PISTOIA. Una particolare specie di criminalità diffusa a Pistoia si chiama “abusivi”. Riferendoci ovviamente alle persone di colore (chiamarli negri è troppo politicamente scorretto?) che vendono cianfrusaglie in tutto il centro città o, improvvisando dei banchini di cartone, a metà di via degli Orafi. Chi da piazza dello Spirito Santo decidesse di andare verso la Sala per un caffè, se li troverebbe esattamente alla propria destra e alla propria sinistra.
Per chi fosse anche curioso di conoscerli meglio, nessun problema: molti di loro, con le loro facce cordiali e amichevoli, si spendono in chiacchiere sulla loro vita e mostrano dagli smarthphone fotografie delle loro vacanze o delle loro amanti. Va a finire che ci ruberanno anche il mestiere tipico di tombeur de femmes.
Non si presentano dichiarando il proprio nome, ma parlano sorridenti della loro vita e non di rado ammettono di passarsela, tutto sommato, piuttosto bene. Dunque la domanda sorge spontanea: che diavolo ci fanno la sera a giro vendendo la loro roba o, addirittura, chiedendo l’elemosina?
Se questa domanda la poniamo ai diretti interessati (ma solo a quelli che gironzolano per il centro, gli altri fermi in via degli Orafi sono un po’ troppo scontrosi) loro ti rispondono semplicemente che in questo modo arrotondano le entrate mensili. Una sorta di secondo lavoro che, evidentemente, rende bene, altrimenti non continuerebbero a farlo.
Eppure tutti sappiamo che questi simpatici giovanotti stanno commettendo dei reati, poiché è certo che se uno di noi vendesse quella merce contraffatta evadendo il fisco (di scontrini non ne fanno certo), le forze dell’ordine si presenterebbero a chieder conto di tutto ciò.
Addirittura i fratelli neri di via degli Orafi vendono cover per telefoni proprio come un altro negozio nella stessa via, con la differenza che i primi propongono il solito oggetto a un prezzo parecchio inferiore.
Insomma questo è il mondo nel centro città, alimentato dal buonismo di chi non intende affrontare i problemi per quello che sono bensì lasciare che ci travolgano.
Per qualcuno, è del tutto evidente, conta più un applauso dell’ordine e del decoro della città.
[Lorenzo Zuppini]
Il fenomeno denunciato qui è molto grave anche perché in quell’anfatto, in quell’angolino che i venditori neri utilizzano come negozio da ormai molto tempo gli stessi ci fanno la pipì e c’è un puzzo che non ci si sta. Molto incorrect.
Intendevo dire anfratto
Io sono incondizionatamente per l’accoglienza di chi è veramente bisognoso. Ma qui, a detta di Zuppini, (e sono portato a crederci abbastanza, sia pure con le dovute cautele), siamo in ben altro caso di specie. Aggiungo che, secondo quanto mi è stato riferito, tempo fa vigili urbani e forse altre categorie di pubblici ufficiali (finanzieri o altro), di fronte ad una ispezione in Via Orafi con tentativo, quantomeno, di vederci più chiaro, sarebbero stati contrastati e respinti in malo modo da elementi di sedicenti centri sociali ed altri figuri vari. E questo, se è vero, è molto grave e testimonia ancora una volta che il territorio è, di fatto, controllato da forze diverse da quelle istituzionali.
Piero