MONTEMURLO. “La politica è fatta di umiltà e capacità di ascolto”, il sindaco di Montemurlo, Mauro Lorenzini, interviene sulla proposta del governo di abolire le imposte sulla prima casa (Tasi) e rivendica la posizione di chi ogni giorno vive le difficoltà di far quadrare i conti negli enti locali e di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese, sempre più schiacciate dalle difficoltà della crisi economica.
“Renzi è il mio premier e condivido l’esigenza di tutelare la prima casa, però, sarebbe necessario che Matteo ascoltasse di più i consigli che gli arrivano dai sindaci”. In particolare, quello che proprio non va giù a Lorenzini è il taglio indiscriminato prospettato con l’abolizione dell’imposta: “Ritengo profondamente iniquo tagliare la tassa sulla casa a tutti e allo stesso modo, a chi vive in un appartamento di 80 metri quadrati e a chi ha ville o castelli.
“Il Governo poteva più ragionevolmente pensare ad una soglia oltre la quale i proprietari di immobili di prestigio continuavano a pagare ed a un meccanismo progressivo di eliminazione dell’imposta. Così si sarebbe potuto tutelare il ceto medio e le fasce deboli e recuperare risorse da investire in settori strategici per il futuro del nostro Paese: il lavoro e il ricambio generazionale.
“In Italia si entra a lavorare sempre più tardi e sempre più tardi si va in pensione. Allora perché non far pagare chi ha di più e favorire la flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, anche attraverso momenti di affiancamento tra giovani e pensionandi per la trasmissione delle competenze? Con il sistema attuale si crea un tappo, che obbliga le persone a rimanere in servizio fino a 65 anni e non si favorisce l’inserimento di nuove forze, di cui le imprese e lo Stato stesso hanno tanto bisogno”.
Il sindaco Lorenzini incita Renzi a cambiare verso: “Se si continua su questa strada si rischia di creare una “generazione di disperati”. Chi entra a lavorare a 30-35 anni come può sperare di rimanere in servizio 42 anni. Ve lo immaginate un poliziotto, un operaio o un insegnante di quasi ottant’anni a lavoro?”.
Poi, il primo cittadino ritorna sulla questione della Tasi che a Montemurlo vale 900 mila euro l’anno e qui la questione riguarda la partita del rimborso previsto dallo Stato: “Il Governo assicura che compenserà i mancati introiti Tasi, ma io mi chiedo: in quale misura? Quando è stata istituita la Tasi, i Comuni avevano la facoltà di applicare un’aliquota da un minimo dell’1 per mille ad un massimo del 3,3 per mille.
“Noi a Montemurlo abbiamo scelto di applicare l’1,5, ma da altre parti si è ai livelli massimi. Cosa succederà ora? Lo Stato deciderà di rimborsare solo l’1 per mille e allora a Montemurlo mancheranno 250mila euro in bilancio? Oppure nella misura più alta e così si premierebbero le amministrazioni che hanno tassato di più i cittadini? Non vorrei che ancora una volta i Comuni dovessero fare la parte dei “cattivi” ed essere costretti, per far quadrare il , o ad aumentare le tasse o a tagliare i servizi”.
Per Lorenzini, infine, il premier si dovrebbe concentrare maggiormente sul recupero dell’evasione e garantire i servizi fondamentali come la sanità: “Quando si parla di razionalizzazione dei costi il premier mi trova pienamente d’accordo, ma il taglio lineare sulla sanità, le 208 prestazioni ed esami che il Governo vorrebbe cancellare, mi preoccupano moltissimo.
“Chi ha i soldi troverà sempre il modo di curarsi, ma le fasce più deboli ed anche il così detto ceto medio avranno sempre più problemi ad accedere a cure di qualità. Non ci si può affidare alla carità: uno Stato come l’Italia deve garantire un sistema sanitario e socio-assistenziale adeguato ad una società che cambia e invecchia sempre di più”.
[ masi – comune montemurlo]