acronimi. ISPO CAMBIA IN ISPRO

 

Il medicinale Aspro

FIRENZE. L’istituto studio e prevenzione oncologica (Ispo) ha cambiato nome a far data dal 1 di Gennaio scorso, con tanto di Legge Toscana e si chiama Ispro, foneticamente confondibile con Ispo, ma non con Ispra che è una amena località sul lago Maggiore o il preminente Ispro che è l’Istituto Superiore per la Protezione dell’Ambiente con sede a Roma e tantomeno con aspro che ai millennials ricorda subito un farmaco da banco a base di acido acetilsalicilico, ora scomparso.

Le finalità di Istituto, sono altresì invariate e certamente maggiorate, consistendo ancora oggi nel “promuovere, misurare e studiare azioni di prevenzione primaria, secondaria e terziaria dei tumori e di organizzare e coordinare, in sinergia con le aziende e gli enti …” (cfr. pedissequo).

Si legga bene l’inciso nel primo rigo che prevede di studiare “azioni di prevenzioni primaria” e dunque a nostro sommesso parere, anche di denunciare le amministrazioni che maldestramente, omettono il rispetto delle prescrizioni scientificamente consolidate allo “Stato dell’Arte” sulla questione di tutela della salute pubblica.

La Presidente del Comitato antinceneritorista Paola Gelli a destra

La Presidente del Comitato antinceneritorista signora Paola Gelli ci comunica soddisfatta – all’inimmaginabile grido di Enrico Rossi: uno di noi! – che la variazione è successiva alla recente determinazione del governatore Enrico Rossi di bloccare l’impianto di incenerimento dei rifiuti di Case Passerini; infatti con l’acronimo Isp(r)o, l’istituto della Regione Toscana amplia la sua denominazione introducendo una erre e il significativo concetto di “rete oncologica”.

Che cosa voglia intendere la Regione Toscana con tale sofismo è ben intuibile: lo studio del cancro ha significato solo su base scientifica, dunque  statisticamente organizzata in criteri metodologicamente rappresentativi e registrati in rete. Appunto, la rete, ovvero la trasparenza.

Il Dg di Ispo Prof. Gianni Amunni

Lo sa benissimo il Direttore Gianni Amunni che ricevette la contestazione dello stesso Comitato antinceneritorista che gli aveva sottosegnato la diffusa disapplicazione delle valutazioni riportate nella relazione giudiziaria firmata dalla ricercatrice di Ispro Elisabetta Chellini, chiamata nel 2010 dalla competente Procura della Repubblica di Pistoia a esprimere un parere davvero inquietante. Rivedetévelo nel link precedente!

La studiosa rilevò la minaccia degli inceneritori (evidentemente dimostrata) e prescrisse la necessità di avvisare la gente a non consumare verdure e animali da cortile provenienti da terreni dei territori di prossimità degli impianti insalubri di 1° classe, quali sono gli inceneritori.

Elisabetta Chellini, epidemiologa Ispro

Dalla relazione giudiziale, si potrà rilevare la macroscopica incongruenza dei Sindaci dei territori tutti esposti alle ricadute dell’inceneritore di Montale: nessuno ha ottemperato alla suggerita azione di emettere un’ordinanza sindacale contingibile per impedire alla cittadinanza di consumare alimenti contaminati dalle ricadute dell’inceneritore.

La missione dell’Istituto è, dice l’home page,  quella di operare “insieme per capire, evitare e curare il cancro”; ed ecco che anche noi ci associamo al nuovo Ispro e lo sollecitiamo – appunto in piena comunione di intenti – a fare segnalazione alle due Procure  della Repubblica di Pistoia e Prato competenti sui territori, affinché provvedano a verificare i profili di omissione di atti, ovvero dando impulso alle emanazioni delle ordinanze scientificamente auspicate dalla Chellini – confermate da Ispro il 6 Giugno 2016 – per pedissequamente: allertare le popolazioni residenti nelle vicinanze di tali impianti a non consumare cibo prodotto in loco.

Rossi dopo aver attuato la “rete oncologica” provvederà anche in quella “scientifica” e magari in quella “giudiziaria” finalmente da oggi più scientificamente orientata?

[Alessandro Romiti]

Print Friendly, PDF & Email

One thought on “acronimi. ISPO CAMBIA IN ISPRO

  1. Gavinana, 12 aprile 2018,

    Buon giorno a tutti,
    Seppure disabile, l’espulso dalla presidente, Paola Gelli e da altri cinque che, ancora oggi a distanza di oltre un anno non si vergognano di non aver pubblicato le motivazioni.
    Da tempo (anni)la procura della Repubblic non prende in considerazione gli esposti del comitato , forse perché non attendibili.
    Il comitato serve a loro, per fare solo politica.
    Lottate per la tariffa puntuale. Pier

Comments are closed.