un’opportunità che va colta, perché ci sono le condizioni per unire, con alla base una cultura, fatta di storia, tradizioni e interessi comuni, profondamente diversi rispetto alle altre realtà della Montagna Pistoiese. Quest’opportunità il 29 di novembre sarà capita fino in fondo?”.
In conclusione il Sindaco dell’Abetone Giampiero Danti ha puntualizzato un concetto a lui molto caro affermando che: “Non è un’opportunità, ma è una grande opportunità, ricordiamoci infatti che l’Abetone e Cutigliano rappresentano il 90% del bianco e se ci sono dei finanziamenti attivabili per il comparto del bianco, il 90% deve spettare a questo territorio”. Dal pubblico una voce “anonima” riferendosi alle ultime vicende di cronache di una regione poco propensa a elargire finanziamenti, ha commentato: “Sempre che te li diano”.
Costituito infine l’annunciato comitato pro-fusione che avrà il compito di organizzare altri incontri informativi nei vari paesi.
Articolo ben fatto e personalmente trovavo più soddisfacente la fusione a 4,ma ben venga anche quelle a due.Ora aspettiamo il solito commento-spam di colui che scrive solo quando vede la parola”fusione”