PRATO-PISTOIA. Scrive Gianfranco Ciulli:
In merito alle esternazioni del Sig. Manetti di Legambiente Quarrata come da vostro articolo del 10 luglio, Partono le analisi in Toscana, precisiamo quanto segue;
Con enfasi il Sig. Manetti propone “progetti sperimentali di controllo e verifica, encomiabili anche sotto l’aspetto della volontà, ma inutili vista la situazione attuale, le rotture non sono solo a Quarrata, ma ovunque”.
I progetti sperimentali altro non hanno che la finalità di dilatare i tempi decisionali, di verifica progettuale, di costi, di approvazione, cosa che non possiamo più permetterci e per questo non riusciamo a capire questa uscita di Manetti che come Legambiente dovrebbe tutelare la salubrità dell’ambiente e dei cittadini.
Ci domandiamo, forse sbagliando, se non sia uscita improvvida oppure volutamente e consapevolmente funzionale sapendo di offrire una sponda.
Rammentiamo allo stesso Manetti che non c’è bisogno di “sperimentare”, esistono già dei protocolli su cosa fare (Linee Guida Istituto Superiore Sanità 2001, con attivazione della Prevenzione Primaria, ovvero sostituzione delle tubature vecchie).
Rammentiamo allo stesso Manetti che il “rischio dinamico” ovvero improvvisa rottura del tubo fatiscente di età media di 40 anni “non è prevedibile, quindi non è misurabile” perciò può immettere nella rete idrica miliardi di filamenti di amianto (vedi).
Rammentiamo allo stesso che i “decantati” limiti di 7milioni/F-Litro dello studio americano Epa sono evidenze scientifiche del 1987 (quindi tutta roba al passo con i tempi) per di più funzionali solo alla propaganda, visto che poi tali limiti non vengono monitorati con lo stesso Microscopio (Tem) ma con il (Sem) probabilmente 100 volte meno potente, quindi… a nostro avviso, come… andare a verificare, essendo sicuri di non trovare! Tali rilievi di valutazione tecnica, sono stati formulati da tempo anche all’Iss che ovviamente non risponde.
E il dubbio della “consapevolezza funzionale” ci viene allorquando lo stesso Manetti cita la Regione e i protocolli di misurazione in “arrivo” mentre gli stessi sono già stati formalizzati il 17 marzo 2015 (altri 16 mesi persi) che però sono lettera morta, quindi si annuncia… ma non si fa, visto che il 30 maggio 2016 la Asl stessa confermava che a quella data (14 mesi dopo) la Regione non aveva ancora definito i criteri e i programmi di monitoraggio di competenza delle Asl.
Quindi, di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un “prodotto cancerogenico certo” per cui è necessario attivarsi subito e senza indugio, oppure si può tranquillamente aspettare che tutti facciano il loro comodo?
A tale riguardo vorremmo che il Sig. Manetti, preso atto delle sue corsie preferenziali, si facesse carico di ottenere i dati da Ait con il numero di km di tubazioni sostituite dal 2001 ad oggi su tutta la rete idrica toscana di ben 1900 km, in applicazione della “Prevenzione Primaria prescritta nelle Linee Guida Iss 2001”.
Ce lo faccia sapere per favore, visto che a noi Ait non risponde.
Gianfranco Ciulli
Coord. Comitati Salute Piana Prato-Pistoia
Come sempre in clima di partecipazione e collaborazione rispondero’ tecnicamente e dettagliatamente volentieri con un comunicato alle critiche e alle osservazioni del sig Ciulli ( ci sono abituato); è giusto che tutti i siano messi a conoscenza dei fatti.
A più riprese dal 2006 in poi , prima dell’incontro con Ait del 22 Giugno 2016, abbiamo fatto assemblee, riunioni e consigli comunali aperti per riuscire a portare a termine i nostri 2 Obiettivi:
1) ELIMINARE LE FIBRE DALL’ACQUA POTABILE con mezzi anche innovativi e molto molto meno pericolosi degli attuali da poter estendere a tutta la Toscana, se le prove daranno risultati soddisfacenti.
2) PORTARE L’ACQUA POTABILE in tutte le strade di Quarrata.
Tutta la nostra popolazione ne era a conoscenza e ci ha dato un mandato per portarle avanti e mai ho visto presente alle nostre riunioni, quelli che ora fanno delle critiche al nostro operato.
Il TUBONE porta l’acqua ad oltre 20.000 persone ed è nostra intenzione metterlo in sicurezza dalle rotture e dall’amianto.
TUTTO è stato fatto in trasparenza. Da moltissimi anni porto avanti con un folto gruppo di amici tutte le problematiche legate all’amianto e purtroppo conosco benissimo come va trattato.. L’amianto mi ha lasciato una brutta malattia professionale avendoci lavorato purtroppo insieme per oltre 20 anni e ora mi devo sentir dire da uno che, non so quanto abbia lavorato insieme a questo pericolosissimo materiale che deturpo l’ambiente,.
Bisogna smettere di parlare come un libro stampato e bisogna anche allontanarsi dalla burocrazia.
Invece di confrontarsi a distanza, invito il Sig CIULLI a venirci a trovare, Lo abbiamo scritto innumerevoli volte , ma nessuno si è presentato ! .
Il nostro circolo di Legambiente è aperto a tutti e credo che UN CHIARIMENTO FACCIA A FACCIA SIA NECESSARIO. Non mangiamo nessuno .
RINNOVO L’ INVITO: INCONTRIAMOCI. !
Comunque rifaro’ tutta la storia del tubone d’amianto.
UN SALUTO COLLABORATIVO
Daniele Manetti