accoglienti. A VICOFARO LO STATO HA MESSO TUTTO IN MANO A DON BIANCALANI E A CHI COORDINA I FLUSSI “TERRAPERTURISTI”?

Don Biancalani perdona, assolve i rinviati a giudizio e li salva dalle spese di avvocati, ma pretende anche l’umiliazione, alla Enrico IV a Canossa (ciò sarà anche evangelico, ma non lo vedo tanto ovvio…), per ciascun incazzato contro l’aperturismo senza limiti del parroco


Se i quattrìn vuoi risparmiare, a Canossa devi andare


 

ALLA SORTE FAI BUON VISO

SE C’HAI SANTI IN PARADISO

O SENNÒ SE C’HAI CHI CURA

LE TUE COSE LÀ, IN PROCURA?

 


 

La sinistra radical slva-mondo è capace di giustificare anche la pedofilia dei santi e dei martiri e il bestialismo in nome del Santo Graal

 

1. Fermo restando che Linea Libera è un quotidiano che pubblica tutto di tutti a 360 gradi, espressione di sinistra “strafattona” come quei due laidi imbecilli che scopavano per strada in centro a Pistoia di notte, e che sono finiti in un filmatino allegro sui social e sui giornali locali (de scopationibus procura non curat, sed stampa attovaliata multissimum), questo quotidiano che il sostituto Giuseppe Grieco dice di leggere (sua affermazione in udienza il 7 marzo scorso), non essendo confezionato da «cretini organici» come quelli che inventano prime pagine false della Stampa, ma da gente con gli occhi aperti e critici, non può non intervenire, con un proprio commento, quando vede certe notizie locali.

2. Ce l’ho personalmente con don Massimo Biancalani? Assolutamente no: e il più importante dei suoi coordinatori e Mèntori, Claudio Curreli, di Terra Aperta/Procura di Pistoia, non sobbalzi sul suo ben protetto e solido trono.

3. Non conosco Biancalani che per interposte prese di posizione e per comunicati del Comitato Antirazzista Antifascista di Vicofaro; comunicati che, peraltro, ho sempre pubblicato senza battere ciglio e senza commenti: segno di libertà di espressione e di parola, almeno in casa di questo giornale da abbattere con l’aiuto di processi politici filo-sinistri.

4. Ho sempre saputo, però, che né Cristo presentava querele (piuttosto perdonava e senza farla tanto lunga: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno…», dalla croce); né, tantomeno, condizionava la remissione dei peccati/delle querele, la vita eterna e amen, alla richiesta pubblica di scuse con in più, tuttavia, un’offerta.

5. Non voglio parlare di ricatto estorsivo, come invece è stato fatto contro di me dall’accoglientista terraperturista sostituto PM Claudio Curreli perché scrissi a Benesperi, sindaco (?) di Agliana, «o mi fornisci copia della lettera di don Tofani sui buoni spesa ai pakistani (riguardava quattrini pubblici, dottor Grieco, non coppie aglianesi che, in centro, scopavano come i due “suini cretini” di Pistoia) o io scrivo».
Ovviamente avrei scritto – come del resto fu fatto – che Benesperi era un sindaco del Menga perché non trasparente con i soldi dei cittadini.

Dice più una foto che un’Iliade o un’Odissea…

6. Tuttavia, il discorso di don Biancalani non è, in fatto, un ricatto con estorsione morale? E, per giunta, non ha forti coloriture di costrizione, legate anche all’elemento denaro che corre o comunque a beni mobili di varia natura?
Don Biancalani perdona, assolve i rinviati a giudizio e li salva dalle spese di avvocati, ma pretende anche l’umiliazione, alla Enrico IV a Canossa (ciò sarà anche evangelico, ma non lo vedo tanto ovvio…), per ciascun incazzato contro l’aperturismo senza limiti del parroco.

7. E il «papero giunta» di boccacciana memoria, cioè la mancia di fine-pranzo, è la pretesa condizionante di avere, dai pezzenti trascinati in tribunale, uno squasso di buoni-pasto per gli accolti di Vicofaro?

8. Buoni-pasto per quelli, cioè, che – chi osa negarlo? – pisciano, cacano, spacciano e altro, rovinando la vita ai residenti vicofariani. Loro sì, che hanno casa là, sono vittime di stalking!
Sia da parte dei neri che da parte delle stra-famose «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci; autorità che non muovono un dito per fare applicare le leggi come imporrebbe la famosa/fumosa «obbligatorietà dell’azione penale» – espressione in cui l’aggettivo finale deriva da pena, non da pène.

9. Questi sono i dati di cui disponiamo:
— a Vicofaro dovrebbero risiedere massimo 15-20 neri
— a Vicofaro, invece, ci sarebbero più di 200 neri
— a Vicofaro ci sono tre gabinetti per i bisogni corporali di 15-20 persone
— a Vicofaro tre gabinetti devono rispondere ai bisogni di 200 neri
— a Vicofaro don Biancalani saluta i suoi ospiti alla sera e se ne va a dormire a casa sua
— a Vicofaro la chiesa e l’area circostante diventano una specie di zona franca e più o meno incontrollata/incontrollabile
— a Vicofaro mi riferiscono che l’Asl ha predisposto e inoltrato a chi di dovere (sostengono anche alla procura) vari esposti per segnalare tutti gli inconvenienti che, se riferiti a una azienda italiana o anche cinese, farebbero scattare condanne e non solo
— a Vicofaro in nome del terraperturismo (o anche: terra-per-turismo) le leggi dello stato non devono essere applicate

10. La conclusione, quindi – almeno per un giornale che “rompe” come Linea Libera che non piega la testa a nessuna «autorità costituita» se essa s-funziona così e le notizie sono confermate e/o confermabili –, si coagula e caglia nella serie di interrogativi che seguono:
• perché la procura di Coletta non interviene su Vicofaro?
• perché preferisce che i cittadini siano costretti a subire infinte molestie quotidiane di giorno e di notte?
• perché la procura e il suo capo non lavorano per la “gente comune” come promesso a suo tempo?
• chi è, fra le «autorità costituite» locali, che di fatto protegge Vicofaro dopo il rosso Enrico Rossi, il partito democratico rosso, la santa curia romana in abiti rossi e violetti?

Tra il dire e il fare c’è di mezzo la politica…?

11. Infine, però, anche una bella e santa bacchettata sulle nocche dei vicofariani vittime di persecuzione stalkìnghica continuata aggravata.
Perché, residenti piagnoni, vi limitate a protestare con le regole del politicamente corretto e il cappelluccio in mano come se andaste in giro a mendicare la limòsina?

12. Comprate tutti un biglietto per Genova e presentatevi in massa alla procura che (teoricamente) dovrebbe riguardare le bucce al dottor Coletta e ai suoi subalterni o, in alternativa, offrite ai PM di Pistoia un appartamento a Vicofaro da abitare a gratis per un mese.
Vedreste sùbito gli effetti.

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Con tutto quel che costa la Procura e visti i risultati, può il popolo avere fiducia nelle «autorità costituite»?

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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