SIGNOR SINDACO dell’Abetone, Danti,
sono a riferirle che, forse, qualcosa nel suo Comune non procede come dovrebbe.
Mi riferisco alla raccolta dei mirtilli per la quale la Regione e la Provincia da tempo dettano norme precise e vincolanti.
Non così tali sono per certi bracconieri del mirtillo che, mi si dice, hanno iniziato la raccolta prima del tempo previsto; occupano il territorio in maniera poco civile e, sottopagati a €. 3,00 orari, evidentemente fanno ricco il negriero o i negrieri che manzonianamente “li mandano”.
Le scrivo queste brevi note affinché lei, persona amante del territorio e primo custode dei luoghi dove questa prepotenza quotidianamente avviene, possa prendere gli opportuni accorgimenti affinché, non tanto questi disgraziati, quanto chi li manda, sia severamente punito.
Nel frattempo potrebbe chiedere lo stato di calamità naturale per il suo Comune “fuso” perché l’uomo e non la natura si approfittano di un bene che dovrebbe produrre un utile per chi intende correttamente usarne e non divenire strumento di prevaricazione di pochi nei confronti dei più.
Che ne dice? Vuole interessarsi del “problema mirtilli” oppure anche questo, dinanzi al suo appoggio al bomba-Renzi e al suo referendum demenziale, è cosa secondaria?
Oppure a lei va bene così perché tanto nessuno “prende cappello” e va a parlare con i/il mandante di questi mirtillo-arraffatori per conto terzi a € 3,00 l’ora?
Che fa, ci risponde?
E se sdegnosamente rifiuta di farlo, siamo autorizzati a pensare male?
Vediamo un po’…
Felice De Matteis