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FIRENZE. Venerdì prossimo (salvo salutari o opportuni rinvii) sarà finalmente conosciuta la determinazione della conferenza dei servizi tecnici di Roma impegnata alle decisioni definitive: Nardella, rimarca come i 55 emendamenti alla delibera, sono una azione irresponsabile e solo utile a “… mettere le mani sulla città bloccando ogni opera utile, seria e attesa da molti anni”, facendo chiaramente intendere che tale coalizione fa “da stampella al Governo” (nel mondo di cani e gatti, qual è quello di Peretola).
Il Masterplan ha visto l’approvazione solo a Firenze ma non a Sesto Fiorentino e dunque è zoppo. Ma queste formalità, sono irrilevanti per il Pd che, sull’aeroporto è integro insieme a parte del Centro destra (Fi- FdI/An) e lo vuole oltre ogni ragionevole eccezione (i dubbi, sono spariti, dopo quindi anni di contestazioni esatte e circostanziate).
In questa vicenda, si raggiungono alti livelli di dichiarazioni retoriche e infiammate, come non si erano mai vedute: le numerose criticità presenti nel Masterplan, sono tutt’altro che risolte e restano lì, a fare da àncora ai ricorsi del Coordinamento dei Comitati, pronto a sostenere tutte le opposizioni di legge a una ipotesi di autorizzazione che è, da sempre, illegittima perché viziata sul piano delle normative tecniche.
Il Comune di Firenze ha trattato e respinto la discussione di ben 55 emendamenti di delibera a oltranza, considerati un mero atto di strumentale ostruzionismo delle forze di opposizione.
Gianfranco Ciulli, riscontra nel comunicato stampa come, la leva delle assunzioni dei dipendenti sia esaltata e in costante crescita in questi anni di discussione: dal procedimento Vas, dov’erano stimati 1500 posti di lavoro, siamo passati ai 2500 del procedimento Via, arrivando in conferenza dei servizi già a 5000 posti di impiego.
Una irresistibile calamita, quella del lavoro, per sfruttare il consenso popolare indispensabile nell’approvazione di un aeroporto così tanto intercluso nella densa area abitata del Comune di Sesto Fiorentino.
Ciulli conclude ironicamente osservando che “nel momento in cui ci potrebbe essere l’esito finale (ovvero il via libera da parte dei Tribunali, perché tutti gli atti a noi sfavorevoli, verranno impugnati) arriveremo a forse 10.000 posti di lavoro!
Sparare numeri non costa nulla: basta che ci siano i creduloni disposti a crederle.”
[Alessandro Romiti]