accatastamento camini. “I CITTADINI TOSCANI SONO GIÀ ABBASTANZA VESSATI”

Giannini: “Si sente forte l’odore e il sospetto, unito ad un forte senso di disagio, per future e attualmente non palesemente dichiarate, eco-tasse.”


SAN MARCELLO. La Regione Toscana, con la delibera n. 222 del 15.03.2023, del 1 ottobre 2023, ha imposto a tutti i cittadini Toscani, l’obbligo di accatastare la presenza di un generatore di calore a biomassa, con una potenza utile nominale, inferiore a 10 Kw, se questi è presente nella propria abitazione. Pertanto anche gli inquilini, e non solo i proprietari delle abitazioni interessate, hanno questo obbligo. Fortunatamente grazie all’intervento in Regione da parte di FI, è stato disposto l’accatastamento semplificato con proroga fino al 30 marzo 2024.

Rientrano in questo obbligo tutti i camini a legna, chiusi o aperti, stufe e caldaie a pellet e cippato, sono escluse le cucine economiche e generatori a biomassa che risultano l’unico impianto dell’abitazione; la procedura di accatastamento si può effettuare direttamente dal portale Siert, Regione Toscana.

Perché questo obbligo? La versione ufficiale della Regione Toscana, che ha deciso di introdurre questo obbligo, sta nel fatto di conoscere con una certa precisione il numero dei camini e stufe presenti sul proprio territorio per metterlo in relazione con l’inquinamento da polveri fini Pm10, con la previsione di migliorare le politiche di contrasto circa l’inquinamento atmosferico.

Si potrebbe obiettare, come mai tutto questo zelo e proprio in questo momento di forte crisi energetica? I cittadini Toscani sono già abbastanza vessati da una caterva di procedure da ottemperare, e non sentono proprio il bisogno di nuove e forse pesanti ispezioni, per non incorrere in probabili sanzioni di circa 3000 Euro.

Tutto questo porta inevitabilmente a riflettere, non è che dietro questa invenzione, c’è un’altra finalità, quella di ritenere i cittadini, che si servono di questi impianti, come potenziali responsabili dell’inquinamento atmosferico? Indi poi procedere e passare all’imposizione di una eco-tassa onde rinsanguare le casse regionali? In questo caso calza bene la celebre frase attribuita ad un noto e famoso politico della prima repubblica, “A pensar male degli altri, si fa peccato, ma spesso si indovina”.

Non bisogna mai dimenticare che nella nostra regione, ci sono ancora vaste aree non metanizzate, il territorio toscano, inoltre, è per la maggior parte montagnoso, e l’uso della legna – carburante primordiale che ha riscaldato per millenni, tutti gli esseri umani – è molto diffuso, per cui sotto certi aspetti questa situazione si presta a molti dubbi, perché si sente forte l’odore e il sospetto, unito ad un forte senso di disagio, per future e attualmente non palesemente dichiarate, eco-tasse.

Michele Giannini

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