acqua all’amianto. M5S AGLIANA: «AMBIGUI ‘DÉJÀ VU’»

Ambigui déjà vu
Ambigui déjà vu

AGLIANA. Scrive il Movimento Cinque Stelle di Agliana:

Rimaniamo stupefatti dal presentarsi di strane ed ambigue coincidenze, nonché dal verificarsi di evidenti o strane emulazioni dello stesso comportamento da parte di soggetti, diversi, che si affacciano e si esprimono sulla questione acqua ed amianto.

Un po’ di ricostruzione cronologica dei fatti permetterà una semplice valutazione a tutti:

  • Novembre 2014, scoppia il caso del problema delle tubature in amianto e il problema che a scuola i bambini siano costretti a bere l’acqua del sindaco che scorre in questo tipo di condutture.
  • Dopo riunioni, assemblee, raccolta di firme e fondi, dei genitori di Agliana provvedono a fare le analisi dell’acqua, il tutto in autofinanziamento. Il laboratorio cui si affidano è il Lebsc di Bologna, che si occuperà anche del prelievo dell’acqua da un fontanello del parco Pertini.
  • Poco tempo dopo il laboratorio espone il risultato e dice di non aver trovato Amianto, ma indica di aver trovato una quantità preoccupante di PoliCloroBifenili (pcb), elemento molto cancerogeno.
  • Inizia una diatriba tra Comune, Arpat, Asl e laboratorio Lebsc
  • Questa diatriba finisce ad aprile 2015, con Lebsc che comunica il suo errore definito “scambio di siringhe”, rilevato solo dopo che Lebsc aveva avuto uno scambio di opinioni con Arpat definito …. “prezioso contributo di Arpat”…
  • Nel frattempo, Ait produce il risultato delle analisi dell’acqua fatta ad Agliana, e delle analisi fatte sulla condotta di via Bellini, 1 su 4 rileva presenza di amianto quantificabile in 700.000 fibre per litro, quindi dimostrano che facendo le analisi, su quella condotta, nel 25% dei casi trovano la presenza di amianto nell’acqua
  • Inizio marzo 2016, il comitato per la salute della piana, chiede all’ordine dei medici di pronunciarsi sulla questione
  • Polemiche sull’acqua di Agliana analizzata in un laboratorio privato
    Polemiche sull’acqua di Agliana analizzata in un laboratorio privato

    L’ordine dei medici si pronuncia con un comunicato sul proprio sito dicendo in pratica che: “L’amianto è riconosciuto cancerogeno certo, sia per inalazione che per ingestione, per cui l’Ordine ritiene non dover esistere un limite di tolleranza, nell’acqua potabile”, ed invoca al principio di precauzione.

  • Notiamo a distanza di qualche mese che, dopo che i sindaci abbiano richiesto un incontro con i medici anche la loro versione dei fatti sia cambiata al 100%
  • Sul sito dell’ordine dei medici di Pistoia è scomparso il comunicato con cui si ritenevano preoccupati della situazione ed è magicamente apparso un comunicato nel quale dicono che “l’acqua di Agliana è perfettamente potabile”.
  • Adesso, visto che non siamo ne automi ne pecore ne imbecilli, ci domandiamo quali siano i motivi di tali similitudini comportamentali:
  1. Lebsc (laboratorio) dopo due mesi di colloqui con Arpat e sindaci, ritratta i risultati del proprio lavoro e dichiara la sua totale incompetenza dicendo di aver scambiato delle siringhe (un laboratorio che si marchia di un errore così grave, minimo, dovrebbe chiudere i battenti )
  2. L’ordine dei medici, fa una valutazione puntuale della pericolosità dell’amianto nell’acqua, facendo riferimento a numerosi studi, poi dopo un incontro voluto dai sindaci, fa scomparire il vecchio comunicato e ne fa apparire uno nuovo di parere diametralmente opposto.

Ai cittadini, chiediamo di farsi un opinione dei fatti, valutandone gli eventi in forma cronologica… o di intonare una nota canzone che recitava “tuuu chiamale se vuoi commistioniiiiiiii”.

Movimento Cinque Stelle Agliana

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