PISTOIA. Al supermercato Lidle di Follonica è accaduto un fatto, a detta degli opinionisti buonisti e di un certo calibro, osceno, indiscutibilmente sbagliato, incommentabile, che fa sorgere l’esigenza di proporre ore di educazione civica (supponiamo) nelle scuole.
In breve: due donne rom sono state sorprese mentre frugavano nei cassonetti del supermercato posti fuori dell’edificio, e i due dipendenti che le hanno sorprese “con le mani nel sacco” le hanno provvidenzialmente chiuse dentro la gabbia entro cui stanno quei cassoni.
L’idea malsana ulteriore, venuta in mente ai due commessi, è consistita nel realizzare un video delle due donne dietro le sbarre e, successivamente, pubblicarlo sul web. Bella pensata!
Chi del supermercato è stato intervistato ha precisato che la merce presente in quei cassonetti non può esser trafugata, e se ciò accadesse sarebbero gli stessi commessi a rimetterci il posto di lavoro. Inoltre le due donne rom erano note in quella zona perché solitamente vagabondavano nel parcheggio del supermercato chiedendo l’elemosina, importunando i clienti e, talvolta, stendendosi sull’asfalto per schiacciare un pisolino.
Più di una volta sono intervenute anche le forze dell’ordine per intimare alle due ospiti non gradite di cessare tali comportamenti. Invano, a quanto pare.
Il professor Vincenzo Barone, direttore della Normale di Pisa, ha dichiarato a pieni polmoni “che il comportamento dei due commessi è indegno di un essere civile. La cultura del rifiuto del diverso comincia a diventare un problema di questa società”. Inoltre che “deve smettere di passare qualunque giustificazione del fatto che persone, ritenute diverse da noi, debbano essere trattate con meno dignità di come tratteremmo noi stessi”.
Il professor Barone si dichiara dalla parte della legalità e, a tal proposito, individua il problema nella scarsa formazione all’educazione civica: quale miglior soluzione di corsi, appunto, su tale disciplina?
Si scaglia anche contro il direttore del supermercato che, a suo parere, ha tentato di giustificare i due dipendenti. Secondo il professore la questione è anche politica in quanto ascoltiamo costantemente messaggi che istigano alla violenza.
È assai curioso che nessuno abbia sentito l’esigenza di spendere mezza parola contro il comportamento tenuto dalle due amiche rom, le quali hanno commesso per prime un reato, dopo aver passato intere giornate a infastidire e creare problemi al personale e ai clienti del Lidle di Follonica.
È buffo leggere le parole indignate del professore, secondo cui in Italia serpeggerebbe il razzismo, essendo noi italiani restii ad accettare soggetti diversi. Sono difatti sbarcati su Marte 500mila clandestini negli ultimi tre anni, e sempre sullo stesso lontanissimo pianeta lo Stato centrale paga le bollette ai campi rom dove gli adulti, creando discariche a cielo aperto, fanno vivere numerosi minorenni in condizioni inaccettabili.
Ancora su Marte è accaduto che su un traghetto che portava da Cagliari a Napoli (ma trattasi solo di omonimia, eh!) decine di clandestini hanno reso la traversata un incubo, derubando e molestando tutti i passeggeri presenti. Una buona parte di questi “diversi” che noi dovremmo accogliere volentieri avevano già l’obbligo di tornare al loro Paese, ma questa è una questione a parte.
La questione vera, infatti, riguarda il politicamente corretto che ci sta imbavagliando la bocca, giorno dopo giorno; e il nostro assurdo autolesionismo per il quale, dopo aver subito svariati soprusi, dobbiamo anche prenderci a scudisciate per eliminare il rischio di non aver sofferto abbastanza.
Avvisateci, cari professori cattedratici, quando inizieranno le lezioni di educazione civica: noi marineremo la scuola!
[Lorenzo Zuppini]