PISTOIA-AGLIANA. Le analisi dell’acqua potabile effettuate presso il rubinetto di uscita della centrale Briganti e il fontanello di Parco Pertini lato via Roma ad Agliana hanno evidenziato, per tutti i parametri determinati dal Laboratorio di Sanità Pubblica, valori conformi alla normativa di riferimento (D. Lgs. 31/2001 come modificato e integrato dal D. Lgs. 27/2002).
Per i parametri relativi ai Pcb analizzati dal laboratorio di Arpat, non esiste un valore limite stabilito dalla normativa italiana per le acque destinate al consumo umano. Tenendo comunque a riferimento il valore limite per la concentrazione dei Pcb di 0.01 microgrammi definito dalla normativa per le acque sotterranee e il valore relativo alla concentrazione massima accettabile di 0,5 microgrammi di Pcb totali indicato dall’ Agenzia per la protezione dell’ambiente statunitense (Epa) i livelli riscontrati si collocano in maniera significativa entro i limiti.
È previsto comunque un incontro del tavolo tecnico promosso dall’amministrazione comunale di Agliana che potrà fornire anche ulteriori dettagli condivisi con gli altri organi di controllo.
[ponticelli – usl 3 pistoia]
Entro i limiti ma quali limiti ????Comunque, ricordo male o i risultati dovevano essere pubblicati sul sito del comune ..
Non sono pubblicati manco sul sito della asl se non ci vogliamo limitare al comunicato stampa .
Comunque a questo punto il comune e asl non potranno che contestare il risultato ottenuto dal laboratorio lesbc …poi procedere agli accertamenti dei campioni sigillati !!!!!!!
Angela Canelli (da fb)
Ci devono spiegare come mai hanno aspettato più di un mese a fare il prelievo e ci devono far vedere i flussi dell’acqua da dove veniva l’acqua cpn il PCB perché anche se ora vanno bene qualcuno la dovrà avere la responsabilità di quell’acqua ho il PCBha decoso di smettere da se di andare alla fontanella del parco Pertini ce lo spieghino siamo aperti al confronto
Rosanna Crocini (da fb)
Premesso che siamo tutti contenti che le controanalisi abbiano dato esito negativo, e non nascondo di essere abbastanza “sconcertato” sulla NON pubblicazione delle stesse.
Si parla di valori “entro” i limiti, ma il PCB (POLICLOROBIFENILE), è una sostanza talmente tanto Cancerogena e dannosa per l’ambiente e per gli essere umani, che è Normata come sostanza MASSIMA consentita solo nelle ACQUE REFLUE ….. ma noi non dobbiamo BERE le acque reflue …. Va da se, che normandola per le acque reflue, tanto è pericolosa, nell’acqua potabile la sua presenza DEVE ESSERE TOTALMENTE ASSENTE. ….. sarà forse perché l’acqua che ci fanno bere è talmente scadente che viene paragonata all’acqua di fogna …… Shhhhhhh, non lo diciamo ……. stiamo zitti e facciamo finta di non sapere ….. shhhhhh…… Haug a tutti!! by kocis!!
Giacomo Mangoni, sindaco di Agliana scrive:
Dopo il comunicato dell’asl3 riguardo i risultati dell’analisi dell’acqua potabile a Agliana voglio esprimere la mia personale vicinanza e quella di tutta l’Amministrazione comunale all’azienda “Ristorart” e in particolare ai suoi lavoratori per la diminuzione del lavoro conseguenza delle polemiche innescate dal cosiddetto Allarme acqua ad Agliana.
Ricordo a tutti che le prime analisi effettuate da Publiacqua e adesso il comunicato di ASL sulle analisi da loro effettuate insieme a Arpat sono confortanti.
Nel prossimi giorni organizzeremo una conferenza stampa a cui parteciperanno sia ASL che Arpat. In quella sede verranno cumunicati in maniera chiara e dettagliata gli esiti delle indagini fatte e forniremo indicazioni su come monitorare la situazione in futuro.
L’Amministrazione, Asl e Arpat stanno agendo in modo tempestivo e accurato per controllare la qualità dell’acqua. Invito tutti perciò a guardare con responsabilità i risultati per evitare di diffondere un allarmismo ingiustificato che finora ha avuto come unico effetto quello di danneggiare dei lavoratori.
Secondo me i prelievi dovevano essere in contemporanea così non c’era dubbi sul tipo e provenienza dell’acqua campionata. A questo punto se sono dati così discrepanti quale sara il Laboratorio accreditato per effettuare quel tipo di analisi?
Gentile Emanuela, non c’è dubbio che il laboratorio dell’ARPAT sia accreditato!
Non ho seguito la vicenda dall’inizio, quindi mi mancano alcune informazioni per poter esprimere un giudizio coerente sulla vicenda: mi farebbe piacere sapere chi ha effettuato il prelievo risultato non conforme e dove siano state effettuate le relative analisi.
Vorrei capire anche perché qualcuno si sia preso la briga di effettuare (a proprie spese, desumo) un controllo sulla fontanella del Parco Pertini: c’era sentore di un inquinamento specifico?
Grazie.
Ho acquisito qualche informazione reperibile in rete. Mi colpisce il valore riportato da alcuni giornali, che sarebbe pari a 36mg/l: è così alto che non può che trattarsi di un errore!
O chi ha riportato la notizia ha confuso i milligrammi con microgrammi/nanogrammi, o – se è questo il risultato analitico corretto – ci deve essere stato un grossolano errore in fase di prelievo/trasporto/conservazione del campione di acqua…
Con tali concentrazioni si sarebbero verificati casi di intossicazione acuta (e non ne risultano, giusto?), altro che tumori!
Purtroppo le informazioni sono frammentarie e contraddittorie; spero che qualcuno possa fornire qualche notizia più precisa sullo stato attuale della questione.
E’ proprio di questa mattina la notizia che il laboratorio di analisi ha comunicato di aver commesso un errore!
Una nuova indagine analitica eseguita sullo stesso campione ha dimostrato sostanzialmente l’assenza di PCB (“presenza al di sotto del limite rilevabile”).
Verrebbe da dire “tanto rumore per nulla!” o – più semplicemente – come volevasi dimostrare.
Innanzitutto vorrei sottolineare la scarsa professionalità del laboratorio in questione: di fronte a un risultato positivo talmente clamoroso, soprattutto se su acque destinate al consumo umano e già normalmente controllate sia dal gestore che dal servizio pubblico, la prima cosa da fare era ripetere l’analisi PRIMA di divulgare i dati.
Ma più che altro mi preme mettere in evidenza come, nonostante alcune voci “istituzionali” avessero già tranquillizzato circa l’assenza di rischio, da più parti si sia sollevato il dubbio che qualcuno volesse nascondere la verità (ho letto commenti agghiaccianti di persone convinte che le autorità avessero truccato i controlli fatti da USL e ARPAT).
Questo ci dovrebbe far riflettere sul fatto che “laggente” oramai ritiene che le Istituzioni non siano organismi deputati a tutelare i vari aspetti della vita dei cittadini (o la vita stessa!) ma solo un covo di loschi individui al soldo dei “poteri forti” messi lì a complottare contro i cittadini comuni. Questa è la cosa più triste.
Cari concittadini, le Istituzioni siamo noi! Sono fatte da gente comune che ha famiglia, figli e – in questo caso specifico – beve la stessa acqua che beviamo tutti noi. Nessuno ha interesse a mettere a rischio la salute pubblica.
Certo, qualche mela marcia c’è; ma pensare che in una filiera così complessa (parlo della gestione e controllo dell’acqua potabile, e lo dico per esperienza personale e conoscenza diretta dei meccanismi) siano tutti complici a danno della popolazione è semplicemente assurdo! Ma, se proprio vogliamo pensar male, anche tecnicamente sarebbe stato impossibile nascondere una verità così clamorosa per più di poche ore…
Quindi, fidatevi. Peccato per quei 1400€ che potevano essere spesi molto meglio… La prossima volta pensateci e non fatevi trascinare da improbabili capobastone.
Per finire mi piace ricordare che l’art. 658 del Codice Penale prevede il reato di “Procurato allarme”: non sarebbe male se la Procura decidesse di approfondire la cosa… giusto per capire se si è trattato davvero solo di un banale scambio di siringhe!
Saluti.