accoglienti. IL MODELLO VICOFARO SARÀ ESTESO ALLA PIANA?

Forse non è la parola di Cristo se si parla di «Vangeo» senza la L…

ERRORI… PROFETICI?


Don Biancalani con uno dei suoi assistiti

 

AGLIANA-PISTOIA. Della conversione della Chiesa di Vicofaro a ostello/dormitorio per migranti avevamo già dato noi la notizia – da questo quotidiano – come riportataci da alcuni fedeli che rimasero sbalorditi: durante la celebrazione della Cresima, officiata dal Vescovo Fausto Tardelli, si ritrovarono in mezzo alcuni ospiti appena svegliati e forse, proprio dal rumore della celebrazione liturgica.

Gli stessi hanno riferito di aver riportato l’episodio anche all’attenzione del promotore di giustizia della diocesi, ma dal vescovado niente sembra essere stato disposto in chiarimento dell’insolita situazione.

Il matroneo di Vicofaro è da tempo occupato da un dormitorio, adesso esteso anche alla navata principale

Oggi che don Massimo Biancalani ha allargato l’accoglienza a circa 250 migranti, impegnando a dormitorio gli spazi della chiesa principale e di quella originaria, molti si chiedono come si potranno conciliare le funzioni liturgiche con quelle dell’improvvisato ostello, accolto nel sacro luogo, comunque organizzato a dormitorio, anche doppio.

Ciò è avvenuto in violazione ai principi dei canoni delle regole liturgiche? E la questione rivestirebbe un possibile profilo di blasfemia?.

Don Biancalani ha rilasciato a “Repubblica” una sua spiegazione che a noi pare una chiara excusatio manifesta: “Io ho solo risposto all’appello che il Papa lanciò nel 2016, quando invitò i sacerdoti ad aprire le Chiese a questa gente”.

Purtroppo un appello caduto nel vuoto, con alcuni comprensibili  effetti diretti: riduzione a un sesto dei bambini al Catechismo e fuga dei parrocchiani da Vicofaro.

Migranti: solo 1 su 10 è profugo di guerra o perseguitato gli altri, sono espatriati in cerca di migliori condizioni di vita

Dalla dichiarazione di don Biancalani scaturiscono alcune domande:
– Papa Francesco, avrebbe (ma davvero?) invitato tutti i parroci a organizzare gli ostelli/dormitori nelle Chiese, come ha fatto lui?
– se la comunità dei preti ha disatteso le indicazioni del Santo Padre (Biancalani è l’eccezione, almeno in Italia, non la regola), gli altri, si sono tutti dissociati dall’indirizzo papale?
– sono questi la maggioranza che si trova in difetto, avendo fatto cadere nel vuoto l’appello papale?

Qualche parrocchiano di Agliana ha rilevato che proprio don Paolo Tofani ha assicurato il supporto logistico del trasporto della colletta alimentare raccolta sabato scorso dalla ex-sindaca Ciampolini e GdF (lista civica Agliana Insieme), come si vede dall’immagine dell’inconfondibile furgone della parrocchia, usato per la consegna dei pacchi.

Non avevamo bisogno di questa osservazione per sapere che don Tofani – anche dirigente della Caritas – sostiene con forza le iniziative del collega Biancalani, indefessamente impegnato in un mantenimento dell’attività dell’ostello/dormitorio nella chiesa di Vicofaro.

E non ci  dimentichiamo come la Caritas diocesana abbia portato soccorso a giovani profughi eritrei (Sprar), fuggiti dal sanguinario dittatore che opprime il paese del Corno d’Africa. Altra categoria di migranti, questa.

Cartello anti-Salvini, affisso da don Tofani (ma a Vangelo non manca una «L»?)

Anche la principale Chiesa di San Piero Agliana, avrebbe ampie navate per assicurare l’accoglienza indicata da Francesco: usando letti a castello, si potrebbe ospitare oltre 300 migranti in un davvero efficiente ostello/dormitorio che farebbe il paio con Vicofaro.

Nell’annesso oratorio, intitolato a don Milani, ci sono anche i bagni e la cucina per la colazione; insomma la Parrocchia potrebbe offrire un servizio di “mezza pensione” con il sicuro entusiasmo del gruppo Pdfc.

Sarà questa la nuova destinazione d’uso che don Tofani riserverà alla chiesa di Agliana?

Del resto se questo è l’indirizzo di Francesco, perché rimandare? L’inverno è alle porte e …“se non ora, quando?”

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


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