AGLIANA. Chi scrive, era presente alla celebrazione liturgica del primo mattino, alla quale il presbitero Don Tofani ha lanciato pesanti intimazioni e altri strali, contro il Governo, richiamando il recente “Decreto Salvini”.
Don Paolo, riferendosi chiaramente alle polemiche insorte sulla omissione del Presepio nella Ss. Festività del 2017 ha detto che: Non ha nessuna importanza fare il Presepio, né attaccare il Crocefisso, perché questo non vuol dire affatto essere cristiani: se Salvini fosse esistito ai tempi di Cristo, Gesù bambino sarebbe morto.
Orbene, siamo sobbalzati sulla panca, ma due volte sono sobbalzati quei fedeli che – già sodali del Parroco e applicati in vari ministeri della Parrocchia di San Piero (catechisti, coristi, lettori, etc.) – hanno votato il Governo giallo-verde, fortemente polarizzato dalla politica di Salvini, ovvero dal suo recente Decreto Sicurezza.
Uno ha detto sconsolato: Poerannoi, se le sapesse tutte!
Non si è fatta attendere la nota di protesta del Senatore leghista Manuel Vescovi che ci scrive un comunicato: Una frase che, se effettivamente fosse stata pronunciata, sarebbe gravissima e non in linea con lo spirito di un uomo che veste, tra l’altro, l’abito talare.
Un’espressione che ci lascia davvero sconcertati e la nostra speranza – insiste Vescovi – è quella che le persone presenti alla Messa abbiano decisamente frainteso le parole del prete. (Nessuno fraintendimento: chi scrive, può confermare e testimoniare: lo ha udito in diretta e così saranno risolti i dubbi di molti lettori perplessi, scettici o reticenti).
Insomma – ha concluso il Senatore leghista – in pieno clima pre-natalizio dove tutti noi, prelati ovviamente compresi, dovremmo ancor di più puntare a rasserenare gli animi, questa frase-choc, è davvero fuori luogo e auspichiamo che l’autore, qualora l’abbia detta, reciti immediatamente un mea culpa.
Un paio di fedeli, intervistati fuori dalla Chiesa hanno tentato di minimizzare, ancorché fossero bene chiare le loro genuine collocazioni d’area pro-Governo e ci hanno riferito, il/la primo/a: “Maaah…lui (il prete) deve essere sempre aperto a un discorso di accoglienza, quindi è libero di portare avanti il Vangelo così”.
L’altro/a: “…ho sentito di peggio. Ormai non ci faccio più caso, dobbiamo tenercelo (il prete), così com’è… e sperare che non peggiori”.
E dunque, dopo che il noto parroco progressista ha chiesto – nell’accorata Omelia rivolta ai fedeli e, non ultimi, ai suoi fidati ministranti – di abiurare la loro fede politica, che succederà nella Parrocchia di San Piero: assisteremo a uno scisma dei fedeli con l’abbandono dei filo governativi e la loro migrazione in altre Parrocchie della Diocesi?
E a fronte della inattesa bagarre, chissà cosa pensa il Vescovo Fausto di questa accalorata omelia?
[Alessandro Romiti]
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