accoglienza & migranti. «ALTRO CHE INTEGRAZIONE, QUI SOLO INCIVILTÀ E PERMISSIVISMO!»

Protesta migranti 3 [foto Giampaolo Pagliai]
Protesta migranti [foto Giampaolo Pagliai]
PISTOIA. Pistoia sta facendo la sua parte in fatto di accoglienza e tutto questo ci fa onore, ma occorrerebbe pensare anche a come si dovrebbe gestire questo tipo di solidarietà che, a parer mio è fraintesa, mal compresa e ancor peggio male applicata nella realtà di tutti i giorni.

I migranti vivono in una specie di dorata sospensione, almeno nella nostra città. Vi sono coloro che piantonano con puntiglio esasperante qualsiasi esercizio pubblico, senza restare in silenzio in attesa di una elemosina ma, il più delle volte, infastidendo con determinazione i cittadini.

La maggioranza dei nullafacenti bivacca ovunque. Tutti giovani, ben vestiti provvisti di auricolare e con l’aria del turista rilassato e spensierato che sembra sperare in una duratura sopportazione. Già, sopportazione.

Anziché rendersi conto del loro stato e accontentarsi di buon grado di quanto viene offerto loro, i migranti si permettono anche proteste per semplici banalità, reclami gestiti e sostenuti, ovviamente, da agitatori italiani.

I giardini di piazza d’Armi, talvolta, rigurgitano di extracomunitari stesi sull’erba o abbandonati sonnecchianti sulle panchine. Mi domando e vi domando, per esempio, dove vanno a fare i loro bisogni che di certo anche a loro scapperanno. Non credo che raggiungeranno il bar Nazionale per prendere un caffè e soddisfare le proprie, inevitabili, necessità corporali che, con ogni probabilità, si svolgono sul posto.

Immigrazione & Pd, satira
Immigrazione & Pd, satira

Me ne guardo bene dal verificare di persona. Ma noi facciamo finta di non saperlo e nessuno parla di funzioni fisiologiche da soddisfare oltre al mangiare, al bere, al vestire.

Trattandosi, in maggioranza, di giovani maschi sessualmente dotati, alle due funzioni più urgenti ne dovremmo aggiungere e prevedere un’altra destinata, prima o poi, a venire a galla che taccio per decenza ma che bisognerebbe tenere presente a meno di non essere ridicoli.

Di quando in quando si assiste a prepotenze e richieste sempre più pressanti e assurde che si accendono qua e là nel paese.

Il malcontento degli italiani è sottopelle, ancora nessuno lo manifesta collettivamente e pubblicamente scegliendo di alzare la voce solo quando si è direttamente interessati, ma ben presto, col veloce aumento del numero dei migranti e delle loro pretese di sicuro dovremmo giungere a manifestazioni di insofferenza sempre più vaste e diffuse che sarebbe meglio evitare.

Del resto l’Europa ha confermato nei fatti di non voler sapere di ripartizione né di voler accogliere chicchessia per cui il problema dobbiamo risolverlo da soli. Mentre Renzi sulla portaerei Garibaldi affabulava la platea con i soliti teatrali panegirici, alla frontiera francese la gendarmeria ci riconsegnava, puntualmente, la ventina di migranti che erano riusciti a oltrepassare il confine confermando che quelli del nostro premier erano solo vacui discorsi.

Buzzi, Mafia Capitale e profughi
Buzzi, Mafia Capitale e profughi

L’accoglienza è doverosa e quella integrazione da tutti invocata è sacrosanta ma impone, anche, un meccanismo che educhi obbligatoriamente i migranti alle leggi, all’educazione e al senso civico al quale non dobbiamo rinunciare e che dobbiamo difendere ad ogni costo.

Quello che accade invece è l’esatto contrario, passato lo smarrimento patito sui barconi e gli attimi concitati delle braccia tese verso i soccorritori, una volta da noi, anziché adeguarsi a un universale e comune senso di civiltà, appena compreso quanto sia molle ed eludibile la legge italiana, e quale sia il carattere pavido e rinunciatario dell’italiano medio i più, manifestano senza timore o riverenza, come dovrebbe avere un ospite, la propria indole refrattaria a regole elementari, codici e leggi, quelle su cui si fonda (magari! – n.d.r.) il nostro vivere civile e la nostra società.

Un piccolo ma sintomatico esempio che può sembrare insignificante è la nostra piazza del Duomo. Ogni sera si trasforma in un campo di calcio dove ragazzi, per lo più musulmani, giocano per ore al pallone magari utilizzando la parete della cattedrale come respingente dei tiri violenti degli improvvisati giocatori.

Nessuno che inviti ad un comportamento più educato e rispettoso degli arredi urbani e degli altri cittadini, come la buona creanza esigerebbe, e nessuna autorità che intervenga per materializzare la presenza dello stato e convincere i ragazzi e i loro genitori, spesso presenti in piazza, che da noi ci sono regole elementari che tutti debbono rispettare indipendentemente dal credo religioso e dalla etnia di appartenenza.

Ulteriore prova? Gli stessi ragazzi, tra un tempo e l’altro delle improvvisate partite, corrono ai tavoli del bar prospiciente la piazza per arraffare bustine di zucchero a loro piacere con disinvoltura come se fosse loro dovuto.

La solita soluzione all’italiana
La solita soluzione all’italiana…

Proprio ieri sera sono venuti al tavolo che presidiavo e, senza curarsi della mia presenza, come si trattasse di una spassosa consuetudine, un paio di mocciosi hanno tentato di arraffare le bustine incuranti del sottoscritto.

Ho reagito impedendo il saccheggio ma anziché vederli fuggire rossi di vergogna mi hanno fissato con aria spavalda e minacciosa, di sfida, proferendo, suppongo dal tono, qualche parolaccia nella loro lingua.

Naturalmente tutti con mamme al seguito intente a conversare tra loro e rigorosamente pronte a tutelare la ‘libertà’ dei propri rampolli anche dinanzi alle rimostranze del gestore del locale ovviamente seccato. Sono ragazzi ‘innocenti’, per ora, ma hanno già il piglio deciso e indisponente di chi si è persuaso che qua tutto sia lecito e consentito.

Per ora giocano a palla e fregano lo zucchero infischiandosi di qualsiasi disposizione e di qualunque dovere o rispetto ma, come si sa, i giovani diverranno adulti e crescerli con questa convinzione potrebbe essere assai pericoloso in ottica futura.

Non vorrei che per evitare “provocazioni” come ha suggerito il ministro Alfano in occasione della questione burkini, nella stessa piazza del Duomo si predisponessero, per rendere più vere e interessanti le improvvisate partite due porte regolamentari.

Potrebbe essere un’idea, chissà. Questa non è più accoglienza ma ha tutte le caratteristiche di una incombente sottomissione e il razzismo non c’entra trattandosi solo di buon senso.

[*] – Lettore, ospite

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One thought on “accoglienza & migranti. «ALTRO CHE INTEGRAZIONE, QUI SOLO INCIVILTÀ E PERMISSIVISMO!»

  1. Leggo nell’ articolo la questione della pipì e della pupù e non è cosa su cui scherzare (nei parchi giocano i bambini), io credo e spero che ci siano almeno dei bagni chimici. Poi c’è l’ ulteriore questione fisiologica anch’ essa molto delicata; nell’ articolo leggo che trattasi di “giovani maschi sessualmente dotati”, credo sia opportuno precisare che probabilmente trattasi di giovani maschi sessualmente molto ben dotati e quindi oltre al vitto e alloggio e’ il caso di preoccuparci anche di questa necessità, in quanto l’ astinenza può essere deleteria, quindi sarebbe opportuno organizzare qualche evento per favorire incontri anche fra culture diverse. Al giovanotto che nella foto mostra il cartello “non c’è buono mangiare anche acqua”, spero sia stato cambiato lo chef e data acqua oligominerale di suo gradimento.

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