ADDIO, B.B. KING

L'ultimo concerto a Pistoia di B.B. King il 14 luglio 2012
L’ultimo concerto a Pistoia di B.B. King il 14 luglio 2012

PIOVE, è vero, ma stasera, in ogni angolo del mondo e soprattutto a Pistoia, dove si è esibito indimenticabilmente in più di un Blues’In, chiunque sappia strimpellare una chitarra ha il dovere di suonarla e di suonare, casomai lasciandosi scivolare, lungo il viso, una lacrima.

Stanotte, a Las Vegas, se ne è andata una delle più grandi e sicuramente ultima stella del firmamento del Blues: B.B. King. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 16 settembre: ma il dolore non ha età, figuriamoci se a morire è una leggenda.

E accanto al corpo senza vita, per favore, metteteci anche la sua Lucille (Gibson ES 355 custom): come lui, del resto, nessuno più potrà suonarla; tanto vale seppellirla, con chi l’ha fatta vibrare in tutto il mondo, distinguendola dal suono di ogni altra sei corde.

Figlio e nipote di raccoglitori di cotone, B.B. King ha rappresentato il Blues degli ultimi 60 anni, conquistando 14 Grammy e il sesto posto nella speciale classifica della rivista Rolling Stone delle chitarre di tutti i tempi.

Nella sua interminabile carriera, chiunque abbia ricevuto il pass per popolare l’Olimpo ha voluto suonare con lui: Eric Clapton, Buddy Guy, David Gilmour, Muddy Waters, Paul Butterfield, Richie Sambora, Phil Collins, Billy Ocean, Stevie Ray Vaughan, Etta James, Gladys Knight, Chaka Khan, James Brown, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Ray Charles, Albert King, Gary Moore, Diane Shuur, Slash, U2, John Mayer, Jeff Beck, Gloria Estefan, Roger Daltrey, Bobby Bland, Zucchero, Tracy Chapman, Sheryl Crow, Billy Preston, Elton John, Mark Knopfler, Van Morrison, Billy Gibbons, Willie Nelson, Brad Paisley e Aretha Franklin.

Una delle sue ultime apparizioni live, B.B. King, l’ha proprio fatta a Pistoia, nell’edizione 2012 del Festival: suonò poco, è vero, ma al termine dell’esibizione, proprio come successe il 15 luglio nel 1980, nella seconda serata del primo Blues’In, prima di lasciare il palco iniziò a lanciare plettri verso i suoi fans. Lo fece tenendosi stretta la sua Gibson, battezzata Lucille e mai più rinominata da quella notte del 1949 quando due uomini, litigando per una donna di nome Lucille all’interno di un locale notturno dell’Arkansas dove si stava esibendo, fecero cadere un barile di kerosene. L’incidente causò l’incendio del locale, ma B.B. King riuscì a salvare la sua sei corde dalle fiamme e da quel giorno, le sue chitarre, portarono solo un nome.

E visto che in ogni città c’è una piazza del Duomo, qui a Pistoia, la nostra bellissima culla di tutti i Blues’In, ribattezziamola: da stasera, per favore, chiamatela piazza B.B. King.

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One thought on “ADDIO, B.B. KING

  1. Ciao B.B.
    ci ti ricorderemo per colui che ci ha regalato tantissime emozioni ….. a più generazioni….

    BB king …. Il re , di nome e di fatto.
    Ciao

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