ABOCA, L’ECCEZIONALE SUCCESSO DELL’ECONOMIA ECOLOGICA

Il palazzo di Aboca Museum
Il palazzo di Aboca Museum

SANSEPOLCRO. Aboca rappresenta una straordinaria testimonianza di quell’Italia che eccelle e che resiste. Resiste alla devastazione culturale, umana, ambientale e quindi economica che, neanche troppo lentamente, inizia a manifestarsi nel vecchio continente ed in particolare in quel caso storico costituito nostro paese.

Il sito aziendale di Aboca descrive in termini generali la filiera verticalmente integrata che dai campi coltivati con piante officinali arriva ai prodotti fitoterapici e ai complessi molecolari naturali a basi di alcune tipologie di medicinali. In poche parole Aboca è un’impresa che poggia le fondamenta sulla rivoluzionaria, quantunque antica, filosofia dell’equilibrio con la natura. Sostanzialmente i prodotti che mantengono e tutelano la salute derivano tassativamente da coltivazioni e processi di tipo biologico, senza cioè la chimica.

Non si tratta certo di una semplice scelta di marketing per inseguire l’attuale tendenza per cui i consumatori, spesso però senza eccessivo approfondimento, privilegiano sempre più esponenzialmente gli acquisti bio. Il successo di Aboca dimostra e ha dimostrato che la tutela dell’ambiente si può sposare non solo con l’altissima qualità, ma anche con la creazione di valore aggiunto e con quell’occupazione che vediamo ogni giorno svalutata in favore della moneta e della globalizzazione.

Bottaccio presso la sede di rappresentanza di Aboca
Bottaccio presso la sede di rappresentanza di Aboca

Può sembrare senza dubbio curioso che una realtà come questa non abbia, almeno in Italia, la risonanza di esperienza virtuosa e da imitare che meriterebbe. Anche nei principali network ecologisti o nei circuiti della comunicazione ambientale è difficile trovare traccia dei numerosi primati e traguardi di sostenibilità dell’azienda, commercialmente presente in tredici paesi e titolare di sedici famiglie di brevetti.

I laboratori di analisi e gli stabilimenti produttivi, dove annualmente sono essiccate 2300 tonnellate di circa 70 specie coltivate, si trovano a Pistrino (Perugia). Più di 570 kWp (Kilowatt di picco, unità di misura della potenza elettrica nominale installata) soddisfano il fabbisogno energetico dei macchinari, tra cui si annovera un liofilizzatore particolarmente innovativo.

Presso il centro direzionale e la storica villa con sale di rappresentanza, si trova un fabbricato, riconvertito oggi a foresteria, che anticamente ospitava un mulino: ancora adesso esiste il bottaccio, uno dei più grandi d’Italia!

Giardino Piero Della Francesca, Sanseplcro
Giardino Piero Della Francesca, Sanseplcro

A Sansepolcro, la nobile città rinascimentale venduta nel 1440 dai papalini alla Repubblica Fiorentina per 25000 ducati d’oro (probabilmente molto più della cifra con cui Pistoia è stata venduta a Publiacqua: è intuibile il concetto ma proveremo a dimostrarlo prossimamente) è visitabile l’Aboca Museum. Un museo delle erbe che recupera e tramanda la millenaria storia del rapporto tra uomo e piante. La visita offre la possibilità di apprezzare le raffigurazioni di erbe ed essenza su tappeti, manoscritti e libri.

Altrettanto sono presenti le stanze con le particolari specializzazioni strumentali: la sala dei mortai, quella delle bilance, dei vetri, delle ceramiche, delle erbe con tanto di laboratorio fitochimico e spezieria. La stanza dei veleni, unita alle spoglie di un coccodrillo e di una tartaruga (carapace) conferiscono agli ambienti dell’aristocratico palazzo Bourbon Del Monte un tocco di esotismo e di mistero.

Fuori dal palazzo un decoroso giardino dedicato al divino umanista Piero Della Francesca, la cui Resurrezione è ospitata nel locale Museo Civico, accoglie un ricercato arredo di piante medicinali antiche. A volte per trovare il paradiso basta davvero così poco …

Vedi anche: Aboca – Presentazione Aziendale (video).

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