AGLIANA. “Se entro dieci giorni non ci sarà una risposta da chi di dovere, adiremo gli organi competenti per far valere il diritto alla genitorialità” ha esordito il portavoce Gianfranco Ciulli in merito alla questione dell’amianto nell’acqua del Comune di Agliana.
“Non solo. Non vogliamo assolutamente risposte tramite gli organi di stampa, ma dati scientifici scritti rivolti a noi cittadini che ci dicano esplicitamente che l’Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) non è un soggetto autorevole per dare risposte nel merito. Se invece, come speriamo, ci venisse detto che l’acqua è buona, le nostre richieste decadranno automaticamente”.
Nell’incontro che si è tenuto stamattina, 20 febbraio, all’Audry Café di Agliana, oltre ai Comitati della Piana, erano tante le mamme presenti per unire in coro la loro voce e chiedere risposte concrete sulla salubrità dell’acqua che viene regolarmente data da bere a scuola ai ragazzi.
Una lunga e spinosa questione venuta alla luce lo scorso aprile quando alcune rilevazioni effettuate dall’Autorità Idrica Toscana (Ait) hanno riscontrato in via Bellini la presenza di 700mila fibre di amianto per litro di acqua. Non solo: le tubazioni presentano crepature e rotture, dalle quali potrebbe verificarsi una dispersione delle fibre di amianto nell’acqua che regolarmente scorre nelle case cittadine e che viene data da bere ai bambini nelle scuole.
A luglio scorso, Asl, Arpat, Publiacqua e Comune stesso avevano dichiarato che l’acqua era pura e priva di contaminazioni. Ma molti cittadini e genitori, non del tutto soddisfatti delle risposte, hanno voluto continuare a far luce sulla questione, raccogliendo ben 600 firme, inoltrate poi all’amministrazione comunale e scuola.
“A oggi, né il sindaco, soggetto preposto alla tutela della salute pubblica, né la dirigente scolastica, Angela Desideri, hanno dato risposta, ignorando totalmente il principio di precauzione sancito dall’Unione Europea – continua Ciulli –. Noi abbiamo fatto determinate domande da diverso tempo al primo cittadino, al Ministero, all’Istituto superiore della sanità e infine al Parlamento Europeo, il quale ha ricevuto dall’Iarc la notizia di possibile cancerogenità delle fibre di amianto nell’acqua. Si parla dunque di possibili neoplasie che potrebbero manifestarsi anche fra 40 anni”.
“Le normative parlano di erosione – continua il portavoce – mentre qui, ad Agliana, la questione è diversa perché si parla di rottura delle tubazioni, per cui non vi è alcuna norma a riguardo. Sulla base di alcune linee guida dell’Istituto superiore della sanità sarebbe prevista la sostituzione delle tubazioni ma, purtroppo, nella maggior parte dei casi si ricorre alla riparazione delle stesse. Ancora, sempre secondo l’Istituto superiore della sanità, dovrebbe essere l’Asl locale a dare risposte in merito.
“Attenderemo altri dieci giorni – le parole di Anna Biancalani, Comitato Acqua Bene Comune –. Dopodiché ci rivolgeremo agli organi competenti per far valere il diritto alla genitorialità che è diritto e dovere di chiunque abbia dei figli. Anche Publiacqua a aprile scorso aveva promesso l’immediata sostituzione delle tubazioni: poi c’è stato detto che costava troppo e tutto è finito nel dimenticatoio… Vogliamo risposte scritte alle innumerevoli lettere inviate alle istituzioni”.
[Alessandra Tuci]
GIANFRANCO CIULLI SCRIVE
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Se invece come speriamo ci venisse scientificamente provato che l’acqua è buona le nostre richieste decadranno automaticamente.
Preciso e chiarisco che questa ultima esternazione era ed è, ovviamente, una provocazione, perché, nella fase attuale, visto quanto riscontrato nella letteratura scientifica aggiornata… non può essere ovviamente una lettera della ASL locale ad accertare scientificamente la NON CORRELAZIONE fra le patologie ascrivibili all’amianto un caso di ingestione.
Saluti.
Gianfranco Ciulli
Portavoce
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia
http://www.pianasana.org
Benedetti genitori…ma ancora non avete varcato la soglia della Procura della Repubblica? O più semplicemente, cosa aspettate a mettere una bottiglia da mezzo litro d’acqua nello zaino dei vostri figli? O ancora, cosa aspettate a tenere tutti a casa fino a risposta scritta e autografa della Assessorablabla, con tanto di certificazione che obblighi gli sgovernanti a prendersi una grossa responsabilità anche e sopratutto di fronte alla legge? Aspettate che siano maggiorenni i bimbi? Ma l’avete capito che le assemblee ad oltranza e le conferenze stampa in questo paese non servono? Sevono ad alzare polveroni ma non ad ottenere chiarezza per altro su cose chiare nel resto del mondo dal 1953, anno in cui l’amianto fu certificato come cancerogeno senza distinzioni e messo al bando nei paesi cutluralmente evoluti.