acqua bene comune. BELLITI: «QUESTA È LA CONVENZIONE CON PUBLIACQUA»

Daniela Belliti, Vicesindaco di Pistoia
Daniela Belliti, Vicesindaco di Pistoia

PISTOIA. Colgo l’occasione della risposta al Comitato Acqua Bene Comune per ricordare altri risultati conseguiti dall’impegno dell’amministrazione comunale sul servizio idrico integrato in questi anni, sul versante degli investimenti per garantire il diritto all’acqua per tutti i cittadini.

A Pistoia si sono conclusi i lavori per la distrettualizzazione. Questo progetto ha messo in condizione Pistoia di avere l’autosufficienza della risorsa idrica, intanto con interventi di manutenzione straordinaria sulle perdite occulte, che sono la causa di tanta dispersione di acqua, e con la riattivazione di nuove sorgenti che garantiscano l’approvvigionamento su tutto il territorio.

Sono stati sbloccati i lavori per l’ampliamento del depuratore centrale, sono in corso di affidamento quelli per la realizzazione del collettore de Le Querci-Chiazzano-Nespolo, e si è avviato il procedimento per la realizzazione del nuovo depuratore a Bottegone: questi lavori sono fondamentali per la salute e la qualità dell’ambiente del nostro territorio, che per troppi anni ha tollerato una situazione del tutto inadeguata del servizio idrico integrato, che deve comprendere anche, appunto, fognatura e depurazione.

Ci sono anche frazioni non ancora servite nemmeno dall’acquedotto, e l’amministrazione comunale sta coordinando da tempo il gestore e l’autorità idrica toscana per programmare i lavori di estensione rete.

Sulla tariffa, oltre al raddoppio delle agevolazioni e alla reimpostazione del sistema per rendere più equa la ripartizione dei costi del servizio, a partire dal 2016, l’Ait ha deciso che da ora in poi non saranno più addebitati i costi per la progettazione della depurazione (la componente d2), perché questo è coerente con il nuovo metodo tariffario che carica in bolletta solo gli investimenti effettivamente realizzati, e non più la loro preventiva programmazione.

Per quanto riguarda la questione degli investimenti non realizzati da Publiacqua, la convenzione di affidamento che regola la gestione del servizio ha disciplinato il tema in questo modo: fino al 2011, ovvero fino all’anno in cui gli investimenti si pagavano prima, veniva determinato ogni due anni l’ammontare degli investimenti non fatti, e rimborsato sulla bolletta. L’ultima verifica degli anni 2010-2011 ha fatto emergere un importo di 8 milioni e 900 mila euro che saranno rimborsati quest’anno.

Questo metodo può non piacere. A me non piace. Ma è la convenzione che è stata sottoscritta nel 2001, e che non prevede su questo punto degli investimenti non realizzati sanzioni o clausole di risoluzione del contratto, prevedendo invece il meccanismo del rimborso ex post. Ora questo problema non c’è più, perché gli investimenti si pagano quando sono stati fatti, a rendicontazione effettuata.

Questa convenzione è stata cambiata un anno fa, integrando rilevanti lacune originarie. Per esempio sono stati stabiliti standard tecnici di qualità del servizio e tempi di attuazione che, se non rispettati, sono sanzionati.

Ora l’amministrazione sta organizzando assemblee sul territorio sulla variazione tariffaria, per dare un servizio ai cittadini di informazione, spiegazione e verifica puntuale. È l’occasione per informare sugli investimenti previsti, confrontarsi sulla effettiva qualità del servizio e dire anche che, qualora abbiano avuto dal Comune di Pistoia l’autorizzazione allo scarico, non devono pagare quanto è stato loro fatturato. Siamo a disposizione, e a Publiacqua è stato chiesto di fare altrettanto, per fare definitiva chiarezza su tutto.

Infine, non voglio replicare alle obiezioni rivolte dal Comitato sull’appartenenza allo schieramento che governa il Paese. Le nostre posizioni sono note, e non da ora, a tutti, e queste “doverosamente” le abbiamo portate avanti con coerenza, esercitando sempre le nostre competenze con la responsabilità di chi governa nella difesa degli interessi generali.

[*] – Vicesindaco di Pistoia

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2 thoughts on “acqua bene comune. BELLITI: «QUESTA È LA CONVENZIONE CON PUBLIACQUA»

  1. Gentile Vicesindaco Belliti, in merito alle sue precisazioni a me, da semplice cittadino, sorgono spontanee alcune considerazioni.
    Due su tutte, che sono questioni di fondo sulle quali si continua a sorvolare. Ovvero, che dati alla mano l’acqua di Pubbliacqua è la più cara d’Italia e che a fronte di questo, la qualità è invece quella che è: d’altro canto io mi rifiuto di bere l’acqua delle condotte pistoiesi, visto che parte delle condotte sono in cemento-amianto e vista la balzana affermazione di qualche buontempone (che però io pago….e mi girano sa…) che l’amianto provoca il cancro nei polmoni e invece, chissà perchè nello stomaco no. Voi siete azionisti di Pubbliacqua e dovreste, invece di minimizzare pretendere la sostituzione di queste tubature. E comunque: come si giustifica la tariffa? Perchè a Milano pagano meno di noi? (ma molto meno). Gradita la spiegazione.
    Altra cosa: nel mondo normale e non sulla Luna, le aziende non fanno pagare le linee ai clienti, ma, prevedono di estendere la rete tenendone conto in bolletta (alias piano economico e d’ammortamento), visto che è o dovrebbe essere loro interesse farlo. Che logica c’è nel far pagare a me una cosa che poi appartiene a te? E’ come se Vodafone per alzare un’antenna a Candeglia chiedesse i soldi ai clienti….ma mi rendo conto che sto parlando di logiche economiche e d’efficentamento che con Pubbliacqua e i servizi pubblici in generale poco hanno a che vedere…in Italia…e si vede….
    Ultima e qui chiudo: la UE come Lei ben sa, ha avviato una procedura d’infrazione per il mancato rispetto della direttiva 91/271, relativa alla depurazione e smaltimento dei reflui urbani e non. Questo doveva essere fatto entro il 2009 in tutte le case d’Italia (!) ma qui come da altre parti siete affaccendati in altre faccende evidentemente. Mi rendo conto che inaugurare un pretenzioso Giardino Volante precluso ai disabili o presenziare agli imperdibili Dialoghi sull’uomo sia di fondamentale importanza per voi, ma…purtroppo non lo è per noi. Io vivo in una frazione collinare della Valdibure che ancora fino ad un’anno fa riceveva l’acqua da una cisterna interrata che si bucava ogni 3X2 (con quale coraggio Pubbliacqua chiedeva di pagare la bolletta?), le cui vie sono un groviera indegno, di buche e rattoppi (e vi va di lusso che nessuno ancora si è fatto male), e che, dulcis in fundo, non è collegata al depuratore ( e ovviamente per anni si è dovuto pagare e chi non ha chiesto indietro i soldi ancora paga) ed è dotata di una pseudo rete fognaria che scarica le acque chiare nei campi! (naturalmente abbiamo tutti i pozzi neri…la cui svuotatura comporta costi supplementari)…
    Insomma Vicesindaco, quando si dice che Pistoia è una città miedievale si intendono molte cose e non tutte belle: a quando la parte rinascimentale?
    Cordialmente
    Massimo Scalas

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